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Tavakkul è un uomo dell’Azerbaigian che negli ultimi due anni ha raggiunto una straordinaria popolarità su YouTube raggiungendo i 3,3 milioni di iscritti al suo canale.
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Lo youtuber dedica a ricette difficilmente riproducibili, come capre intere arrostite su spiedi d’acqua, polli fritti sotto a un secchio o pilaf di fagiano. E lo fa sempre in silenzio. Non cucina una pannocchia di mais, ne cucina cento. Da solo riesce a gestire la cottura di verdure, carne, pesce in quantità che andrebbero bene per sfamare una scolaresca di adolescenti affamati.
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Il suo stile è decisamente particolare e diverso da tutto quello che si vede online. Ma ha una cosa in comune con altri YouTuber: cerca di vendere la sua linea di prodotti pseudo-salutistici.
La videocamera scorre lungo una vallata circondata da montagne. Un uomo sta scavando una buca per terra. Prende un’ascia e inizia a tagliare dei ciocchi di legno. Appende una carcassa d’agnello a un albero. Rovescia un sacco pieno di sale in una ciotola. Ci rompe dentro una decina d’uova e le mescola lentamente con un coltello. Riprende la carcassa d’agnello, la manipola con mani esperte e ne spalma l’interno con una miscela di sale, pepe, aglio. Ogni suo gesto è estremamente lento e tranquillo, e allo stesso tempo carico di una determinazione concentrata.
L’uomo nel video si chiama Tavakkul. Le informazioni in nostro possesso su di lui sono pochissime. È originario dell’Azerbaijan, dove tuttora vive in quello che definisce un “villaggio pittoresco”; ha un’età indefinita, probabilmente tra i trenta e i cinquant’anni; ed è una star di YouTube.
Il suo canale, Wilderness Cooking, ha 3,3 milioni di iscritti e, secondo i dati forniti da lui stesso sul suo sito, fa 30 milioni di visite al mese. Sempre sul suo sito sostiene di avere 130mila nuovi iscritti al mese e di pubblicare due nuovi video a settimana. Guardando al canale questi numeri non sembrano realistici ma con migliaia di commenti e centinaia di migliaia, a volte milioni, di “mi piace”, a ogni suo video, la popolarità di Tavakkul è innegabile.
Fenomenologia di un primitivo
Tavakkul ha aperto il canale nel 2020 spinto, leggiamo sempre nel suo sito, spinto dalla «passione per cucinare» e dal suo «amore per la natura». Il primo video risale al 27 gennaio 2020 e si intitola Baked corn on the cob, mais cotto alla piastra. Fin dall’inizio la cifra distintiva di Tavakkul è che fa tutto in grande. Non cucina una pannocchia di mais, ne cucina cento. Da solo riesce a gestire la cottura di verdure, carne, pesce in quantità che andrebbero bene per sfamare una scolaresca di adolescenti affamati.
Nei primi video parla: si presenta, spiega cosa fa e guarda in camera, raccontando le ricette in un inglese con un accento molto marcato. All’inizio sembra volerci stupire solo con i grandi numeri, poco importa se cucina Coca Cola chicken drumsticks oppure Fruit in Tandoori with Nutella.
Ma più passano i mesi più Tavakkul punta meno sull’effetto spettacolarizzazione (anche se tuttora pubblica ricette di pizze gigantesche ai sei gusti) e più su quello che dà il nome al suo canale, la wilderness appunto: il legame primitivo con la natura, con le mani ricoperte di sangue che scavano una buca per il falò.
Molte delle ricette che prepara sono afferibili alla tradizione gastronomica caucasica come i khinkali, ravioli ripieni di carne e brodo tipici della Georgia, oppure a quella mediorientale, come la shawarma di pollo e i dolma, o ancora il kalle pache khash, zuppa di testa di pecora dell’Iran, e così via. Ci sono anche ricette tipiche azere come la chigirtma, un piatto di pollo, melanzane, fagiolini, spinaci e montone. Per cucinare utilizza spesso un forno tandoor o uno spiedo per kebap.
Ma la vera peculiarità dei video di Wilderness Cooking è il silenzio. Ormai Tavakkul non pronuncia nemmeno più le poche parole che diceva all’inizio del suo canale. Si mette a cucinare in silenzio, mentre i sottotitoli elencano gli ingredienti senza dose.
La telecamera indugia sui dettagli e noi sentiamo solo il suono del coltello che taglia la carne o dell’olio che sfrigola. I suoi video potrebbero quasi rientrare nella categoria ASMR: quella categoria di video, ora popolarissima su YouTube, dove alcuni performer producono audio che sollecitano la “risposta sensoriale meridiana autonoma”.
Il successo del silenzio
Il celebre cuoco e conduttore televisivo Jamie Oliver ha 5,68 milioni di iscritti al suo canale YouTube. Le visualizzazioni dei suoi video non sono così lontane da quelle di Tavakkul. Com’è possibile un perfetto sconosciuto dall’Azerbaigian sia diventato così famoso?
Le sue ricette non sono quasi mai riproducibili da un comune utente (a meno di non avere un forno tandoor in giardino o un montone disossato a disposizione). Eppure sotto ogni nuovo video si affastellano commenti in tutte le lingue del mondo. «You always add a pinch of love, a dash of imagination and a sprinkling of magic to your receipes [sic]. That’s why they look so delicious», commenta un uomo. «Chef Tavakkul is a master of good nutrition. [...] Thank you for lighting up our life with your amazing videos. Keep them coming, please».
La prima impressione è che Tavakul sia arrivato davanti alla telecamera per caso, senza rendersi conto di cosa poteva succedere: un uomo solitario, che ama stare tra le montagne e sventrare capretti, che fa i video per diletto. Questa convinzione svanisce nel momento in cui visitiamo il suo profilo Instagram.
Qui rimanda a un link che scopriamo essere il suo shop dove vende utensili di vario uso culinario. Qui si lancia in affermazioni di dubbia veridicità scientifica: gli oggetti hanno una «composizione ecologica» che li rende completamente riciclabili e soprattutto non contengono «pericolose impurità chimiche che distruggono il corpo durante l’utilizzo» e «l’ambiente durante la decomposizione». Ma gli sconfinamenti in campo olistico non finiscono qui. Gli oggetti Home & Wild, ci racconta, sono impregnati di olio di semi di lino: serve a impedire al legno di assorbire l’acqua, o seccarsi, e soprattutto ha “proprietà curative”.
Fagiani e pietre
Tavakkul è uno YouTuber a dir poco atipico. In tempi in cui vanno per la maggiore ricette ultra-semplificate, con ingredienti di facile reperibilità, lui disossa fagiani e li cuoce in forni di pietra che costruisce con le proprie mani. Non fa chiacchiere, non scherza, non racconta aneddoti né imbastisce narrazioni.
Fa riscoprire al popolo dei social il fascino del suono del fuoco che scoppietta, la bellezza della pelle del pesce che si arrostisce lentamente sulla griglia, la soddisfazione del pane che lievita. Eppure anche lui non è immune dalla tentazione di guadagnare vendendo coltelli dalle proprietà curative, come una qualsiasi fitness blogger che pubblicizza tisane dimagranti.
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