- Dopo il monologo edificante sulla Costituzione, il momento omoerotico a Sanremo e le putinate di Berlusconi, la lista delle obbligate banalità prevede la contrita riflessione sull’astensione.
- Quasi tutti i commentatori assicurano che quel 60 per cento di elettori che è rimasto a casa non è da leggersi come fatto contingente, ma come problema strutturale e dramma inesorabile.
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Non è un segno dell’apocalisse imminente, è una dinamica naturale nel mercato delle idee: alcune funzionano, altre no. L’astensione non è un trauma che richiede una sessione nazionale di psicanalisi per essere elaborato.
Risparmiamoci la predica apocalittica sull’astensione

14 febbraio 2023 • 17:51