Una maggioranza alternativa, composta anche da parlamentari della Lega e del M5s vicini alle tesi no green pass, ha permesso l’approvazione di emendamenti che alleggeriscono le misure per i non vaccinati. Il governo è stato battuto ben tre volte nella stessa seduta, una pratica inusuale che certifica che la maggioranza che sostiene Mario Draghi è sempre più precaria
In Senato si è consumata una divisione tra i partiti di maggioranza e il governo in tre votazioni è stato battuto. Un fatto inusuale, soprattutto se si tiene conto che sono state approvate ben tre modifiche su cui l’esecutivo di Mario Draghi non era d’accordo. Una di queste prevede che per viaggiare andata e ritorno per la Sardegna, la Sicilia e le isole minori si potranno prendere navi e aerei senza vaccino anti Covid, quindi anche solamente con un tampone negativo. Questa novità è stata introdotta durante l’esame in aula del decreto che ha prorogato lo stato di emergenza, approvato dal governo durante la vigilia di Natale, il 24 gennaio 2020. E che ora è all’esame del parlamento.
La modifica approvata è stata presentata dal senatore siciliano del Movimento 5 stelle Pietro Lorefice, che in teoria è tra i parlamentari di maggioranza. Ma il senato da mesi si distingue per le sue tesi no green pass. È stato tra i firmatari di un ricorso alla Corte costituzionale contro il certificato verde rafforzato, poi respinto dagli stessi giudici costituzionali.
L’emendamento, dunque, elimina l’obbligo di green pass “rafforzato” per viaggiare verso e da le isole ripristinando quello “base”. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, era presente in aula nel momento in cui veniva approvato l’emendamento, poco prima aveva dichiarato i pareri sulle modifiche presentate al decreto, un passaggio che avviene per tutti i provvedimenti in cui il governo (e il relatore di maggioranza, scelto tra i parlamentari) dichiara di essere d’accordo o meno sui singoli emendamenti.
Fuori dalla prassi
Nella prassi i partiti di maggioranza che appoggiano il governo dovrebbero seguire le indicazioni date da sottosegretari e relatori, respingendo le modifiche che ricevono parere negativo. Ma in questa occasione le cose non sono andate così. Un gruppo di senatori Cinque stelle e della Lega ha votato con l’opposizione – Fratelli d’Italia e L’Alternativa C’è – garantendo la maggioranza necessaria ad approvare la modifica. E lo hanno fatto per ben tre volte.
Saltuariamente accade che una modifica non concordata tra i partiti di governo venga approvata. Che succeda per tre volte nella stessa seduta è davvero raro. Quello che è accaduto è sicuramente un sintomo che la maggioranza che appoggia Mario Draghi non è in splendida salute.
Gli altri emendamenti
Le altre proposte approvate sono invece a firma della Lega. Un emendamento di Luigi Augussori, l’altro di Luca Briziarelli. Il primo riguarda sempre il green pass base utilizzabile per viaggiare in aereo o nave da e per le isole, ma è più restrittivo rispetto a quello del parlamentare del M5s. Lo spostamento con il tampone negativo potrà essere consentito solo per chi rientra nel proprio domicilio o per giustificati motivi di salute. Le due modifiche approvate non confliggono, se il decreto verrà approvato così come modificato dal Senato varrà la norma più ampia, quella del M5s. L’altro emendamento della Lega consente in zona bianca le feste popolari e le manifestazioni culturali all’aperto.
Il testo del decreto è stato approvato da palazzo Madama in serata, ora dovrà tornare alla Camera per l’approvazione finale. La scadenza del provvedimento è vicina, il 22 febbraio, quindi è difficile che i deputati riusciranno a tornare indietro sulle modifiche approvate dai no green pass.
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