Mentre la studentessa Carlotta Rossignoli posta foto dal parrucchiere e citazioni dantesche (sbagliate), l’università Vita Salute del San Raffaele ha finalmente dato segni di vita. Il comunicato è interessante, perché crea un precedente:
«La studentessa, alla quale fanno riferimento gli articoli apparsi sugli organi di stampa, ha conseguito il diploma di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia nel corso del primo semestre del sesto anno, anziché al termine dello stesso, opzione questa che ogni studente di UniSR ha il diritto di chiedere, previo conseguimento di tutti i crediti formativi previsti e avendo svolto i tirocini obbligatori anticipatamente» ha affermato l’ateneo.
L’università aggiunge anche di aver chiesto un chiarimento al ministero anche sulla possibilità di conferire il diploma di Laurea Magistrale nel corso del primo semestre del sesto anno e di aver ricevuto un nullaosta «laddove lo studente abbia conseguito tutti i crediti formativi previsti ed abbia svolto i tirocini obbligatori, fermo restando il rispetto del numero minimo di ore di insegnamento teorico e pratico previsto dalla normativa europea».
Dunque. Tanto per cominciare questa è una notizia: giorni di titoloni sul Corriere della sera e su giornali vari, la studentessa che sbandiera sui social l’attenzione avuta dalla stampa per quella laurea presa "con un anno di anticipo” e poi niente, non era vero.
Dunque Carlotta Rossignoli si è laureata al sesto anno, l’università la smentisce. La domanda però è: perché non l’ha smentita prima della mio articolo su Domani?
Perché quando lei ha raccontato questa storia al Corriere vantandosi di sacrifici e record stabiliti, l’università che usufruisce di un ufficio stampa piuttosto efficiente non ha inviato una lettera di smentita?
Secondo punto: questa vicenda rappresenta un precedente importante.
Nella mail che gli studenti avevano inviato all’Università lamentandosi di non conoscere l’iter che ha consentito a Carlotta di laurearsi prima degli altri, si diceva anche che alcuni avevano chiesto di poter seguire lo stesso percorso ma che ciò era stato negato.
Dunque, ora sappiamo che chiunque, se meritevole, può laurearsi nei tempi di Carlotta. Lo stesso ministero che si è scomodato per Carlotta, si scomoderà per tutti.
Certo è che da parte dell’ateneo, scaricare la decisione sul ministero, è una mossa molto furba.
La furbizia però non risponde ad alcune semplici domande, ovvero:
Il primo semestre del sesto anno inizia ad ottobre. Su come abbia fatto fare ore e crediti obbligatori un anno prima resta un grande punto interrogativo.
Possiamo vedere le date riportate sul libretto del tirocinio? Sarebbe importante, per fugare ogni dubbio e anche per far capire a chi vorrebbe seguire il suo percorso come si fa, sapere come sia riuscita a stare dietro ai tirocini e come abbia conseguito i crediti. Ho chiesto all’ufficio stampa dell’università di poter verificare questo passaggio, ma non ho avuto risposta.
Ho anche chiesto come si possano frequentare contemporaneamente le lezioni del quinto anno, del sesto anno, richiedere la tesi in quarto, aver fatto il primo mese di tirocinio abilitante durante il primo semestre del quinto e gli altri due nel secondo semestre. Insieme ovviamente al tirocinio curricolare del quinto e sesto anno.
Non ho ricevuto risposta.
Chiedo a Carlotta Rossignoli di mostrarci il libretto con le firme dei tutor che confermino il normale tirocinio così la smettiamo di avere antipatiche perplessità sui suoi meriti.
Sono centinaia di ore, non uno scherzo, e anche se non si dorme è piuttosto difficile concentrarle in un anno anziché in due. Anche perché bisogna alternarsi con gli altri studenti.
Ma soprattutto perché chi si laurea in medicina ha in mano la vita degli altri, non ci possono essere dubbi sulla serietà di un percorso di studi.
Ho chiesto all’ufficio stampa anche di chiarirmi come mai, secondo molti studenti, Carlotta Rossignoli desse gli esami a porte chiuse. “Smentiamo categoricamente, ci sono prove?”, la risposta.
Ho anche chiesto di parlare con il professore Andrea Salonia, presidente del corso di studi, così da farmi spiegare questo iter. A quanto pare l’iter per parlare con lui è più lungo di quello per laurearsi in medicina al San Raffaele.
Nel frattempo il Corriere della sera, per ragioni che cominciano a sembrare sospette (chi si muove per questa operazione reputazionale?), celebra Carlotta come «progettata per primeggiare» (tra l’altro una mia espressione con accezione negativa usata su Domani) nonché pianista, atleta, modella e titolando “sulla sua laurea c’è il “sì del governo”. Insistendo sulla favoletta della mamma casalinga. (dimenticando che è anche ereditiera).
Tutto molto imbarazzante, soprattutto per gli studenti progettati per sbagliare, anche.
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