Dopo la morte di Shinzo Abe sono emerse le interferenze della congregazione religiosa: una storia che ha radici negli anni Settanta ma che solo ora sta causando uno scandalo che mira la tenuta del governo
Il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, ha detto che eliminerà tutti i legami fra il suo partito e la Chiesa dell’Unificazione, rispondendo così a uno scandalo scoppiato dopo la morte di Shinzo Abe. Le connessioni fra il partito Liberale democratico e la congregazione, da molti ritenuta una vera e propria setta, sono emersi in maniera netta dopo la morte dell’ex premier.
Da allora decine di membri del partito, anche con posizioni apicali, hanno ammesso i loro legami con la Chiesa o con altre organizzazioni collegate. A inizio agosto Kishida aveva deciso per un rimpasto di governo per eliminare i ministri più coinvolti nello scandalo. Ma da allora altri ministri hanno ammesso di essere altrettanto coinvolti. Kishida si è scusato anche perché tutto questo ha contribuito a una generale perdita di fiducia nei confronti della politica in Giappone.
L’omicidio di Abe
Tetsuya Yamagani, l’uomo arrestato per l’omicidio di Abe, aveva confessato di avere agito spinto dalla disperazione, a causa delle forte donazioni fatte dalla madre alla Chiesa dell’Unificazione. Riteneva che Abe fosse fortemente legato alla congregazione.
Al di là del gesto estremo, le motivazioni hanno acceso un forte moto di sdegno, molto diffuso nell’opinione pubblica, per le interferenze della Chiesa. Kishida ha detto che i gruppi religiosi devono rispettare la legge e che i politici devono fare particolare attenzione ai «gruppi con problemi sociali».
Antichi legami
La Chiesa dell’Unificazione è stata fondata in Sud Corea nel 1954 dal reverendo Sun Myung Moon. Si è espansa in Giappone un decennio più tardi, proprio costruendo una serie di legami stretti con i conservatori al potere.
Una figura chiave in questo senso è stata quella di Nobusuke Kishi, anche lui primo ministro del Giappone. Negli anni Sessanta il paese viveva un periodo di forti rivolte sindacali e la preoccupazione – condivisa con gli Stati Uniti – era che il comunismo prendesse il potere.
In questo contesto, Kishi aveva deciso di appoggiare la Chiesa dell’Unificazione che ne condivideva gli ideali anti comunisti. Il legame ovviamente superava questo sostrato ideologico, tanto che l’adesione era rivendicata con orgoglio. Ci sono foto scattate insieme al reverendo Moon.
Nel tempo la Chiesa dell’Unificazione ha fatto da bacino sicuro di voti per il Partito liberal democratico giapponese, guidato prima da Abe e poi da Kishida. Ma i legami si sono fatti meno trasparenti, mentre la Chiesa veniva accusata di pratiche di “lavaggio del cervello” dei propri adepti, convinti a fare grosse donazioni.
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