Scrutinio in corso, ma le proiezioni lo danno stabile al 42 per cento e il candidato del centrodestra promette il Ponte sullo Stretto e una commissione contro le infiltrazioni mafiose. Per quanto riguarda le liste, Totò Cuffaro con il simbolo Dc festeggia: «Sono tornato» e critica il Pd
Renato Schifani sarà il nuovo presidente della Sicilia: «Questa è una vittoria di tutto il centrodestra», ha detto mentre è ancora in corso lo scrutinio. Poi «voglio ringraziare Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, Matteo Salvini». Mancano ancora decine di sezioni ma il divario con il secondo, Cateno De Luca, è troppo elevato per essere raggiunto. Schifani avvia le dichiarazioni con i giornalisti, si dice anche certo che «ci sarà una maggioranza abbastanza qualificata e non leggera come qualcuno adombrava», aggiunge.
È pronto a portare avanti il Ponte sullo stretto, e lui, che era apprezzato dal boss Totò Riina e coinvolto nel processo Montante, promette di impegnarsi contro le infiltrazioni. «Istituirò una conferenza di servizi, composta da uomini dello Stato, come ex magistrati, possibilmente non siciliani, di darci una mano» contro le infiltrazioni mafiose nel Pnrr. «Devono però essere estranei al nostro territorio», dice. «Noi desideriamo che vengano fatti i controlli, non ci sottrarremo», conclude.
Le proiezioni
Schifani anche secondo la quarta proiezione Opinio Rai su un campione del 58 per cento è nettamente in testa. Al secondo posto il leader di Sicilia Vera, Cateno De Luca, con il 23,3 per cento mentre si contendono la terza piazza la candidata di Pd e Centopassi Caterina Chinnici con il 16,6 per cento, e l'esponente del M5s, Nuccio Di Paola, con il 16,35. Anche questa proiezione segnala il fenomeno del cosiddetto «voto disgiunto», con Schifani che ha meno voti della coalizione che lo sostiene (48,75) e De Luca con un +4,3 per cento. Fenomeno analogo, sia pure in misura minore, per la Chinnici (+0,6%) e Di Paola (+0,9%).
De Luca ha già ammesso la sconfitta ed è pronto a dire la sua in una diretta Facebook.
Le liste
Per quanto riguarda le Liste, su Rai News si legge che ci sarebbe un testa a testa tra Fratelli d'Italia e Movimento 5 Stelle, rispettivamente al 15,8 per cento e al 15,4 per cento, con Sud Chiama Nord di Cateno De Luca e a un’incollatura al 15 per cento, secondo la proiezione di Opinio Italia per la Rai su un campione del 43 per cento.
Sempre secondo questa proiezione il Pd sarebbe al 12,5 per cento, poco sopra Forza Italia al 12 per cento mentre la Lega si attesta al 7,6 per cento.
Per quanto riguarda le liste minori i Popolari e autonomisti di Raffaele Lombardo raggiungono il 7 per cento e la Nuova Democrazia Cristiana di Salvatore Cuffaro il 6 per cento. Tutti gli altri sarebbero sotto la soglia di sbarramento del 5 per cento: Centopassi di Claudio Fava, che però è in coalizione con il Pd, al 3,6 per cento; Sicilia vera al 2,1 per cento e Azione - Italia Viva di Calenda e Renzi all'1,5 per cento.
Festeggia Totò Cuffaro, in passato condannato per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra: «Cuffaro è tornato. Chiedetevi il perché abbiamo avuto il 7 per cento. Non è colpa mia se la gente vota Cuffaro e non il Pd. Vuol dire che la nostra proposta è convincente e c’è bisogno di noi», ha detto il leader della Dc a Tgs. «Incomprensibile come il Pd abbia sbagliato tutte le liste inserendo certi nomi esterni al territorio», ha aggiunto.
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