La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde rischia la decadenza. Il Collegio regionale di garanzia elettorale, che ha sede nella corte d’appello di Cagliari, ha dichiarato la sua decadenza dal consiglio regionale, che la destituirebbe anche dalla presidenza della Regione.

La decisione è stata presa dopo l’analisi delle spese della campagna elettorale del febbraio 2024, che Todde, del Movimento 5 stelle, sostenuta dal campo largo, vinse contro il candidato di centrodestra Paolo Truzzu per meno di 3mila voti.

«La notifica della corte d’appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune», ha commentato Todde, chiedendo di «distinguere il piano politico da quello amministrativo e giudiziario» e ribadendo la «piena fiducia nella magistratura, come deve essere essendo io una persona lineare e per bene». 

Per Todde «le dinamiche della politica non devono entrare nei contesti giudiziari o amministrativi, sono proprio mondi distinti». La presidente della Sardegna ha parlato in conferenza stampa a seguito del vertice di maggioranza, dopo la decisione rispetto alla sua possibile “decadenza”, in cui si è discusso, ha fatto sapere, dell’azione amministrazione regionale, «che va avanti con forza». 

Il sostegno del campo largo, ha poi assicurato, continua a esserci: interrogata su questo, ha spiegato in conferenza stampa di aver sentito il leader del M5s, Giuseppe Conte, e la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. «Ho chiaramente il supporto della mia forza politica e di tutte quelle della mia maggioranza che stanno lavorando per sostenermi», ha dichiarato. A conferma di ciò, una nota diffusa dal Movimento, con cui ha garantito che sarà «sempre al suo fianco in questo percorso», sottolineando che «l’onestà e la credibilità di Todde non sono minimamente messe in discussione».

La campagna elettorale per la presidente della regione è stata «assolutamente legittima» e le «spese sono state gestite da un comitato elettorale». Todde si dice forte del fatto che «personalmente» non ha sostenuto alcuna spesa.

L’ordinanza della Corte d’appello

Nel dispositivo del Collegio regionale di garanzia elettorale della corte di appello di Cagliari è prevista una sanzione amministrativa di 40mila euro per la «molteplicità» e la «rilevanza delle irregolarità riscontrate» e la «totale inosservanza della normativa».

Una sanzione da pagare entro 30 giorni all’Agenzia delle entrate, «sotto pena di esecuzione», scrive il collegio, e contro cui potrà ricorrere sempre entro lo stesso termine.

La corte d’appello ha chiesto dunque di trasmettere l’ordinanza-ingiunzione al presidente del Consiglio regionale chiamato ad adottare il provvedimento di decadenza di Todde dalla carica di presidente e alla procura della repubblica, date «le anomalie riscontrate nelle dichiarazioni depositate e l’omesso deposito della citata fattura presente nel cassetto fiscale della stessa».

I prossimi passi

A cascata questa decisione potrebbe avere ripercussioni su tutto l’esito delle elezioni e condurre allo scioglimento del Consiglio regionale col ritorno al voto. 

È il Consiglio, in cui gli alleati del campo largo hanno la maggioranza, ad avere l’ultima parola sulla decadenza, e a dover ratificare quanto stabilito. Il provvedimento dovrebbe passare prima dalla giunta per le elezioni, un organo del Consiglio, e poi nell’aula legislativa. 

I tempi, però, non saranno brevi: la decisione di Todde di fare ricorso contro l’ordinanza della corte d’appello potrebbe portare alla sospensione del procedimento. 

«Io credo che sia inutile in questo momento discutere del merito», ha aggiunto la presidente della regione, chiedendo che la discussione sia fatta nelle sedi opportune: «Lo faranno gli avvocati, certamente non io».

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