«Ho letteralmente sfidato Putin a un duello fisico per l'Ucraina e il mio sistema Starlink è la spina dorsale dell'esercito ucraino. L'intera linea del fronte crollerebbe se lo spegnessi» ha scritto su X Elon Musk. «Ciò che mi disgusta è il massacro che va avanti da anni in una situazione di stallo che l'Ucraina è destinata a perdere. Chiunque tenga davvero a questa guerra, chiunque rifletta con attenzione e comprenda a fondo la situazione, vuole che questa carneficina finisca».

Sempre su X il miliardario ha invocato «sanzioni ai primi 10 oligarchi ucraini, in particolare a quelli che possiedono ville a Monaco». Misure restrittive che, secondo il patron di Tesla, permetterebbero la fine della guerra. Musk rispondendo, sempre su X, a un utente che chiedeva l’uscita degli Stati Uniti dalla Nato: «Dovremmo proprio farlo. Non ha senso che l'America paghi per la difesa dell'Europa».

Le dichiarazioni di Musk arrivano a pochi giorni di distanza dalla decisione del presidente Donald Trump di interrompere la condivisione di informazioni di intelligence con Kiev e di sospendere le consegne di aiuti militari con l’Ucraina. 

Musk al ministro degli esteri polacco: «Stai zitto ometto»

«Stai zitto, ometto. Paghi una piccola parte del costo. E non c'è niente che possa sostituire Starlink». Ha risposto così Elon Musk su X al post del ministro degli Esteri polacco Sikorski secondo cui è Varsavia a pagare i servizi Starlink per l'Ucraina. «A parte l'etica di minacciare la vittima di un'aggressione, se SpaceX si dimostrerà un fornitore inaffidabile saremo costretti a cercare altri fornitori», aveva scritto Sikorski.

Trump: «Accordo su minerali non basta per gli aiuti a Kiev»

Secondo quanto riportato dalla Nbc, Donald Trump ha detto ai suoi consiglieri che la firma dell’accordo sui minerali, tra Stati Uniti e Ucraina, non sarà sufficiente a far ripartire gli aiuti e la condivisione di intelligence con Kiev. Il presidente infatti vuole vedere un cambio di atteggiamento da parte di Volodymyr Zelensky, e qualche passo in avanti verso le elezioni e forse verso anche le sue dimissioni.

La Russia attacca la regione di Zaporizhzhia

Le forze russe hanno attaccato ieri notte la città di Zaporizhzhia e l'omonima regione, nell'Ucraina sud-orientale, colpendo infrastrutture critiche: lo ha annunciato su Telegram il capo dell'amministrazione statale regionale, Ivan Fedorov. «A causa degli attacchi nemici»,  ha scritto, «potrebbero esserci delle restrizioni alla fornitura di gas e calore»,
I bombardamenti, ha sottolineato, hanno provocato un incendio e nella città sono state udite fino a 10 esplosioni, ma per il momento non si segnalano feriti o vittime.

Kiev in ritirata da Kursk

Secondo il Telegraph le forze ucraine starebbero valutando di ritirarsi dalla regione russa di Kursk, dove 10mila soldati sono a rischio di accerchiamento da quando la Russia ha sfondato le principali linee di difesa. Altri militari ucraini hanno raccontato al Kyiv Independent che la Russia ha distrutto le loro catene di approvvigionamento per munizioni e cibo.

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