In migliaia per le vie di Milano hanno sfilato sotto lo slogan «Liber* di essere» scelto per il Pride di quest’anno. Alla testa del corteo quest’anno non è un carro, ma delle cargo bike in segno di sostenibilità ambientale. Un progetto di Cig Arcigay Milano al quale hanno collaborato tante parti della comunità ciclistica milanese.

Dal Pride di Milano la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, ha attaccato il governo Meloni per la mancata tutela dei diritti civili. «Durante questo anno e mezzo di governo Meloni l'Italia è scivolata alla 36eiesima posizione su 48 nella classifica sui diritti Lgbtqia+. Non lo possiamo accettare», ha detto Schlein.

«Serve una legge per non lasciare soli i sindaci sul riconoscimento delle coppie omogenitoriali - ha aggiunto -. Al G7 si è persa un'occasione per colpa del governo italiano, mancano le parole identità di genere e orientamento sessuale nella dichiarazione finale. Un passo indietro clamoroso». Oltre al carro del Pd presenti anche quello del Movimento Cinque Stelle e della Cgil.

La giornata

La parata, partita intorno alle 16, sfila lungo via della Liberazione, piazza XXV Aprile, i Bastioni di Porta Volta e viale Elvezia, fino a giungere di fronte all'Arena, continuare lungo viale Byron, viale Melzi d'Eril, corso Sempione e concludere all'Arco della Pace.

Dalle 18.30 sono previsti gli interventi dal palco, dove quest'anno non salirà la segretaria del Pd Elly Schlein, che sta partecipando alla parata dal carro del Partito democratico. Assente per motivi di salute il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha previsto, invece, un video saluto.

L’inchiesta di Fanpage

Schlein è intervenuta anche sul caso dell’inchiesta di Fanpage sui giovani neofascisti di Fratelli d’Italia che imbarazza la premier Giorgia Meloni e il partito. «È gravissimo che la presidente del Consiglio, anziché rispondere, affrontare e prendere provvedimenti sul merito che emerge dell'inchiesta di Fanpage che rileva un problema molto grande alla base della sua giovanile di antisemitismo, razzismo e apologia del fascismo, abbia colto l'occasione per un attacco molto forte alla libertà di stampa e alla libertà dei giornalisti», ha detto la leader del Pd.

«È come se avesse detto che sarebbe stato meglio non venisse fuori. Invece i cittadini hanno il diritto di sapere quello che succede dentro al partito che esprime la presidente del Consiglio di questo paese. Ed è incredibile che non abbia trovato la forza di prendere le distanze e cacciare queste persone dal suo partito».

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