La condanna più pesante colpisce uno che quel giorno non era lì. Enrique Tarrio, ex leader del gruppo di estrema destra dei Proud Boys, martedì è stato condannato a 22 anni di carcere per il suo ruolo nell’assalto a Capitol Hill. È la sentenza più severa tra le 500 condanne al carcere o agli arresti domiciliari per i rivoltosi del 6 gennaio 2021.

Classe 1984, di Miami, Tarrio non ha partecipato di persona alla rivolta, ma per l’accusa è stato la mente di una delle giornate più nere nella storia degli Stati Uniti, quando in migliaia assaltarono il Congresso per ribaltare il risultato delle elezioni a favore di Donald Trump. Tarrio seguì l’assalto al Congresso da Baltimora, mentre incitava i compagni via sms e social.

Era arrivato a Washington due giorni prima, quando venne fermato dalla polizia con due caricatori di fucili ad alta capacità. A dicembre 2020 aveva partecipato a una manifestazione a sostegno di Trump, bruciando uno striscione del movimento Black Lives Matter.

La sentenza

Martedì l’imputato ha espresso rimorso per l’assalto del gennaio 2021, considerato «una vergogna nazionale», e ha riconosciuto la sconfitta di Trump nel novembre 2020. La difesa lo ha definito un «ninja da tastiera», negando che abbia mai avuto un vero controllo sui Proud Boys, gruppo che propugna la superiorità della razza bianca e dell’uomo sulla donna.

Ma il giudice Timothy Kelly, che fu nominato da Trump, ha detto che l’assenza di Tarrio non lo giustifica affatto, suggerendo che pensava forse di darsi un alibi mentre da lontano incitava i suoi vice a condurre un attacco «alla tradizione democratica americana».

I precedenti

A fine agosto sono stati condannati altri capi del gruppo, che invece avevano partecipato attivamente all’assalto: Joseph Biggs e Zachary Rehl a 17 e 15 anni, Dominic Pezzola – che sfondò una finestra del Senato e poi si accese un sigaro in Campidoglio – a 10 anni ed Ethan Nordean, un quarto dirigente dei Proud Boys, condannato a 18 anni di carcere.

La decisione di queste ore su Tarrio cade proprio mentre il dipartimento di Giustizia prepara il processo a Donald Trump di fronte allo stesso tribunale di Washington. L’ex presidente americano è accusato di avere tentato di sovvertire i risultati elettorali.

© Riproduzione riservata