La madre, Silvia Mereu, poco prima del ritrovamento: «So che trovarlo in vita è impossibile ma almeno voglio una tomba su cui piangere».
Ancora una vittima dell’alluvione delle Marche, aveva 8 anni: era a diversi chilometri dal punto in cui era scomparso, il corpo di Mattia, il bambino ritrovato morto a quasi una settimana di distanza dalla notte del nubifragio. Mattia è stato ritrovato in un campo da un contadino che ha poi avvisato i Carabinieri.
Il corpo era ad un centinaio di metri dall'alveo del fiume Nevola. La zona dove è stato ritrovato è quella di Trecastelli, dove l'alluvione del 15 settembre aveva provocato una vittima, distante diversi chilometri dal punto in cui l'auto con a bordo Mattia e la mamma Silvia Mereu è stata travolta dall'acqua. Lei era stata salvata il giorno dopo mentre del bambino si erano perse le tracce.
La tomba su cui piangere
La mamma aveva chiesto che le ricerche non si interrompessero: «So che trovarlo in vita è impossibile ma almeno voglio una tomba su cui piangere». Mereu si era rivolta così ai cronisti nel punto in cui si erano concentrare le ricerche del figlio, secondo le agenzie negli stessi attimi in cui in un’altra zona veniva ritrovato il corpo del piccolo.
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