- Perché due uomini seduti uno a fianco all’altro allo stadio dovrebbero attirare il nostro interesse? Perché non è la prima volta che si incontrano, più o meno segretamente, e perché la loro vicinanza è il pezzo che completa il puzzle. È la dimensione sommersa e parallela del grande gioco geopolitico.
- Uno dei due uomini è Viktor Orbán; il suo legame con Vladimir Putin è noto. L’altro è l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, alleato dell’attuale presidente, Emmanuel Macron.
- In superficie arrivano solo le telefonate tra l’Eliseo e il Cremlino e le schermaglie tra Parigi e Kiev: «L’appello francese a non umiliare Putin umilia la Francia», dice il governo ucraino. Ma a un livello meno visibile c’è anche altro. Come i viaggi del premier ungherese a Parigi, anche subito prima di andare al Cremlino, e quei soldi che Sarkozy ha incassato da due oligarchi.
Le manovre di Sarkozy e Orbán sull’asse Parigi-Mosca


08 giugno 2022 • 06:00