Un team di giornalisti di inchiesta guidati dal settimanale tedesco Der Spiegel rivela la connivenza fra l’agenzia europea e la guardia costiera greca nell’azione contro le barche in arrivo dalla Turchia
L’agenzia europea della guardia di costiera e frontiera, Frontex, è coinvolta nei respingimenti illegali dei migranti attuati dalle autorità della Grecia nelle acque territoriali del paese. A dirlo è un’inchiesta giornalistica internazionale realizzata fra gli altri dal settimanale tedesco Der Spiegel.
Grazie al confronto fra i video, le testimonianze di migranti e l’uso di satelliti per verificare la posizione delle navi, il team ha ricostruito almeno sei episodi in cui le imbarcazioni dell’agenzia di sicurezza sono rimaste inermi di fronte ai respingimenti illegali messi in atto dalla guardia costiera greca o hanno a loro volta addirittura contribuito al loro successo.
I respingimenti dei migranti da parte delle autorità greche sono diventati così frequenti che i locali li hanno ribattezzati come uno sport denominato “water polo greco”.
Un video realizzato dalla guardia costiera della Turchia, paese da cui partono i migranti diretti in Grecia, dell’8 giugno mostra ad esempio una nave romena utilizzata da Frontex che blocca un’imbarcazione di immigrati. Dopo una prima fase interlocutoria, in un video successivo, la nave europea si getta a grande velocità verso quella con a bordo i migranti salvo poi fare marcia indietro e lasciare il campo alla guardia costiera greca.
Il 15 agosto un’altra nave di Frontex avrebbe invece assistito senza muovere un dito a un respingimento attuato da dei membri incappucciati della guardia costiera che hanno danneggiato il motore di un’imbarcazione con a bordo dei migranti che sono stati poi lasciati in balia delle onde fino al sopraggiungere, dopo ore, delle autorità navali turche.
I membri di Frontex sono tenuti a completare dei report speciali se vengono a conoscenza di respingimenti illegali, ma, secondo gli inchiestisti, sono in pochissimi gli ufficiali dell’agenzia europea che li compilano perché il rendere noto questi respingimenti potrebbe causare problemi ai paesi ospite. Inoltre, la polizia greca ha avuto accesso alle testimonianze dei migrante redatte da Frontex. Delle testimonianza in molti casi annacquate in cui invece della parola “respingimento” viene utilizzata la parola “ritorno”.
Le autorità di Frontex non hanno voluto rispondere direttamente alle domande del team di giornalisti, ma hanno fatto sapere di non avere avuto nulla a che fare coi respingimenti dei migranti in Grecia. Anche il governo ellenico ha negato i fatti mentre la guardia costiera greca ha aperto un’indagine interna su quanto avvenuto.
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