«Fight, fight, fight». Così l’ex avversario di Donald Trump alle primarie per la Casa Bianca e governatore della Florida, Ron DeSantis, ha concluso il suo intervento a sostegno del tycoon, nella seconda giornata della convention repubblicana, in corso a Milwaukee, in Wisconsin, dove è ricomparso l’ex presidente.

Gli ex avversari DeSantis e Nikki Haley hanno entrambi espresso il loro pieno appoggio alla candidatura alla presidenza Usa di Trump, che ha ricevuto un boom di donazioni: 400 milioni nel secondo trimestre; 45 milioni al mese annunciati da Elon Musk.

DeSantis ha ripreso lo slogan pronunciato dal palco del comizio in Pennsylvania da Trump, dopo essere stato ferito all’orecchio in un attentato. Il governatore della Florida, molto applaudito, ha elogiato Trump per le sue politiche economiche e di confine. «Il nostro paese era rispettato quando Donald Trump era il nostro comandante in capo», ha detto DeSantis, che ha denunciato «l’inadempienza del dovere» da parte del presidente Joe Biden

«Come cittadino, come marito e come padre, sono allarmato dal fatto che l’attuale presidente degli Stati Uniti non abbia la capacità di adempiere ai doveri del suo ufficio», ha aggiunto.

L’intervento di Haley

Prima di lui ha preso la parola l’altra ex rivale, ultima sfidante, di Trump alle primarie repubblicane: l’ex ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu ed ex governatrice del South Carolina, Nikki Haley. «Donald Trump ha il mio forte sostegno, punto», ha detto dal palco di Milwaukee, e ha accusato Biden di essere stato «debole» sul conflitto in Ucraina. «Un voto per Biden è un voto per Kamala Harris e il dibattito tv lo ha confermato», ha dichiarato, uno slogan già usato in campagna elettorale.

Il ritorno di Trump alla Casa Bianca, secondo Haley, consentirà di risolvere la crisi al confine con il Messico

«Con Trump il disastro al confine avrà finalmente fine. Sono orgogliosa di avere servito il paese sotto Donald Trump. La sua presidenza ha fatto il bene del paese», ha detto l’ex ambasciatrice. Si è poi rivolta ai repubblicani: «Non dobbiamo solo essere uniti, ma crescere. Siamo molto migliori quando siamo più grandi, siamo più forti, con persone dal background diverso dal nostro, e ora dobbiamo essere forti per il paese».

Gli Stati Uniti per Haley sono un paese in crisi, perché «i cittadini hanno paura, le famiglie soffrono per inflazione, i giovani vengono indottrinati per credere che nostro è un paese razzista, l’antisemitismo dilaga: i nostri avversari vincono quando nel nostro paese dilaga l’odio», ha detto, aggiungendo che è possibile superare «queste paure con l’unità».

La seconda serata

Martedì alla convention si è presentato anche Rupert Murdoch, il magnate dell’editoria. Murdoch ha 93 anni ed è l’uomo che ha guidato per anni un impero che include Fox News e il Wall Street Journal. Non un assiduo frequentatore della convention, Murdoch ha criticato molto Trump in passato e ha sostenuto il suo avversario Ron DeSantis. Ma l’ex presidente è convinto di un ravvicinamento con Murdoch.

È stato poi proiettato di nuovo il video con cui Donald Trump invita i repubblicani a usare «ogni mezzo appropriato a disposizione per battere i dem, anche votando per posta» e rilancia le sue false accuse sul voto truccato del 2020. Dal suo arrivo alla convention, accolto ancora una volta con un’ovazione, il tycoon è salito sul palco per poi rimanere sempre nel box riservato alla famiglia, uscendo solo per salutare il pubblico. 

Si è alzato in piedi per la testimonianza di Madeline Brame, che ha condannato la gestione del caso che riguarda l’omicidio di suo figlio da parte del procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg. Lo stesso procuratore titolare dell’inchiesta, in cui Trump è stato condannato, nel caso Stormy Daniels.

A pochi metri dall’evento, gli agenti di polizia dell’Ohio nel Wisconsin, riporta Associated Press, hanno sparato e ucciso un uomo in possesso di due coltelli. La polizia ha poi arrestato un ragazzo di 21 anni, visto con un arma, un passamontagna e uno zaino tattico, a pochi isolati dal forum. 

È stata, infine, Lara Trump, nuora dell’ex presidente e co-presidente del Comitato nazionale dei repubblicani, a chiudere la seconda giornata: il tycoon vuole «una cosa sola: far tornare il nostro paese ad essere grande per tutti noi. È un leone, forte e senza paura, ed è esattamente quello di cui il nostro paese ha bisogno in questo momento: con lui avevamo accordi commerciali in tutto il mondo, i nostri alleati pagavano ciò che dovevano, avevamo un confine sicuro, la disoccupazione era ai minimi storici e non è stata iniziata nessuna nuova guerra», ha detto, aggiungendo che è innegabile che «con lui alla Casa Bianca» si stesse «meglio».

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