A un giorno dal termine concordato con i Talebani per il ritiro delle forze straniere dall’Afghanistan, gli Stati Uniti comunicano che il sistema di difesa anti-missilistica ha impedito che l’aeroporto venisse colpito. Sale il bilancio dei bambini uccisi nel raid aereo Usa di domenica
L’Isis ha rivendicato il lancio dei razzi lanciati in direzione dell’aeroporto di Kabul, in Afghanistan, e intercettati dal sistema di difesa. Lo riferisce l’emittente Al-Arabiya. Nonostante l’attacco, questa mattina la Casa Bianca ha confermato che «le operazioni continuano senza interruzioni», a un giorno dalla data del 31 agosto, scadenza accordata con i Talebani. Il sistema di difesa anti-missilistica C-Ram, installato dagli Usa all’aeroporto, avrebbe impedito fino a cinque missili di colpire la struttura. Secondo i funzionari statunitensi non sono ancora state date notizie di vittime civili, ma diversi testimoni hanno riferito che è stato colpito il quartiere vicino all’aeroporto Salim Karwan e, dopo l’esplosione, ci sarebbero stati degli spari.
Tre dei cinque razzi intercettati sono caduti all’esterno dell’aeroporto, ha spiegato il Hank Taylor, dello stato maggiore congiunto. Uno è poi stato neutralizzato mentre un altro è caduto all’interno del perimetro ma non ha causato danni.
Sale a sei il bilancio dei bambini uccisi nel raid aereo di ieri, 29 agosto, condotto con i droni dagli Stati Uniti per intercettare un veicolo con a bordo almeno una persona sospettata di essere affiliata all’Isis-K e una «sostanziale quantità di materiale esplosivo». Lo denuncia l’organizzazione non governativa Save the Children: «Ci sconvolge sapere che tra le vittime dell’attacco di ieri a Kabul potrebbero esserci anche bambini. Questa notizia, se confermata, è un agghiacciante promemoria del fatto che gli attacchi aerei non distinguono tra bambini innocenti e attori armati. È profondamente triste che i bambini continuino a pagare con la loro stessa vita per questo brutale conflitto», ha detto Athena Rayburn, direttrice Advocacy in Afghanistan dell’ong. Nell’attacco sono morti nove membri di una famiglia, nel quartiere Khaje Bughra di Kabul, secondo quanto riferisce il fratello di una vittima alla Cnn.
Alcuni testimoni hanno raccontato alla Cnn il momento in cui il razzo ha colpito la casa di una famiglia. Erano le cinque di pomeriggio, racconta un testimone. «Erano persone normali, avevano lavori civili», ha detto, «non erano affiliate a nessuno».
La conferenza stampa del Pentagono
«La minaccia è ancora reale, attiva e specifica», ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby durante una conferenza stampa. Il generale Hank Taylor ha promesso una «risposta rapida e potente» a qualsiasi minaccia proveniente da Kabul.
Domenica 29 agosto, sono state 1.200 le persone che hanno lasciato Kabul, ha dichiarato il Pentagono. Dal 14 agosto, il giorno prima della conquista della capitale da parte dei Talebani, sono state evacuate circa 122mila persone. «Siamo ancora nelle condizioni di evacuare persone», ha spiegato il Pentagono, che ha però definito l’ultima fase delle operazioni «particolarmente pericolosa».
Il Pentagono è «a conoscenza» dei civili uccisi nel raid condotto ieri con un drone dagli Stati Uniti. «Noi cerchiamo sempre di evitare danni collaterali, ma l'attacco con droni è stato per sventare un attentato di alto-profilo di Isis-K», ha detto Taylor.
Vertice straordinario G7-Ue-Nato
È stata convocata una riunione straordinaria in videoconferenza, tra i rappresentanti del gruppo dei sette, di Nato e Unione europea, più il Qatar. All’incontro ha preso parola anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha invitato a «mantenere una stretta cooperazione nell’affrontare la crisi afghana», anche contro una «concreta» minaccia terroristica. «Abbiamo preso atto dell'assicurazione dei talebani che tutti i cittadini stranieri e afghani con autorizzazione di viaggio potranno lasciare l'Afghanistan», ha detto durante il vertice, ma specificando che i Talebani saranno giudicati in base alle loro azioni, non in base alle parole. L’Ambasciata italiana è operativa da Roma e l’inviato speciale per l’Afghanistan si trova ora a Doha, in Qatar.
Le evacuazioni
Stanno giungendo al termine le operazioni di evacuazione dall’aeroporto di Kabul. Alcuni paesi hanno comunicato di aver terminato i rimpatri, come il Regno Unito, mentre gli Stati Uniti stanno eseguendo gli ultimi interventi. Il Regno Unito ha evacuato 15.063 persone, tra cui 8.500 afghani a rischio che hanno collaborato con l’occidente.
Il ministero della Difesa italiano ha comunicato che il ministro Lorenzo Guerini domani, 31 agosto, alle 17 accoglierà i militari che rientreranno da Kabul. «Con il decollo da Kabul dell’ultimo velivolo C130J, venerdì 27 agosto, si è concluso ufficialmente l’impegno ventennale delle Forze Armate italiane in Afghanistan», si legge nel comunicato.
Organizzazioni internazionali
È atterrato a Kabul il primo aereo di aiuti umanitari, da quando la capitale è stata presa dai Talebani, lo scorso 15 agosto. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha portato nel paese medicinali e altri rifornimenti per garantire che i servizi sanitari gestiti dall’agenzia delle Nazioni Unite possano continuare. 12,5 tonnellate di forniture che assicureranno i servizi sanitari di base a circa 200mila persone.
La maggior parte degli afghani, circa 39 milioni di persone, rimarrà nel paese e avrà bisogno di assistenza. Così l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi. «Ci sono già 3,5 milioni di persone sfollate a causa della violenza all’interno del paese, tra questi più di mezzo milione dall’inizio del 2021», ha detto, sottolineando che chiunque fuggirà dal paese dovrà poter esercitare il proprio diritto di fare richiesta di protezione internazionale.
Le operazioni di evacuazione termineranno in poco tempo e «la tragedia che si è verificata non sarà più così visibile», ha evidenziato l’Alto commissario, chiedendo di non ignorare la situazione una volta terminati i rimpatri.
Sulla questione è intervenuta anche la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, che ha condannato le azioni intraprese da alcuni stati membri per impedire l’accesso dei profughi afghani: «Gli Stati membri dovrebbero assolutamente impegnarsi nella gestione dell'arrivo di persone che fuggono dall'orrenda situazione in Afghanistan in conformità con i loro obblighi sui diritti umani», ha detto. I 47 stati membri del Consiglio «non possono e non devono aspettarsi di essere isolati dalle conseguenze di eventi in Afghanistan», ha ribadito.
Il consiglio di sicurezza
Nella riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, prevista oggi pomeriggio alle 15 ora locale di New York (alle 21 ora italiana), si voterà una risoluzione proposta da Francia, Regno Unito e Germania, per la creazione di una “safe zone” a Kabul. Lo riferiscono due diplomatici alla Cnn. L’obiettivo della “safe zone”, controllata probabilmente dai Talebani, sarebbe garantire la prosecuzione delle operazioni umanitarie e un passaggio sicuro alle persone che lasceranno l’Afghanistan anche dopo il 31 agosto.
L’intenzione era già stata annunciata ieri dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha poi specificato che sono in corso «discussioni con i Talebani» per evacuare «gli afghani a rischio oltre il 31 agosto», anche con l’aiuto del Qatar, paese che ha ospitato l’accordo tra gli Stati Uniti e i Talebani.
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