Il capogruppo dei Cinque stelle al parlamento europeo all’assemblea costituente si dice soddisfatto del raggiungimento del quorum e spera che si confermi la linea di Conte verso un’alleanza con il Pd
Ieri lo scoglio era il quorum, ma è stato superato. Era davvero in dubbio?
Considerando anche l'astensione che c'è nella politica in generale, sì. Questo è un momento politico in cui le persone sono sempre più sfiduciate e quindi la preoccupazione sul quorum c'era. Invece vediamo che c'è voglia di partecipazione.
Siamo ritornati tra la gente. Samo nati digitali, ma siamo ritornati materiali, abbiamo fatto il processo inverso rispetto agli altri partiti. Oggi la tecnologia è uno strumento che va utilizzato bene.
C'era un po' di malessere però, c’è chi teme che il movimento si trasformi nel partito di Conte. C’è questo rischio?
Questo esercizio degli ultimi tre mesi, sta avendo un grande successo di democrazia, abbiamo ricevuto 22mila proposte, sfido qualsiasi partito a portarne nel congresso altrettante. Ci siamo fidati della democrazia e la comunità ha risposto bene. Io sono veramente contento.
Un'altra questione è la sovrapposizione di temi e il rapporto col Pd. Dove si dove si devono collocare le proposte del Movimento 5 stelle da questo momento in poi? A sinistra del Pd?
A destra abbiamo tre partiti simili, ma che occupano spazi diversi. Anche a sinistra c'è spazio per una una pluralità di mondi progressisti che interpretano istanze diverse noi siamo indipendenti e siamo diversi anche dal Pd, altrimenti non ci sarebbe bisogno di noi. Lo abbiamo dimostrato e su molte delle nostre proposte il Pd ci è venuto incontro.
Poi c’è la nostra posizione sulla pace. Vogliamo diventare una sinistra popolare e radicale per rappresentare coloro che molto spesso i partiti della sinistra hanno abbandonato. Lo vediamo soprattutto quando ci sono tornate elettorali importanti e la gente non va a votare o vota la destra. Lì c’è uno spazio che Domenico De Masi identificava come uno strato di 12 milioni di persone con bassi salari e persone ai margini di classe media che si sta indebolendo. E lo dico da da una posizione aperta all'alleanza con centro-sinistra.
Ma proprio in quest'ottica non sarebbe più efficace anche un'alleanza strutturale per fare un'opposizione costante?
Oggi si parla anche di questo. Io sostengo la necessità di una alleanza di quel tipo. In ogni caso le alleanze si fanno su un programma, non è che le facciamo a occhi chiusi. Bisogna trovare punti di caduta. Il contesto giusto c’è perché c'è stato un avvicinamento da parte di altre forze.
Se Grillo stasera dopo un voto che indebolisce i suoi poteri decidesse di andarsene tirereste un sospiro di sollievo?
No, io sono contento se il movimento rimane tutto unito, tutto insieme.
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