Il gup di Roma ha respinto la richiesta di patteggiamento per il reato di violenza sessuale aggravata avanzata da Luca Richeldi, primario di pneumologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Per il medico scatta ora la richiesta di rinvio a giudizio, che verrà vagliata nella prossima udienza e i difensori hanno annunciato la scelta del rito ordinario.

La richiesta di patteggiamento – la seconda presentata – prevedeva una pena di 11 mesi e 10 giorni, sospesa. Il gup l’ha respinta ritenendo che «l'ipotesi di reato non era lieve», inoltre c'è un'assenza di presa di coscienza da parte di Richeldi, «quindi la pena proposta non è congrua».

In tribunale era presente anche la parte offesa, una professionista romana accompagnata dalla sua avvocata: «Bisogna denunciare sempre».

«Eravamo certi che - al netto del merito e senza alcuna ammissione di responsabilità -, la soluzione del patteggiamento potesse rappresentare un epilogo utile a sollevare gli animi di tutte le parti coinvolte in questa vicenda, ivi compresi i rispettivi familiari. A questo punto, affronteremo il giudizio con serenità e determinazione, fiduciosi che il fatto possa essere finalmente valutato nella sua obiettività», ha commentato la difesa di Richeldi. «Il provvedimento del Gup - che ovviamente rispettiamo, pur non condividendolo - ci ha imposto di chiedere l’astensione (che il Gup ha immediatamente sottoposto al Presidente del Tribunale) perché vi sono nella diffusa ordinanza di rigetto ampi ed espliciti riferimenti al merito, tali da rendere evidente che questo stesso giudice si sia ormai formato un convincimento e non possa, dunque, svolgere un vero filtro in fase di udienza preliminare».

I fatti

Richeldi avrebbe imposto a una sua paziente di subire palpeggiamenti «sotto i vestiti e a contatto con la pelle», poi le si sarebbe gettato addosso «baciandola sulla bocca» e avrebbe continuato anche «dopo che lei si era alzata per sottrarsi alla condotta, esplicitando il suo diniego», infine «le cingeva alle spalle con le braccia stringendole il seno con le mani ed appoggiandosi con il suo corpo contro di lei».

Il tutto sarebbe avvenuto subito dopo una visita, visto che lui era il suo medico di fiducia. Lei non avrebbe avuto alcun margine di reazione, perchè avrebbe agito con violenza e «gesti repentini» mentre erano seduti su un divano in un ufficio dentro al complesso del Gemelli.

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