L’imprenditore coinvolto nel sistema Toti ha sfruttato l’ultimo giorno utile per patteggiare con la procura: ora il giudice dovrà fissare un’udienza
All'ultimo giorno utile anche l'imprenditore Aldo Spinelli patteggia. I suoi avvocati (Sandro Vaccaro, Andrea Vernazza e Francesca Pastore) hanno concordato con la procura una pena a tre anni e due mesi e la confisca di 400mila euro oltre all'interdizione temporanea dai pubblici uffici e il divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione. Adesso il giudice dovrà fissare una udienza.
Nella stessa inchiesta hanno già patteggiato l'ex governatore Giovanni Toti e l'ex presidente del porto di Genova Paolo Signorini.
Le motivazioni
«Avremmo voluto affrontare il dibattimento certi di dimostrare nei fatti l'innocenza di Aldo Spinelli». È quanto dichiarano gli avvocati in una nota. «Ma la prospettiva di affrontare, peraltro come unico imputato, un processo che si sarebbe protratto per anni, su consiglio dei difensori ha fatto prevalere la volontà primaria del nostro assistito di preservare le aziende e la famiglia dal danno mediatico che ne sarebbe derivato» continua la dichiarazione dei legali.
«Per questa ragione - concludono i difensori - seppur a malincuore Spinelli ha deciso di accettare la proposta di patteggiamento avanzata dalla procura che, nel contempo, riconosce che tutte le pratiche amministrative oggetto del procedimento penale siano state corrette e legittime nel rispetto dell'interesse pubblico».
Toti e Bucci
Soltanto pochi giorni fa si è sottratto al processo l’ex presidente di Regione, con una scelta che viene letta dalle opposizioni come ammissione di una condotta illecita. Ma la mossa potrebbe essere vista anche come una strategia per tutelare il nuovo candidato alla successione del centrodestra, il sindaco di Genova Marco Bucci.
In moltissime intercettazioni si sente l’allora presidente mentre compulsa gli imprenditori genovesi per ottenere soldi da usare durante le campagne elettorali regionali, ma anche politiche per il centrodestra e persino per il comune di Genova, cioè per Bucci sindaco. Imprenditori, su tutti Aldo Spinelli (indagato pure lui), che pagavano e sostenevano il progetto Toti, certi del fatto che il governatore avrebbe fatto il possibile per accelerare iter burocratici dai quali dipendevano interessi a sei zeri.
Un “Sistema” quasi perfetto. Che ha usato canali legali di finanziamento alla politica, dietro i quali però si celavano richieste occulte, cioè non dichiarate se non al chiuso degli uffici regionali o nella dinette dello yacht di Spinelli.
L’accordo sul patteggiamento ha, perciò, prima di tutto lo scopo di prevenire futuri danni collaterali del processo. Salvaguardare cioè Bucci da possibili rivelazioni o semplici testimonianze sui finanziamenti ricevuti dalla fondazione-comitato del presidente. Chiudere anzitempo il capitolo giudiziario, insomma, nella convinzione che a finire nel dimenticatoio siano pure le responsabilità politiche di attori protagonisti e utilizzatori finali, non indagati, che hanno accresciuto il loro potere grazie alla generosità del “Sistema” Toti.
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