La srl fondata da Manuela Cacciamani (ad di Cinecittà vicina ad Arianna Meloni) ha avuto due milioni di euro. Soldi dal Mimit, dal Maxxi e dalla regione Lazio. La sorella della manager lavora adesso con Rocca. La replica: «È tutto regolare»
Il ministero di Adolfo Urso, il MAXXI di Alessandro Giuli, il ministero della Cultura di Gennaro Sangiuliano e la regione Lazio di Francesco Rocca hanno finanziato la società One More Pictures di Manuela Cacciamani, legata alle sorelle Meloni – in particolare Arianna – tanto da essere nominata, nello scorso luglio, amministratrice delegata di Cinecittà.
L’attuale ad della società pubblica di via Tuscolana, perno del sistema audiovisivo italiano, può poi contare su una conoscenza d’eccezione negli uffici della regione: sua sorella Maria Grazia Cacciamani, anche lei amica di Arianna Meloni e collaboratrice di primo piano di Rocca, diventata una delle consigliere più fidate del presidente del Lazio.
Dopo la candidatura al Senato nel 2018 nelle liste di Fratelli d’Italia, la militanza di Maria Grazia Cacciamani non è venuta mai meno. Alle ultime europee ha fatto campagna elettorale ventre a terra per FdI.
Tutto legittimo, certo. Ma pur sempre in un reticolo di potenziali conflitti di interessi, legami intrecciati tra sorelle e il solito amichettismo di destra, quello che si muove intorno ai rapporti tra il governo e Cinecittà. Nell’estate 2023 Cacciamani ha compiuto il salto di qualità nella sua carriera professionale con l’approdo a Cinecittà.
Il candidato come amministratore delegato era Giuseppe De Mita, altro nome legatissimo ad Arianna Meloni. Ma proprio a poche ore dall’accettazione, De Mita ha deciso di rinunciare. Ha preferito limitarsi al ruolo di consigliere nel cda, spalancando le porte all’imprenditrice del mondo del cinema, anche grazie al placet della sottosegretaria alla Cultura, la leghista Lucia Borgonzoni, titolare della delega per il cinema.
Nomina e famiglia
La nomina di Cacciamani a Cinecittà ha innescato tuttavia una situazione di potenziale conflitto di interessi: nel 2023 la manager, voluta dalle sorelle Meloni, ha incassato soldi pubblici – tra stato e amministrazioni locali – per un totale di 1,9 milioni di euro.
Va detto che, appena diventata ad di Cinecittà, Cacciamani ha lasciato tutti gli incarichi privati, compresi quelli nella One more pictures. La gestione delle società è stata trasferita nelle mani di Gennaro Coppola, il suo compagno, oltre che socio in affari. Quindi lei è al comando di una società pubblica dell’audiovisivo, lui al timone dell’azienda di famiglia che opera nello stesso settore.
Tra i finanziamenti più sostanziosi ricevuti nello scorso anno spicca quello giunto dal ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) di Urso. L’operazione principale è avvenuta attraverso un bando sul 5G che ha finanziato per 617mila euro la One more pictures per lo spettacolo The Jackal meta show, organizzato dal famoso collettivo comico napoletano The Jackal.
La società ha poi beneficiato di un altro contributo del ministero di Urso, questa volta più piccolo, di 40mila euro circa, per il progetto Infiniti Mondi.
Ma la società di Cacciamani e Coppola ha anche fatto parte di un’iniziativa che ha coinvolto su un doppio asse il Mimit e il MAXXI, all’epoca guidato da Giuli. È avvenuto con il programma di Connessioni culturali, lanciato per migliorare la fruizione digitale dei visitatori del Vittoriale degli italiani e del MAXXI.
Una visita tridimensionale che ha coinvolto, tra i vari attori, oltre al ministero, anche l’Università di Padova e Rai Cinema. L’introito si aggira intorno ai 290mila euro per la One More Pictures su un totale finanziato di quasi 2 milioni di euro. «È stato l’unico rapporto di collaborazione con la fondazione MAXXI», dice Cacciamani, contattata da Domani sui rapporti con la fondazione.
Sorelle d’Italia
Molto più intenso il flusso di risorse provenienti dal ministero della Cultura, guidato fino a poche settimane fa da Sangiuliano. Tra tax credit e sovvenzioni, previste per le imprese del settore, si supera la soglia del mezzo milione di euro. Su questo punto non ci sono grosse sorprese: si tratta di fondi di cui l’impresa ha beneficiato in passato (a differenza dei bandi singoli vinti con il Mimit), con la differenza che oggi Cacciamani è ad a Cinecittà.
La questione non riguarda solo i ministeri e affini. Tra i contributi pubblici ci sono le regioni, come la Puglia e il Lazio che ha concesso 45mila euro. E qui arriva un altro caso delicato che sfiora legami di famiglia per la presenza di Maria Grazia Cacciamani, sorella della manager, nell’inner circle del presidente della regione Lazio Rocca.
La replica informale è che non ci sono progetti di collaborazione diretta tra la società One More Pictures e la regione e gli unici progetti inerenti al finanziamento sono quelli legati al fondo regionale per l’audiovisivo. Insomma, le richieste di sovvenzione non passano per gli uffici della sorella dell’ad.
Ma del resto che Manuela Cacciamani vantasse buoni rapporti a destra, è storia nota. In passato ha avuto contatti con Giorgia Meloni. Una delle sue società, in questo caso la Direct 2 brains (una sorta di spin off della One More Pictures), ha lavorato con l’attuale leader di Fratelli d’Italia, quando era ministra della Gioventù del governo Berlusconi per uno spot istituzionale. «Da allora non ci sono stati più rapporti ufficiali di lavoro», puntualizzano dagli uffici di Cinecittà.
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