Intanto, l’Egitto smentisce la notizia, trapelata stamattina, che il presidente egiziano Al Sisi sarebbe stato disposto a ospitare mezzo milione di palestinesi nell’ambito del programma di ricostruzione della Striscia
Nell’ambito di cifre di morti sempre più alte – secondo Al Jazeera ormai il conteggio dei morti dal giorno della rottura della tregua ha toccato quota 601– il ministro della Difesa Israel Katz ha annunciato che se Hamas non restituirà gli ostaggi ancora prigionieri, Israele è pronta ad annettere nuove parti della Striscia di Gaza « per la protezione delle comunità israeliane e dei soldati delle Forze di difesa israeliane, attraverso un controllo permanente dell'area da parte di Israele».
In serata le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver ucciso il 20 marzo durante i bombardamenti Osama Tabash, il capo dell’intelligence militare di Hamas. Tabash, considerato «un'importante fonte di conoscenza» nel gruppo terroristico, aveva ricoperto molti ruoli chiave, tra cui quello di comandante di battaglione nella brigata Khan Younis di Hamas.
Intanto l'Egitto ha negato le indiscrezioni secondo cui avrebbe intenzione di consentire temporaneamente a 500.000 abitanti di Gaza di entrare in una città nel Sinai settentrionale. «Si tratta di affermazioni completamente false che contraddicono totalmente la nostra posizione sin dai primi giorni della guerra», ha affermato l'Egitto in una nota, come riporta Haaretz.
Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha dichiarato nella giornata di oggi che l’Italia sostiene il piano presentato dei paesi arabi. Ha poi manifestato la propria preoccupazione per la situazione in corso, augurandosi «che si possa tornare al dialogo, che possano essere liberati gli ostaggi israeliani, che cessi ogni azione militare contro la popolazione civile, anche se poi l'obiettivo è Hamas. Però siamo molto preoccupati per ciò che sta accadendo, il messaggio che è arrivato anche dal Consiglio europeo è molto chiaro: si torni al dialogo e si passi dalla prima fase del processo del cessate il fuoco alla seconda fase».
PUNTI CHIAVE
14:14
L'Italia sostiene il piano presentato dai paesi arabi
14:13
Tajani: " Siamo molto preoccupati di quanto sta accadendo a Gaza"
12:58
Smentita dell'Egitto, non accoglierà 500.000 abitanti di Gaza
11:43
Kats: "Ho dato ordine di conquistare altri territori se non si libereranno gli ostaggi "
Israele: " Ucciso capo intelligence a Gaza"
Il capo dell'intelligence militare di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale è stato ucciso ieri in un attacco aereo israeliano. Lo annunciano l'Idf e lo Shin Bet, scrive The Times of Israel, precisando che Osama Tabash era anche a capo dell'unità di sorveglianza e obiettivi di Hamas, oltre a essere a capo dell'unità di intelligence della Striscia di Gaza meridionale. Tabash, considerato "un'importante fonte di conoscenza" nel gruppo terroristico, aveva ricoperto molti ruoli chiave, tra cui quello di comandante di battaglione nella brigata Khan Younis di Hamas.
Protezione civile a Gaza: Oggi sono morte 11 persone
La Protezione civile di Gaza ha riferito all'Afp che 11 persone sono morte nei raid israeliani di oggi sulla Striscia: tre sono morti negli attacchi notturni, altri 8 dopo l'alba, tra cui tre minori. Intanto l'Idf ha avvertito i civili di alcuni quartieri del sud della Striscia di lasciare "immediatamente" le loro case per dirigersi verso le zone di rifugio, in vista di altri raid.
La Turchia: Quello all'Ospedale è un attacco deliberato
Un ospedale costruito dalla Turchia nella Striscia di Gaza, nei pressi del Corridoio Netzarim, è stato preso di mira da raid israeliani. Ankara ha condannato l'accaduto, denunciando "un attacco deliberato". "Condanniamo fermamente la distruzione da parte di Israele dell'ospedale dell'amicizia turco-palestinese", si legge in una nota del ministero degli Esteri turco.
Media, ospedale demolito da Idf unico a Gaza per cure oncologiche
Il Turkish Friendship Hospital for Cancer Patients nel centro di Gaza, fatto esplodere dall'esercito israeliano, che lo considerava in disuso e "un'infrastruttura terroristica", era l'unico nella Striscia a fornire cure oncologiche. Lo riporta Al Jazeera. La struttura era già stata gravemente danneggiata dagli attacchi aerei israeliani nell'ottobre 2023 ma oggi è stata completamente demolita. L'ospedale è situato nel corridoio Netzarim, vicino a Salah al-Din Road, area su cui Israele ha detto di voler mantenere il controllo dopo averla utilizzata per l'offensiva militare dopo il 7 ottobre 2023. In passato la struttura forniva cure contro il cancro a 10.000 pazienti all'anno.
Netanyahu: "Nessuna guerra civile. Sul capo dello Shin Bet è il governo a decidere"
"Non ci sarà nessuna guerra civile! Lo Stato di Israele è uno Stato di diritto e, in base alla legge, il governo israeliano decide chi sarà il capo dello Shin Bet". Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu su X dopo che l'Alta Corte ha congelato il congelamento del licenziamento di Bar.
Putin: "Siamo pronti a mediare per Gaza"
Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso oggi la sua preoccupazione per la ripresa dell'offensiva a Gaza. Lo ha riferito il Cremlino. Putin ha sentito oggi al telefono l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, uno dei mediatori della tregua concordata da Israele e Hamas a metà gennaio e violata martedì dal governo israeliano. Putin e Al Thani si sono detti pronti a fare da mediatori per una de-escalation, ha spiegato ancora il Cremlino.
Medici Senza Frontiere: " Ucciso un nostro operatore a Gaza"
Medici senza frontiere (Msf) è "sconvolta e rattristata dall'uccisione di Alaa Abd-Elsalam Ali Okal, membro dello staff dell'organizzazione, in un attacco aereo israeliano che ha colpito la sua abitazione a Deir Al Balah, nella zona centrale della Striscia di Gaza". Alaa Okal, precisa un comunicato dell'organizzazione, "insieme a centinaia di altre persone in tutta la Striscia, è stato ucciso la mattina presto del 18 marzo, in seguito alla ripresa degli attacchi israeliani".
Centinaia di altre persone sono rimaste ferite in questa brusca fine del cessate il fuoco, sottolinea Msf, che ricorda come Alaa Okal sia entrato a far parte dello staff come addetto alla lavanderia nel settembre 2024 e come abbia svolto un ruolo importante presso l'ospedale da campo di Msf a Deir Al Balah. Aveva 29 anni. "In questo tragico momento, i nostri pensieri vanno alla sua famiglia e a tutti i colleghi e colleghe a Gaza con i quali piangiamo la sua morte e siamo al loro fianco in questi momenti estremamente difficili", aggiunge Msf.
Alaa Okaal è il decimo membro dello staff di Msf ucciso dall'inizio della guerra a Gaza. Msf "condanna la sua uccisione e chiede ancora una volta il rispetto e la protezione dei civili".
L'Italia sostiene il piano presentato dai paesi arabi
L'Italia sostiene "il piano di ricostruzione di Gaza presentato dai Paesi arabi". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della presentazione del Piano d'azione per l'export nei mercati extra Ue ad alto potenziale, a Villa Madama. Tajani ha aggiunto che presto si rechera' in visita in Egitto anche per vedere la questione dei rifugiati e dei profughi palestinesi". Il ministro ha poi espresso molta preoccupazione per la situazione in corso a Gaza. "Speriamo che si possa tornare al dialogo", ha aggiunto, auspicando che "possano essere liberati gli ostaggi israeliani, che cessi ogni azione militare contro la popolazione civile", anche se il vero obiettivo - ha sottolineato - e' Hamas".
Tajani: " Siamo molto preoccupati di quanto sta accadendo a Gaza"
Sugli ultimi sviluppi a Gaza "siamo molto preoccupati, ci auguriamo che si possa tornare al dialogo, ci auguriamo che possano essere liberati gli ostaggi israeliani, che cessi ogni azione militare contro la popolazione civile, anche se poi l'obiettivo è Hamas. Però siamo molto preoccupati per ciò che sta accadendo, il messaggio che è arrivato anche dal Consiglio europeo è molto chiaro: si torni al dialogo e si passi dalla prima fase del processo del cessate il fuoco alla seconda fase". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della presentazione del Piano d'azione per l'accelerazione dell'export sui mercati ad alto potenziale a Villa Madama. "Noi approviamo e sosteniamo il piano di ricostruzione di Gaza presentato dai Paesi arabi", ha aggiunto.
Sospeso il licenziamento del capo dello Shin Bet dalla Corte suprema
La Corte Suprema israeliana ha emesso un ordine temporaneo che blocca il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. La cacciata del responsabile dell'agenzia di intelligence interna e' stata votata all'unanimita' nella notte dal governo. Contro la decisione, hanno presentato una petizione all'Alta Corte di giustizia i partiti dell'opposizione.
Smentita dell'Egitto, non accoglierà 500.000 abitanti di Gaza
L'Egitto ha negato le indiscrezioni secondo cui avrebbe intenzione di consentire temporaneamente a 500.000 abitanti di Gaza di entrare in una città nel Sinai settentrionale. "Si tratta di affermazioni completamente false che contraddicono totalmente la nostra posizione sin dai primi giorni della guerra", ha affermato l'Egitto in una nota, come riporta Haaretz.
Times of Israel: Il governo sosterrà una mozione di sfiducia al procuratore
l governo del primo ministro Benjamin Netanyahu discuterà domenica una mozione di sfiducia contro il procuratore generale Gali Baharav-Miara. Lo scrive il Times of Israel. La conferma dell'intenzione del governo di rimuovere Baharav-Miara dal suo incarico arriva solo poche ore dopo che il governo ha approvato il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar.
Kats: "Ho dato ordine di conquistare altri territori se non si libereranno gli ostaggi "
"Ho dato ordine alle Idf di conquistare ulteriori territori, evacuare la popolazione ed espandere la zona di sicurezza intorno a Gaza per la protezione delle comunità israeliane e dei soldati, attraverso il controllo permanente dell'area da parte di Israele". Lo ha fatto sapere il ministro israeliano della Difesa Israel Katz, avvertendo che "più Hamas continuerà a rifiutarsi di rilasciare gli ostaggi, più perderà sempre più territorio che verrà annesso a Israele".
Hamas: " Stiamo discutendo la proposta Usa di tregua fino ad aprile"
Hamas ha dichiarato che sta ancora discutendo la proposta dell'inviato statunitense Steve Witkoff, con l'obiettivo di raggiungere un accordo per il rilascio dei prigionieri, la fine della guerra a Gaza e il ritiro delle forze israeliane dall'enclave palestinese. Witkoff ha presentato la scorsa settimana un piano “ponte” per estendere il cessate il fuoco a Gaza ad aprile, oltre il Ramadan e la Pasqua ebraica, e concedere il tempo necessario per negoziare una cessazione permanente delle ostilità.
Hamas: I negoziati proseguono, da parte nostra c'è flessibilità
I negoziati indiretti tra Israele e Hamas per raggiungere un rinnovato cessate il fuoco non si sono fermati e sono in corso sforzi per raggiungere un compromesso che consenta il rilancio dell'intesa. Lo ha riferito un alto funzionario di Hamas, Taher al-Nunu, ad Al-Jazeera. Secondo al-Nunu, Hamas ha mostrato sufficiente flessibilità per riprendere l'accordo, ma Israele ha rifiutato questi tentativi.
Mentre l'esercito israeliano avanza nella Striscia, i negoziati proseguono
Sono ancora in corso, nonostante gli ultimi sviluppi, i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per raggiungere un rinnovato cessate il fuoco. Sono in corso sforzi per raggiungere un compromesso che consenti il rilancio dell'intesa. Lo ha riferito un alto funzionario di Hamas, Taher al Nunu, ad Al Jazeera. Secondo al Nunu, Hamas ha mostrato sufficiente flessibilità per riprendere l'accordo, ma Israele ha rifiutato questi tentativi.
Nel frattempo, un gruppo di veicoli dell'esercito israeliano è avanzato nel quartiere di Tel al Sultan, situato a ovest di Rafah, nella parte meridionale di Gaza. Un altro gruppo di veicoli israeliani era penetrato nella zona di al Atatra a Beit Lahia, a nord della Striscia di Gaza, segnalando continui bombardamenti israeliani e pesanti colpi d'arma da fuoco provenienti da veicoli israeliani in varie parti della Striscia. L'esercito israeliano prosegue le sue operazioni di terra nella Striscia meridionale.
Hamas chiede ai paesi arabi di intervenire
Il movimento islamista palestinese Hamas ha chiesto ai paesi arabi e islamici di intervenire per fermare la ripresa degli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza, poiché questi Stati hanno una "diretta responsabilità politica e morale" per fermare il "genocidio", secondo il gruppo armato. Martedì scorso Israele ha infranto unilateralmente il cessate il fuoco entrato in vigore il 19 gennaio e ha ripreso gli attacchi aerei e l'invasione di terra dell'enclave, causando quasi 600 morti.
Al Jazeera: "590 palestinesi uccisi dopo la fine della tregua"
Oltre 590 palestinesi sono stati uccisi in attacchi sulla Striscia di Gaza da quando, martedì, lo Stato ebraico ha rotto la tregua. A rivelare la cifra sono fonti sanitarie palestinesi citate dall'emittente qatariota Al Jazeera. Le fonti dicono che a causa dei raid aerei e dell'offensiva terrestre dell'Idf il numero di vittime continua a salire.
Al Sisi disposto ad accogliere mezzo milione di gazawi
Il quotidiano libanese Al Akhbar segnala che il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha informato gli altri leader arabi di essere disposto a trasferire temporaneamente mezzo milione di residenti da Gaza in una città designata nel Sinai settentrionale, nell'ambito della ricostruzione della Striscia di Gaza.
Per dare seguito alla proposta, ci vorrebbe l'apertura dei valichi di frontiera tra il Sinai e Gaza per coloro che desiderano andarsene. Secondo il rapporto citato dal Times of Israel, queste dichiarazioni sono state rilasciate durante gli incontri tenuti dai leader arabi nelle ultime settimane in Arabia Saudita e Qatar.
Netanyahu licenzia il capo dello Shin Bet
Ronen Bar, il capo dello Shin Bet, l'agenzia di intelligence interna israeliana, è stato licenziato venerdì, pochi giorni dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato di non fidarsi più di lui, e le ricadute di un rapporto sull'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
"Il governo ha approvato all'unanimita' la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di porre fine al mandato del direttore dell'ISA Ronen Bar", si legge in una dichiarazione diffusa dall'ufficio del primo ministro. Il mandato di Bar terminerà il suo incarico quando verrà nominato il suo successore o entro il 10 aprile al più tardi, si legge nella dichiarazione. Domenica il premier ha parlato di una "continua mancanza di fiducia" come motivo del licenziamento di Bar, entrato a far parte dell'agenzia nel 1993.
Bar, che avrebbe dovuto terminare il suo mandato l'anno prossimo, è stato nominato capo dello Shin Bet nell'ottobre 2021 dal precedente governo israeliano, al potere tra giugno 2021 e dicembre 2022. I suoi rapporti con Netanyahu erano tesi anche prima dell'attacco di Hamas, in particolare per le proposte di riforme giudiziarie che avevano diviso il paese. I rapporti sono peggiorati dopo la pubblicazione, il 4 marzo, del rapporto interno dello Shin Bet sull'attacco di Hamas. Ha riconosciuto il fallimento dell'agenzia nel prevenire l'attacco, ma ha anche affermato che "una politica di silenzio aveva permesso ad Hamas di subire un massiccio rafforzamento militare".
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