Uno dei killer della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a 15 anni di carcere. Le dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia hanno portato anche all’arresto di tre cittadini incriminati di aver fornito l’ordigno esplosivo
Sperava di ottenere la grazia confessando e collaborando con la giustizia. Invece, per ora, Vince Muscat è stato condannato a 15 anni di carcere. Si è dichiarato colpevole dell’omicidio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia fatta saltare in aria con una bomba piazzata sotto la macchina parcheggiata fuori casa il 16 ottobre del 2017. I tre sicari hanno attivato l’ordigno con un semplice sms “Rel1 = on” e dopo trenta secondi il tritolo ha fatto il resto. Una volta sentito il boato dell’esplosione, i figli di Daphne Caruana Galizia avevano già capito di cosa si trattasse.
La loro madre da anni veniva attaccata da personaggi politici, avvocati e noti imprenditori dell’Isola per via delle sue inchieste su presunti conti offshore e tangenti ottenute dai membri del governo laburista. Querele temerarie e discorsi d’odio erano all’ordine del giorno per la giornalista maltese, una delle poche che aveva coraggio di firmare le sue inchieste con nome e cognome.
Per l’omicidio sono stati arrestati nel dicembre del 2017 Vince Muscat e i fratelli George e Alfred Degiorgio. Nessuno di loro ha mai confessato fino a quando Vince Muscat ha deciso di dichiararsi colpevole dissociandosi dai due presunti complici.
Le dichiarazioni del collaboratore
Nelle ultime settimane Muscat aveva deciso di collaborare con la giustizia per aggiungere ulteriori tasselli all’intricata e lenta indagine che ora punta a scoprire i mandanti dell’omicidio. Le sue recenti dichiarazioni hanno portato all’arresto di tre persone incriminate di aver fornito l’esplosivo ai killer, sono i fratelli Adrian e Robert Agius, e il loro complice Jamie Vella.
Secondo Muscat il piano originario era quello di sparare alla giornalista con armi di precisione, ma quelle che si erano procurate erano difettose, quindi hanno optato per una bomba.
Il terremoto politico
Nell’autunno del 2019 l’Isola fu scossa da un forte terremoto politico che portò alle dimissioni dell’ex primo ministro laburista Joseph Muscat. Iniziò tutto da una nuova svolta nell’indagini che individuarono il presunto intermediario tra i mandanti e i killer della giornalista maltese. Questo è Melvin Theuma che accusò Yorgen Fenech, uno degli imprenditori più ricchi e conosciuti di Malta di essere il mandante dell’omicidio. Yorgen Fenech era stato catturato dalla polizia mentre era intento a scappare dall’isola a bordo del suo yacht. Il magnate ha sempre negato le accuse ma erano risaputi i suoi legami con il mondo politico, in particolare è amico intimo dell’ex premier laburista Joseph Muscat e di Keith Schembri, il suo ex capo di gabinetto. Dopo le dichiarazioni di Theuma, i cittadini maltesi hanno protestato per settimane a La Valletta e in altre città del paese per chiedere le dimissioni del premier che nel gennaio del 2020 ha ceduto il posto all’avvocato laburista Robert Abela. Con il premier si sono dimessi anche Keith Schembri, Konrad Mizzi, ministro del turismo, e Chris Cardona, ministro delle finanze.
La lettera dell’intermediario
In una lettera firmata Melvin Theuma, aveva accusato Schembri e Fenech di essere implicati nelle trame dell’omicidio.
«Io Melvin Theuma sto fornendo queste informazioni che ero l’intermediario nel caso riguardante la sig.ra Caruana Galizia. Sto trasmettendo questa prova in modo che si sappia chi mi ha assunto e pagato per la bomba. Lo sto facendo perché mi sono reso conto che queste due persone, Yorgen Fenech e Keith Schembri (il-Kasco), stanno lavorando anche per sbarazzarsi di me. Quindi ho preparato questa prova in modo che se venissi eliminato si conoscerà l’intera storia. Allo scopo di servirsi di me, Keith Schembri il-Kasco mi ha persino procurato un lavoro con il governo, ma dopo che ha ottenuto quello che voleva ho perso quel lavoro. Sto quindi inviando una copia del contratto di lavoro, nonché una foto in Castille con Keith Schembri il-Kasco e registrazioni. Melvin Theuma».
A luglio del 2020, il giorno prima della sua testimonianza in aula Melvin Theuma è stato trovato sanguinante nella sua abitazione. Gli inquirenti avevano parlato di tentativo di suicidio, ma ad oggi non è ancora chiaro.
L’inchiesta di Daphne
Daphne Caruana Galizia stava indagando sulla società 17 Black che aveva scoperto faceva capo proprio a Yorgen Fenech. La 17 Black è una società fantasma registrata a Dubai che secondo la giornalista sarebbe stato il mezzo attraverso cui Fenech versava delle tangenti milionarie a due società offshore di Panama di proprietà di Schembri e Mizzi, al’epoca dei fatti ministro dell’energia.
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