Il leader nordcoreano è entrato in Russia a bordo del suo treno blindato questa mattina, mentre il presidente russo era a Vladivostok, 200 chilometri a nord del confine con la Corea del Nord. Il Cremlino punta alle riserve di munizioni di artiglieria dei nordcoreani, mentre Kim cerca nuovi partner commerciali e un aiuto al suo programma missilistico e spaziale
Il presidente della Russia, Vladimir Putin, potrebbe incontrare oggi il leader della Corea Kim Jong Un per discutere uno scambio di armi in cambio di aiuti umanitari come cibo e medicinali. Nessuno dei due leader ha confermato ufficialmente l’incontro, ma il treno blindato solitamente utilizzato da Kim è stato avvistato in Russia, proprio mentre Putin si trova nella città russa di Vladivostok, a soli 200 chilometri dal confine con la Corea del Nord.
I due potrebbe incontrarsi nel cosmodromo di Vostochny, un base per il lancio di satelliti russa.
Cosa c’è sul piatto
Gli Stati Uniti parlano da tempo di un possibile aumento della cooperazione tra i due paesi, che dall’inizio degli anni Novanta hanno sostanzialmente interrotto i rapporti commerciali. La Russia sarebbe interessata a ricevere armi dalla Corea del Nord, per rimpiazzare le risorse consumate durante l’invasione dell’Ucraina.
Il regime di Kim, invece, sarebbe alla ricerca di aiuti umanitari, come cibo e medicinali. Nel paese è in corso una carestia dopo che nel 2020 i confini sono stati chiusi anche ai pochi scambi che avvenivano con la Cina. Kim punterebbe anche a diversificare i suoi partner commerciali per smarcarsi dal potente vicino.
Una collaborazione sul programma missilistico/spaziale è un’altra possibilità ipotizzata dagli analisti. Per Kim, quello iniziato questa mattina è il primo viaggio all’estero dal 2019.
Cosa vuole Putin
Per la maggioranza degli osservatori, Putin è alla ricerca di munizioni per la sua artiglieria, l’arma che si è rivelata più importante nel conflitto in corso in Ucraina. Secondo una stima di Washington circolata venerdì scorso, la Russia sta aumentando la sua capacità produttiva e potrebbe arrivare a fabbricare due milioni di proiettili l’anno nel giro dei prossimi due anni.
Ma è un livello insufficiente per mantenere l’attuale tasso di consumo. Washington stima che lo scorso anno la Russia abbia sparato tra i 10 e gli 11 milioni di proiettili di artiglieria.
Nell’attuale situazione di isolamento internazionale, la Russia non ha molte alternative per approvvigionarsi e la Corea del Nord rappresenta uno dei candidati più adatti. Le forze armate nordcoreane utilizzano sistemi di derivazione sovietica e quindi teoricamente compatibili con quelle russi. Si tratta di cannoni che sparano soprattutto proiettili di calibro 152mm e 120mm e di lanciarazzi calibro 122mm, i famigerati Grad.
La Corea del Nord, che tecnicamente è ancora in guerra con il suo vicino meridionale, ha accumulato enormi riserve di artiglieria per sopperire alla sua mancanza di un’aviazione moderna. Secondo la Rand corporation, un think tank con base a Washington, le forze armate della Corea del Nord hanno almeno seimila pezzi di artiglieria schierati a portata della capitale sudcoreana Seoul e altrettanti in riserva. La stima delle riserve di munizioni è valutata nell’ordine dei milioni.
Non è chiaro invece quale sia la capacità annua di produzione dei nordcoreani, né quale sia lo stato di conservazione dei proiettili nei suoi magazzini. Le munizioni di artiglieria sono oggetti delicati che possono diventare inefficaci se non vengono curate adeguatamente. Nel 2010, il bombardamento dell’isola di Yeonpyeong da parte delle forze armate nordcoreane ha permesso una valutazione della qualità delle loro munizioni.
Secondo le forze armate della Corea del sud, dei 170 razzi sparati contro l’isola, circa la metà sono caduti in mare e il 25 per cento degli 80 arrivati sul bersaglio non sono detonati.
Regimi canaglia
Fino ad oggi, la Russia ha sempre partecipato alle sanzioni che la Nazioni Unite hanno imposto alla Corea del Nord in seguito allo sviluppo del suo programma nucleare, ma come ha scritto la scorsa settimana il quotidiano Moskovsky Komsomolets «una firma può sempre essere revocata».
Il crescente isolamento del Cremlino dopo l’invasione dell’Ucraina ha nuovamente avvicinato i due regimi. Già lo scorso novembre l’intelligence statunitense aveva ipotizzato che la Russia fosse pronta ad acquistare «milioni di proiettili» dalla Corea del Nord, ma l’accordo non si era materializzato. L’eventuale incontro di oggi potrebbe cambiare questa situazione.
Anche nel migliore degli scenari per il Cremlino, l’accordo con la Corea del Nord difficilmente cambierà in modo radicale la situazione sul campo in Ucraina. Secondo diverse analisi indipendenti, grazie al sostegno degli alleati le forze armate di Kiev hanno già raggiunto la superiorità sulla Russia in fatto di artiglieria e munizioni.
Le forniture nordcoreane serviranno principalmente a non far peggiorare ulteriormente la situazione e a consentire alle truppe di Mosca di proseguire il conflitto con l’attuale intensità.
Il timore principale dell’Ucraina e dei suoi alleati è che la Corea del Nord possa fare da tramite per consentire alla Cina di inviare in Russia larghi quantitativi di armi e munizioni. Un’eventualità che però sarebbe difficile da nascondere e avrebbe gravi ripercussioni a livello internazionale.
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