Chi ha voluto la guerra deve riflettere sul suo fallimento
Afghan security personnel arrives at the area where the director of Afghanistan's Government Information Media Center Dawa Khan Menapal was shot dead in Kabul, Afghanistan, Friday, Aug. 6, 2021. The Taliban shot and killed the director of Afghanistan's Government Information Media Center on Friday, the latest killing of a government official and one that comes just days after an assassination attempt on the acting defense minister. (AP Photo/Rahmat Gul)
15 agosto 2021 • 10:50Aggiornato, 15 agosto 2021 • 11:09
La fine della operazione Nato-Isaf, alla quale l’Italia ha assicurato un numero di militari cospicuo, obbliga a riflettere sul senso non solo dell’intervento in Afghanistan ma anche di quello in Iraq.
Questi due azioni militari che hanno impiegato uomini e risorse in abbondanza non hanno raggiunto i loro obiettivi dichiarati di portare la pace e la democrazia.
Adesso che si ricorda un uomo come Gino Strada, sarebbe più che mai necessaria una discussione sulle responsabilità politiche di chi ha sostenuto una visione bellicista e aggressiva delle relazioni internazionali.
Professore ordinario, insegna al dipartimento di scienze politiche e sociali all'Università di Bologna. Dal 2009 al 2012 ha diretto la rivista Il Mulino.