La proposta di Fratelli d’Italia è stata condivisa anche dall’opposizione. Ma in aula sarà proposto un emendamento per estendere il diritto anche a chi lavora o si cura lontano da casa
È stato votato all’unanimità in commissione Affari costituzionali in Senato l’emendamento al decreto elezioni proposto da Fratelli d’Italia. È un primo passo per garantire il voto degli studenti fuorisede durante le prossime europee. Il Pd ha anticipato che in aula proporrà poi un emendamento per estendere il voto “a distanza” anche ai lavoratori e alle persone che si stanno curando.
È la risposta alla principale critica a questo provvedimento, secondo le associazioni che da tempo si battono per estendere il diritto al voto anche a chi è lontano da casa: limitarsi agli studenti escluderebbe infatti una buona fetta di chi non può rientrare per il voto.
Come funziona
L’emendamento così come è ora – senza le possibili modifiche annunciate dal Pd – prevede intanto il possibile voto per gli studenti che vivono lontano da casa da almeno tre mesi.
Per capire l’emendamento bisogna partire da come funziona il voto delle europee. Il territorio nazionale è suddiviso in circoscrizioni elettorali che hanno dimensione sovra-regionale: nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia), nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna), centrale (Toscana, Umbria, Marche e Lazio), meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) e insulare (Sicilia e Sardegna). A ogni circoscrizione è assegnato un numero di seggi proporzionale alla popolazione residente e gli elettori scelgono tra i candidati nelle liste della propria circoscrizione di residenza.
In base a dove si trova lo studente si delineano due casistiche differenti. Se il domicilio e la residenza sono nella stessa circoscrizione gli elettori potranno votare nel comune di domicilio (quindi, uno studente di Bari che vive a Salerno vota a Salerno). Questa situazione è possibile perché, dato che la circoscrizione è la stessa, sono uguali anche i candidati. Se, invece, vive in una circoscrizione differente dovrà andare nel capoluogo regionale della regione in cui è domiciliato (lo studente di Bari che studia a Brescia vota a Milano). In questo caso lo studente voterà in un’apposita sezione elettorale.
Entrambi i casi prevedono una procedura burocratica. Lo studente dovrà presentare una richiesta al comune di residenza almeno 35 giorni prima dell’8 giugno. A sua volta il comune avrà 15 giorni di tempo per trasmetterla a quello di domicilio, che darà all’elettore un’autorizzazione da presentare al seggio almeno cinque giorni prima del voto.
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