Schlein, Conte e il sindaco Manfredi sul palco del Pride del capoluogo campano: «La destra ha vinto perché la sinistra si è divisa. Uniti si vince, e poi discutiamo fra noi. Ma prima vinciamo». Il giorno prima nella Capitale l’assemblea di tutte le giovanili dei partiti e dei movimenti, nasce una piattaforma del «nuovo antifascismo»
Sul palco del Pride Napoli Elly Schlein è seduta fra il sindaco Gaetano Manfredi e il presidente M5s Giuseppe Conte. La comunità arcobaleno li incalza con le sue domande e li crocifigge nelle loro contraddizioni. Ma anche da questa platea viene una richiesta di unità.
È la prima volta che i due leader dialogano in pubblico dopo le europee. Martedì 18 giugno erano stati insieme sul palco di piazza Santi Apostoli, a Roma, ma concretamente avevano fatto due comizi consecutivi. Qui invece sono fisicamente uno accanto all’altro, si abbracciano platealmente all’arrivo, si applaudono a vicenda, la segretaria quando parla cita «Giuseppe».
Fa l’elogio di Manfredi, che è a capo di una maggioranza larghissima: «L’esperienza amministrativa di questa città dimostra che si possono mettere a valore le differenze per fare insieme le battaglie che invece sono comuni e sono tante», dice, «Dobbiamo unire le forze su sempre più questioni sociali, i diritti civili, il piano industriale che manca al Paese, ma anche di come affrontiamo l’emergenza climatica, è quello che dobbiamo fare per battere queste destre».
Schlein poi traccia un programma sui diritti: legge contro l’omofobia, matrimoni egualitari, diritti dei figli e delle figlie delle famiglie omogenitoriali. «Su questi temi dobbiamo fare ampie convergenze, dobbiamo essere un’alternativa credibile». Quanto al suo Pd: «Sono orgogliosa della mia comunità politica che queste proposte le ha messe sul programma», dice, è pronta a fare l’autocritica, «fin qui è mancato il coraggio», promette che da ora in avanti saranno battaglia che porterà avanti «in maniera testardamente unitaria», «avanti così, insieme andiamo a vincere, ché si vince».
Tocca al presidente M5s. Elenca le benemerenze del suo movimento, spinge meno sul tema dell’unità, ma resta sui temi: «Mi sono meravigliato quando la presidente del Consiglio ha dichiarato con pubblica ipocrisia in Parlamento che non c’è nessun tentativo di contrastare applicazione della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. Non è così. Anzi, il contrasto viene fatto in modo subdolo». Ma il clima è buono. Manfredi benedice il momento: «È fondamentale che siamo uniti, anche nella diversità. La destra ha vinto perché la sinistra si è divisa. Uniti si vince, e poi discutiamo fra noi. Ma prima vinciamo».
Sono prove tecniche di fronte comune del centrosinistra. Non si bruciano le tappe, per esplicita decisione della segretaria Pd, che non intende fare passi falsi. Ma si capisce che in giro per l’Italia il centrosinistra ha capito che si deve dare una mossa.
Una piattaforma di giovani antifascisti
Il giorno prima, giovedì, alla Festa dell’Unità di Roma alla festa dell’Unità di Roma FdI è stata convocata un’assemblea inedita. I Giovani democratici della città hanno chiamato tutti i movimenti giovanili delle opposizioni: l’associazione Radicali Roma, Radicali Italiani, Gev Lazio, Ugs Roma, Fgs Roma, Volt Roma, Possibile Roma, il Network Giovani M5S Roma e Azione U30 Roma.
Tutti si dicono «mossi dall’urgenza di creare una nuova piattaforma di democrazia e antifascismo, a seguito degli ultimi episodi di violenza e odio emersi dalle inchieste di Fanpage sulla giovanile di Fratelli d’Italia. Azioni vergognose e infami che vediamo ogni giorno per le strade dei nostri quartieri, nelle scuole e nelle università». Discutono di «nuovo antifascismo» che deve dare una risposta «innanzitutto culturale, smantellando l’architettura del pensiero neofascista pezzo per pezzo, ma anche politica, rinnovando la nostra agenda sulla giustizia sociale e ambientale, sul diritto allo studio e alla casa, sulla sanità e i diritti civili, sul lavoro retribuito e sicuro, sulle sfide migratorie e dell’antimafia».
Spiega Thomas Osborne, Gd: «Lanciamo tre messaggi. Il primo al governo: non staremo fermi davanti alle derive autoritarie, né davanti al premierato e all’autonomia differenziata. Il secondo ai nostri partiti: abbiamo più cose in comune che cose che ci dividono. Il terzo è per la nostra generazione: uniamoci, attiviamoci e organizziamoci. L'inchiesta di Fanpage, e i vari episodi di violenza squadrista, ci impongono di impegnarci tutti».
Parla Linda Medeo, segretaria romana di M5s: «Meloni tace davanti alle nuove derive neofasciste: è giusto confrontarsi, pubblicamente, a voce alta. Per questo con i ragazzi di Roma del network giovani del M5S siamo intervenuti alla Festa dell’unità, in un’assemblea sull’antifascismo. Non dobbiamo fare nessun passo indietro davanti a questi rigurgiti del passato più nero della nostra storia». Nei prossimi giorni alla festa si replica, stavolta con gli “adulti”, i segretari cittadini dei partiti del centrosinistra.
Lunedì tutti a Bologna dall’Anpi
Lunedì sera, altra nuova tappa della marcia di avvicinamento al prossimo centrosinistra. Stavolta passa per Bologna, dov’è in corso la Festa nazionale dell’Anpi. Il presidente Gianfranco Pagliarulo ha invitato un centrosinistra allargatissimo,s tavolta a sinistra: ci saranno Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Riccardo Magi ma anche Maurizio Acerbo, segretario del Prc.
Il titolo è «Noi siamo Costituzione», l’obiettivo «l’unità democratica per la difesa della Costituzione». Si parlerà concretamente dell’inizio della raccolta delle firme contro l’autonomia differenziata.
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