Maggioranza e opposizione hanno trovato l'accordo sulla proposta di legge per riconoscere come sacrario militare subacqueo il relitto del sommergibile Scirè: nella nuova formulazione che istituisce il luogo del ricordo è stato inserito un riferimento ai «marinai italiani che hanno perso la vita in un conflitto mondiale per responsabilità dei regimi nazionalsocialista e fascista»
Inaspettato accordo tra maggioranza e opposizione sul riconoscimento del sacrario militare subacqueo per il relitto del sommergibile Scirè, decorato di medaglia d’oro al valor militare.
Il mezzo, affondato il 10 agosto 1942 nella baia di Haifa, era assegnato alla X Mas, e ora FdI con una proposta a prima firma di Paola Maria Chiesa, vicinissima al presidente del Senato Ignazio La Russa, vuole realizzare un mausoleo in mezzo al mare per commemorare i militari morti nell’affondamento.
La nuova formulazione
Le opposizioni avevano proposto tre diversi emendamenti per contestualizzare il riconoscimento del sacrario, e alla fine la maggioranza è scesa a patti con le minoranze. Così, la nuova versione della proposta di legge reciterà all’articolo 1: «Al fine di onorare i marinai italiani che hanno perso la vita in un conflitto mondiale per responsabilità dei regimi nazionalsocialista e fascista il relitto del regio sommergibile Scirè, decorato di medaglia d'oro al valor militare, affondato il 10 agosto 1942 nella baia di Haifa nel territorio dello Stato di Israele, è riconosciuto come sacrario militare subacqueo».
Si tratta di una modifica che riprende quasi letteralmente la proposta delle opposizioni, respinta però dalla relatrice: «Al fine di onorare i militari italiani che hanno perso la vita nel sommergibile “Scirè”, rendendo loro omaggio e non dimenticando le responsabilità del regime fascista e della monarchia che hanno trascinato l'intera comunità nazionale in una guerra di aggressione al fianco della Germania nazista».
Il nuovo testo è stato approvato con 241 sì, nessun voto contrario e un astenuto dall’aula della Camera. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato, dove la proposta arriverà sì con il riferimento introdotto da Montecitorio, ma anche con il resto di una premessa comunque molto celebrativa.
«L'operazione che consacrò definitivamente la valenza operativa dello Scirè avvenne nel dicembre 1941, quando, dopo aver attraversato indenne tutto il Mediterraneo orientale, arrivò a rilasciare tre mezzi speciali davanti all'imboccatura della base navale britannica di Alessandria d'Egitto, ritenuta inviolabile dai comandi inglesi. L'attacco degli assaltatori italiani ottenne uno spettacolare successo con l'affondamento di due corazzate inglesi, la Valiant e la Queen Elizabeth, entrambe di oltre 30.000 tonnellate, l'affondamento della nave cisterna Sagona, di 7.500 tonnellate, e il danneggiamento del cacciatorpediniere Jervis, di 1.700 tonnellate. In otto missioni di guerra lo Scirè con il suo equipaggio e con gli incursori imbarcati aveva, sino a quel momento, affondato o gravemente danneggiato otto unità navali avversarie, tra le quali due corazzate. Nessuna unità navale al mondo ha mai ottenuto tale risultato».
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