Quando era nella Commissione Ue, Aura Salla si occupava di disinformazione. Reinald Krüger doveva regolare il mercato delle telecom. Lei è capo lobbista di Facebook in Ue, lui lavora per Vodafone. Un dossier del Corporate european observatory rivela i “giri di porte” dei funzionari della Commissione
- «Cerchiamo lobbisti a Bruxelles che abbiano esperienze pure nei governi o in politica», dice l’annuncio di Facebook. Cercasi porta girevole. E funziona.
- Aura Salla, che in Commissione si occupava di temi come la disinformazione, ora è a capo dell’ufficio Ue di Facebook. Reinald Krüger in Commissione doveva regolare il mercato delle telecom. Ha chiesto un sabbatico ed è andato a lavorare a Vodafone.
- Le porte girevoli non riguardano solo i commissari, ma pure i funzionari delle istituzioni Ue. Il Corporate european observatory ha appena concluso una rassegna dei casi recenti più eclatanti.
Mentre l’Unione europea prova a dare una regolata a Facebook su temi come la privacy e la disinformazione, Facebook si dota di una ex funzionaria della Commissione europea nella nuova veste di sua capo lobbista a Bruxelles. Le porte girevoli, e cioè il passaggio da incarichi politici e istituzionali a ruoli in aziende ed enti d’affari, con le implicazioni che possono conseguirne, non riguardano solo i commissari, ma pure i funzionari delle istituzioni Ue. Figure che a differenza dei loro capi non partecipano alle photo opportunity, ma che come loro – se non di più – conoscono a fondo i dossier e intessono relazioni. Il Corporate european observatory, osservatorio che fa luce sull’influenza delle corporation nell’elaborazione politica europea, ha appena concluso una rassegna dei casi recenti più eclatanti. Il dossier si chiama From Facebook friends to lobby consultants: EU revolving door rules not fit for purpose. La commistione tra regolatori e regolati fa impressione.
Aura Salla e Facebook
«È elettrizzante! Sono così emozionata di entrare a Facebook e far parte del suo talentuoso team a Bruxelles!». ll tweet è della finlandese Aura Salla, risale al 6 maggio. La Commissione Ue non le ha ancora dato il via libera eppure Salla già si dichiara assunta (ed entusiasta). Il semaforo verde dell’istituzione serve perché fino al 31 marzo lei è stata proprio una funzionaria di Bruxelles. Per cinque anni ha ricoperto incarichi di alto grado: è stata membro del gabinetto del vicepresidente Jyrki Kaitanen, suo connazionale; nella Commissione è stata consulente strategica; per più di un anno ha lavorato a Idea (Inspire, debate, engage and accelerate action), servizio di consulenza interno all’istituzione. A Idea, Salla era responsabile di temi non proprio estranei a quello che sarebbe diventato poi inuovo datore di lavoro: la cybersicurezza, la disinformazione, le interferenze durante le elezioni, le difese europee e la Russia. Tutti temi sui quali il social network è chiamato in causa. Salutato Palazzo Berlaymont, la ex funzionaria è diventata head of Eu affairs, capo lobbista di Facebook nelle istituzioni Ue. Ha dovuto comunicare il passaggio – le regole europee prevedono che nei due anni successi all’incarico di Bruxelles si debba farlo – ma non ha aspettato il via libera. Che è comunque arrivato, il 13 maggio.
Cercasi porta girevole
La Commissione ha dato l’ok, del resto nel 2019 di tutte le richieste di ex funzionari soltanto lo 0,6 per cento è stato respinto. L’unica condizione chiesta era che Salla «non avesse contatti diretti per sei mesi con gli ex colleghi di Idea». Ma, si chiedono i ricercatori che hanno prodotto il dossier, «come fa la Commissione a impedire che Salla suggerisca a Facebook con chi, come e quando fare attività lobbistica?». L’azienda non è nuova alle porte girevoli dei funzionari: nel suo Eu lobby office, su sette lobbisti accreditati presso l’Europarlamento, quattro vengono dalle istituzioni Ue o dalle rappresentanze permanenti. Del resto, quando recluta, l’azienda Usa lo dichiara: «Cerchiamo lobbisti a Bruxelles che abbiano esperienze in azienda ma pure nei governi o in politica». La porta girevole è già nell’annuncio insomma.
Il sabbatico da Vodafone
Facebook non è l’unica che conosce i giri di porta. Reinald Krüger, dopo dieci anni nella Commissione, nel 2018 si trovava nel direttorato generale che si occupa di reti di comunicazioni, ed era a capo proprio dell’unità che si occupa di regolare il mercato delle telecomunicazioni. Era un regolatore delle telecom. In questa sua attività gli capitava di incontrare rappresentanti dell’industria, tra cui Vodafone. Due anni fa Krüger ha chiesto un “anno sabbatico” (che prevede quindi un possibile rientro in servizio nell’istituzione europea) ed è andato a lavorare proprio a Vodafone, come direttore sviluppo delle politiche pubbliche. La Commissione ha dato il permesso nel 2018, lo ha rinnovato nel 2019 (evidentemente il sabbatico si sta prolungando…) e sta valutando il rinnovo pure quest’anno.
© Riproduzione riservata