Il parlamento ha iniziato a muoversi da solo, diversi grandi elettori vorrebbero far confluire i propri voti rispettivamente su Pier Ferdinando Casini e Sergio Mattarella. Ma soprattutto sul bis dell’attuale presidente della Repubblica lavora il segretario Enrico Letta. Anche Matteo Salvini apre alla rielezione
Se i leader non si decidono nelle trattative per l’elezione del presidente della Repubblica ci pensa il Parlamento a fare delle mosse. Il Pd si sta facendo promotore dello sblocco della situazione «assecondando la saggezza del parlamento», come dice il segretario Pd Enrico Letta, per chiudere sul presidente Sergio Mattarella tra questo pomeriggio e domani mattina. Il leader della Lega Matteo Salvini pubblicamente ha chiesto al capo dello stato di «ripensarci».
Segui il liveblog con tutti gli aggiornamenti sulle votazioni per il presidente della Repubblica
Nel frattempo, però, se la situazione non dovesse sbloccarsi segnali concreti potrebbero arrivare dai parlamentari stessi. Il binomio Pier Ferdinando Casini e Sergio Mattarella potrebbe essere quello che in aula alla Camera, dove si svolgono le votazioni, andrà per la maggiore. Non una casualità ma una decisione presa tra i corridoi di palazzo Montecitorio nelle ultime ore.
I parlamentari e i delegati regionali sono stufi di aspettare Salvini, che conduce goffamente la coalizione di centrodestra, Letta insieme a Giuseppe Conte che con fatica guidano il campo largo che va dal Pd al Movimento 5 stelle. Sono stanchi di leggere sulle agenzie stampa e i giornali che i loro leader non sono in grado di indicare un nome che metta d’accordo tutti. Di aspettare ore e ore in transatlantico, il corridoio antistante l’aula dove si vota, senza sapere quello che dovranno scrivere sulla scheda nel momento in cui verranno chiamati.
Il parlamento fa da sé
Così se la settima votazione in corso alla Camera si chiuderà con molte schede bianche e diversi voti per candidati sparsi (soprattutto per Mattarella), in quella prevista per il pomeriggio, che inizierà alle 16.30, tanti singoli parlamentari si muoveranno autonomamente se non avranno indicazioni precise. L’intento è di far crescere due candidati per smuovere le acque.
Un pezzo del Pd, una parte di quella che viene chiamata Base riformista, ovvero la corrente a cui fanno capo gli ex renziani, Italia viva, i centristi e diversi grandi elettori di Forza Italia scriveranno sulla loro scheda Pier Ferdinando Casini. Forza Italia già da ieri sera ha comunicato che andrà per conto suo insieme a Coraggio Italia e Noi con l’Italia, staccandosi dal resto della coalizione che ricomprende Lega e Fratelli d’Italia non avendo condiviso le modalità che hanno portato alla candidatura di Elisabetta Casellati.
Mentre i Cinque stelle, anche loro nervosi per il comportamento di Conte su cui ripongono molta poca fiducia, si stanno muovendo per arrivare a far crescere il nome di Sergio Mattarella, che nel segreto dell’urna hanno già votato nei giorni scorsi. Ieri, l’attuale capo dello stato, ha preso 336 voti.
Diverse fonti parlamentari riferiscono che ci si sta muovendo verso questa direzione, con l’intento di dare un segnale ai rispettivi leader, incapaci fino ad ora di trovare un accordo. Probabilmente, senza un patto trasversale che porti a far confluire i voti di diversi schieramenti, anche oggi il nuovo presidente non sarà eletto. Ed essendo Mattarella il candidato che finora ha ricevuto più voti nelle votazioni che si sono susseguite, che i parlamentari vogliono anche perché è la sicurezza per non tornare al voto, non è escluso che siano gli stessi capi partito ad alzare bandiera bianca, andando dal capo dello stato a chiedergli la disponibilità per un bis, nonostante i suoi continui rifiuti.
© Riproduzione riservata