Nato a Roma nel 1960, Roberto Sergio è amico personale del senatore Pier Ferdinando Casini. Entra per la prima volta in Rai nel 2004 come responsabile dell’area Nuovi media. Come direttore generale il nome più probabile, al momento, è quello di Giampaolo Rossi
A meno di quattro giorni dalle dimissioni dell’Amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, il governo Meloni trova il suo sostituto. All’interno dell’ultimo Consiglio dei ministri è stato individuato come successore Roberto Sergio fino alla fine della durata del mandato che scadrà nel luglio del 2024.
La carriera
Nato a Roma nel 1960, Roberto Sergio è amico personale del senatore Pier Ferdinando Casini. Entra in Rai nel 2004 come responsabile dell’area Nuovi media. Svolgerà il suo incarico fino al 2007, anno in cui diventa presidente di Sipra. Sergio conosce bene il mondo Rai, dato che negli anni ha ricoperto più ruoli. Infatti, è stato consigliere di amministrazione di Rai Net, Rai Click e Rai Sat. Nel settembre del 2012 diventa presidente di Rai Way; tre anni dopo approda alla Direzione Radio, dove da vicedirettore diventa direttore nel 2017. Dal 2019 siede nel consiglio di amministrazione di Player Editori Radio, dal 2020 di Rai Com.
Molto probabilmente, come riportato da fonti stampa negli ultimi giorni, il prossimo direttore generale che affiancherà Sergio sarà Giampaolo Rossi come possibile amministratore delegato della Rai. Già manager di una delle più importanti aziende di stato, Rossi è un nome molto vicino agli ambienti della destra, dato che è il direttore scientifico della fondazione di Alleanza Nazionale. Nel 2019 aveva rilasciato alcune pubblicazioni polemiche sull’antifascismo: «Credo che l’antifascismo sia stato molto importante nella storia italiana: ha accompagnato le lotte di tantissimi giovani. Ma aveva senso quando esisteva il Fascismo. Nel 2019 è una caricatura paradossale e un tentativo di fermare il senso della della Storia di un Paese che, prima o poi, dovrà fare i conti con la propria memoria».
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