Da qualche anno Amadeus ha cercato di portare l’indie al festival. Questa volta tocca a uno dei suoi massimi esponenti, pronto a cantare Tutto qui
Occhiali scuri e stile anni Novanta è il look inconfondibile di Gazzelle, nome d’arte del cantante Flavio Bruno Pardini. Sul palco dell’Ariston, canterà la canzone Tutto qui, brano lanciato da Maciste Dischi e Warner Music Italy. Il pubblico che lo segue da anni ai concerti non vede l’ora di sentire il suo nuovo pezzo preceduto da un «Bella raga», come da tradizione.
La biografia
Nato e cresciuto a Roma, in zona Prati, ha iniziato a suonare a livello amatoriale all’età di 22 anni usando il suo vero nome. In poco tempo, Flavio riesce a suonare in alcuni locali romani ma sempre avvolto da un velo di mistero. Il vero boom, però, arriverà più tardi. Il nome d’arte Gazzelle deriva da una storpiatura del modello di scarpe adidas ‘gazelle’.
Nel 2016 è uscito il suo primo singolo, Quella te, preludio del suo primo album Superbattito, con l’etichetta di Maciste Dischi. La canzone avrà un successo inaspettato, soprattutto per un personaggio che per molto tempo ha scelto di essere avvolto da un velo di mistero non mostrando il volto, ma solo foto sfocate. In una delle prime interviste, il cantante definisce il suo stile “sexypop”.
«Non lo so neanche bene cosa vuol dire!», aveva risposto Gazzelle a chi chiedeva una spiegazione sottolineando come la sua nascita è avvenuta davanti a una birra con il manager. Dal 2017 ha iniziato ad esibirsi sui principali palchi di Roma.
Nel 2018 ha pubblicato il suo secondo album, Punk, con le canzoni Scintille e Sopra. Post Punk è stato pubblicato qualche tempo dopo con altro quattro inediti: Polynesia, Settembre, Una canzone che non so e Vita paranoia. Il suo nome è anche tra gli artisti che, attraverso le pagine di Rolling Stone, hanno aderito all’articolo che critica le politiche sull’immigrazione dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Quello che pochi sanno, ad eccezioni dei veri fan, è che Gazzelle ha scritto anche un libro di poesie nel 2018 dal titolo Limbo. Pensieri inversi.
Mentre erano tutti chiusi in casa per contrastare l’emergenza Covid, Gazzelle ne ha approfittato per scrivere nuove canzoni. Ad aprile 2020 esce il singolo Ora che ti guardo bene. Il cantante ha donato i proventi della canzone all’Ospedale Spallanzani di Roma per aiutare i malati di Covid 19.
Arriva anche il terzo album dal nome Ok. Al primo ascolto è uno stile diverso dal primo Gazzelle, un «indie più maturo» ha detto la critica.
Dal 2021 è tornato a cantare nei palazzetti italiani senza sosta. Dopo il tour, Gazzelle torna con un nuovo album, Dentro. É un viaggio introspettivo per lasciare il mondo fuori e guardarsi dentro, proprio come dice il titolo. Conosciuto per cantare quell’amore triste, per la prima volta nella sua carriera canta una canzone felice, La prima canzone d’amore. Tra le collaborazioni, c’è anche il rapper romano Noyz Narcos con cui scrive una canzone dedicata alla sua città, Roma: «Per ogni momento che m’hai regalato, e tutte le notti che m’hai tolto il fiato».
Partito dal Monk Club all’Ex Dogana, dall’Atlantico Live al Palazzo dello Sport, l’Auditorium Parco della Musica e l’Ippodromo delle Capannelle, nel 2023 è l’anno in cui Gazzelle è riuscito a coronare il sogno di ogni cantante romano: cantare allo Stadio Olimpico. «Grazie, penso che questo sia il giorno più bello della mia vita», ha detto ai suoi fan riuniti allo Stadio senza riuscire a trattenere le lacrime.
Il prossimo sarà il palco dell’Ariston, ma sarà solo una tappa. Dentro X Sempre Tour inizierà a marzo con Padova e continuerà con undici date, quasi tutte sold out.
L’indie a Sanremo
Gazzelle è uno dei massimi esponenti dell’indie in Italia. Il nome del genere deriva dal termine Indipendent, usato negli Stati Uniti per indicare quel gruppo di artisti che si rifiutavano di rispettare la logica del mercato. Per decisione o per esigenza, i cantanti non avevano un direttore artistico a cui dovevano sottostare. La definizione abbastanza vaga e generica racchiude al suo interno artisti di varia natura e provenienti da generi musicali molto diversi tra di loro.
L’indie in Italia nasce intorno ai primi anni Duemila con artisti come Tre allegri ragazzi morti e Baustelle. Proprio nel 2000, i Subsonica hanno partecipato al festival di Sanremo (avrebbero voluto tornare quest’anno ma sono stati esclusi). Anche se hanno raggiunto solo l’undicesima posizione, la canzone Tutti i miei sbagli ha portato il cambiamento sul palco dell’Ariston. Ma non è mancato il dibattito per decidere se gli artisti del genere indie dovessero o meno partecipare al festival.
Nel 2018 Una vita in vacanza dello Stato Sociale arriva in seconda posizione. I «cinque ragazzi bolognesi che fanno canzonette», come loro stessi definiscono il loro gruppo in maniera ironica, è stato il primo in Italia a cercare di teorizzare l’indie come un modo di essere e fare nella canzone del 2010 Sono così indie.
La ventata dell’indie è arrivata soprattutto con Amadeus, a partire dal 2020. L’edizione del 2021 è quella che ha visto in gara molti cantanti che possono essere riconducibili al genere, come Colapesce Dimartino, Fulminacci, la Rappresentate di Lista, Gio Evan e lo Stato Sociale di nuovo.
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