Il sottosegretario annuncia l’assegnazione del titolo al comune che fa parte della città metropolitana di Reggio Calabria. Ma manca l’annuncio del ministero della Cultura, che dovrebbe avvenire al termine delle procedure di selezione di un’apposita commissione. Le altre città candidate (Grottaferrata, San Mauro Pascoli, Tito e Trapani) chiedono spiegazioni
«Taurianova è la nuova capitale del libro», dichiara Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, nel corso di un evento pubblico a Reggio Calabria svoltosi tre giorni fa. Il senatore leghista ne è certo: la notizia del resto proverrebbe da uno dei diretti interessati. «Apprendo dal sindaco Biasi che la sua città, Taurianova, sarà la capitale del libro 2024: una bellissima notizia, di riscatto per tutta la Calabria», spiega il sottosegretario.
Oggi, tuttavia, le altre città finaliste – Grottaferrata (Roma), San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena), Tito (Potenza) e Trapani – chiedono spiegazioni. La “proclamazione” del comune vincitore dell’iniziativa bandita dal ministero della Cultura, per cui sul tavolo ci sono 500mila euro da spendere in progetti legati alla lettura, deve avvenire tramite cerimonia ufficiale, ma soprattutto attraverso la comunicazione del ministro Gennaro Sangiuliano che, sul punto, non è ancora intervenuto.
«Il 31 gennaio la commissione per il conferimento del titolo, istituita presso il Mic, ha ascoltato le relazioni di tutte le amministrazioni finaliste e ha ribadito che l’esito della procedura sarebbe stato comunicato ufficialmente con una vera e propria cerimonia pubblica – fanno sapere dal Comune di Grottaferrata – Noi non mettiamo in dubbio il lavoro della commissione, ma, se davvero Taurianova venisse confermata vincitrice, si aprirebbe un problema di trasparenza – proseguono –. Perché noi amministrazioni, che abbiamo speso tempo e denaro nel presentare un progetto e ci abbiamo creduto, non siamo state avvertite? Perché il sindaco Biasi, come evidenziano le parole di Durigon, già sapeva?».
Colpa di Durigon?
Domande legittime che Domani tenta di porre a Rocco Biasi, meglio conosciuto come Roy, l’uomo “benedetto” direttamente da Matteo Salvini nel 2020 come «primo sindaco leghista in terra calabra» e già primo cittadino di Taurianova dieci anni fa. L’esperienza all’epoca si concluse con il commissariamento dell’ente (Biasi si era candidato forzando la legge). Era il 2007. Due anni più tardi, nel 2009, il comune di Taurianova, dopo una breve esperienza da sindaco di Domenico Romeo poi dimissionario, venne sciolto per infiltrazioni mafiose, in quel documento prefettizio a finire sotto accusa era stato anche il decennio a guida Biasi.
Torniamo alla capitale del libro. Sempre Durigon, mentre dà l’annuncio di cui sopra, afferma che il titolo di capitale del libro «è anche uno strumento efficace per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata e della malavita».
Tornando alla nomina a capitale italiana del libro della cittadina della Piana di Gioia Tauro e alla polemica delle ultimissime ore, il sindaco non parla in prima persona, ma lo fa tramite la sua segreteria. Segreteria che fa sapere che lo stesso Biasi «non rilascerà dichiarazioni fino a quando non ci sarà l’ufficializzazione del titolo da parte del ministero della Cultura». Domani ha contattato direttamente anche il sindaco, che preferisce non commentare.
Inoltre l’esternazione che Biasi avrebbe fatto al senatore del Carroccio, circa la proclamazione di Taurianova a capitale italiana del libro, viene negata. «Nulla è partito dalla Calabria». Dunque, sembra proprio che qualcosa non quadri.
Protesta il Pd
E non quadra neanche al Pd, che chiede chiarimenti a Sangiuliano. «Il ministro – scrivono i dem in una nota – dovrebbe intervenire, a maggior ragione dopo i dubbi sollevati dalle altre città». Queste ultime hanno «dubbi sulla validità del processo decisionale». «Noi – dicono ancora dall’amministrazione di Grottaferrata – speriamo che la partita sia ancora aperta, ma se Taurianova vincesse realmente – ribadiscono – vorremmo delle spiegazioni».
Il ministero della Cultura intanto nel pomeriggio di oggi ha convocato in fretta e furia una riunione straordinaria della commissione che ha l’incarico di attribuire il titolo, di durata annuale, di capitale del libro. Gli esiti della commissione, presieduta dal letterato calabrese Pierfranco Bruni, nominato con decreto di dicembre 2023 da Sangiuliano, restano top secret. Ma dei due l’uno: in tutta questa vicenda o qualcuno ha frainteso o qualcuno già sapeva.
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