- Lo dico da veneziano: sono vari i motivi per ringraziare Giovanna Faggionato e questo giornale. Il primo è che l’inchiesta di Faggionato nella sua sintesi rende ancora più chiaro qual è lo scopo delle varie cessioni, acquisti e progetti della attuale politica comunale.
- Il secondo motivo per ringraziare Domani è che finalmente tutto questo sconfina dai quotidiani locali: il che rende anche un po’ di giustizia a chi, nelle istituzioni locali e in città, si oppone ogni giorno a quel disegno, e di cui si sa poco fuori di qui.
- Venezia appartiene al futuro, è nostro dovere consegnarla alle donne e agli uomini delle prossime generazioni, non a Luigi Brugnaro. Aiutateci a fermarlo.
Lo dico da veneziano: sono vari i motivi per ringraziare Giovanna Faggionato e questo giornale. Il primo è che l’inchiesta di Faggionato, pur mettendo insieme informazioni che in parte erano già note, nella sua sintesi rende ancora più chiaro qual è lo scopo delle varie cessioni, acquisti e progetti della attuale politica comunale. Come in certi giochi della Settimana Enigmistica, unendo i punti del tracciato si vede “che cosa apparirà”.
E ad apparire è un’idea di Venezia come città attorno a cui far girare soldi e investimenti, per aumentare quei soldi in mano a chi ne ha già e ne vorrebbe di più. È un disegno che consegna la città e la laguna al puro sfruttamento speculativo. È qualcosa di più di un “conflitto d’interessi”: è un’idea guasta e pericolosa di Venezia.
Il secondo motivo per ringraziare Domani è che finalmente tutto questo sconfina dai quotidiani locali: il che rende anche un po’ di giustizia a chi, nelle istituzioni locali e in città, si oppone ogni giorno a quel disegno, e di cui si sa poco fuori di qui. Finalmente queste cose arrivano in prima pagina su una testata nazionale. Perché questo è un problema nazionale. Perché Venezia è un bene italiano e mondiale. Non è cronaca locale.
Luigi Brugnaro è un ricco imprenditore che possiede molte aziende private, e da sindaco controlla tutte quelle pubbliche, indirizza i piani strategici della città e la gestione delle sue funzioni cruciali: per il ruolo che svolge, oggi è il principale promotore di questo abuso di Venezia. Lo sarebbe chiunque avesse il suo strapotere e lo gestisse con idee simili: come quella, devastante per l’ecosistema, di scavare altri canali nei fondali della laguna veneta.
Lo spiego a chi non ha familiarità con la situazione: non stiamo parlando dei canali urbani, con i ponti e le gondole, ma di quelli fuori città. La nostra laguna è profonda in media un metro, ma è rigata da vie subacquee naturali solcate dalle correnti, e altre artificiali scavate dall’uomo per consentire alle navi di non incagliarsi. Scavare nuovi canali sott’acqua stravolgerebbe le correnti ed eroderebbe la città, trasformando la laguna in una baia marina, distruggendo Venezia.
Non credo che Brugnaro voglia distruggere Venezia. Ma questo è il risultato che provoca il suo modo di gestirla. Sta usando la visibilità e il prestigio che gli dà l’esserne sindaco per legittimarsi politicamente a livello nazionale. Com’è possibile tutto questo? Su che cosa basa il suo consenso? Faggionato sostiene che la sua squadra di basket è fondamentale per ottenere voti.
È l’unica cosa su cui non sono d’accordo con lei. Non basta vincere un campionato di pallacanestro per diventare sindaco. I successi della Umana Reyer, di cui Brugnaro è proprietario, interessano poco a chi scrive il suo nome sulla scheda elettorale.
Brugnaro è una figura che dà l’esempio a tutte le classi di piccoli e grandi proprietari, imprenditori alberghieri e turistici che spremono Venezia badando solo al guadagno immediato. Ma Venezia non appartiene a loro, né a nessuno di noi. Venezia appartiene al futuro, è nostro dovere consegnarla alle donne e agli uomini delle prossime generazioni, non a Luigi Brugnaro. Aiutateci a fermarlo.
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