Tra gli ufficiali di alto rango russi che hanno perso la vita non ci sono solo i generali ma anche diversi colonnelli. C’è chi ha combattuto in Siria e chi era a capo di Brigate di primo piano in cui militavano i separatisti filorussi nel Donbass
La guerra in Ucraina si è rivelata più complicato del previsto per l’esercito russo che contava di piegare Kiev e in un’arresa in poco tempo. A oltre un mese le perdite tra gli alti ufficiali di Mosca non sono indifferenti.
Secondo il Pentagono in questi ultimi giorni di guerra l’esercito ucraino sta contrattaccando in diverse città per cercare di riprendersi il controllo di territori finiti in mano ai russi. Per l’intelligence britannica, invece, lo stallo delle truppe di Mosca è dovuto a una loro riorganizzazione interna dovuta a problemi logistici non indifferenti che rallentano l’avanzata.
Come raccontato da Domani in un’inchiesta di Emiliano Fittipaldi tra gli ufficiali di alto rango russi che hanno perso la vita non ci sono solo i generali ma anche diversi colonnelli. Ecco quali sono:
Andrey Nikolaevich Paliy
Il capitano di 1º grado Andrey Nikolaevich Paliy ha una storia singolare. È nato a Kiev, in Ucraina, nel 1971 era vice comandante della flotta russa del Mar Nero. Dopo aver prestato servizio militare per la Guardia nazionale ucraina si è rifiutato di prestare giuramento per il suo paese nel 1993 e andò a prestare servizio nella flotta settentrionale della Russia.
Nel 2014, anno in cui è iniziata la guerra civile nel Donbass, è stato nominato come vice capo della Scuola navale superiore del Mar Nero di Nakhimov. Nel 2019 è stato vice comandante della flotta baltica e l’anno seguente è stato nominato vice comandante della flotta del Mar Nero. A fine 2020 ha prestato servizio in Siria dopo la nomina di vice comandante delle forze armate russe nel paese di Bashar al Assad.
Viktor Ivanovich Isaykin
Giovane colonnello di 40 anni è morto lo scorso 2 marzo durante le operazioni nel Donbass, area dove insieme all’esercito russo combattono anche i separatisti. La sua morte è stata confermata dal presidente della Repubblica Mordoviana in Russia.
Ruslan Rudnev
Su di lui ci sono poche informazioni. Si è costruito una carriera militare prestando servizio in estremo oriente prima di morire il 1° marzo in Ucraina. Era il comandante del 120esimo reggimento dell’aviazione. Tra le onorificenze che ha ricevuto c’è la medaglia dell’Ordine del coraggio.
Kostantin Zizevsky
Figlio d’arte di un veterano delle guerre russe in Afghanistan è stato ucciso il 5 marzo, ma dia documenti dell’intelligence non emerge il luogo. Era al suo terzo comando di reggimento a partire dal 2020.
Vladimir Zhoga
Ad annunciare la sua morte è stato il leader dell’autoproclamata repubblica di Donetsk. Zhoga era a capo del battaglione di ricognizione “Sparta” che guidava le forze separatiste presenti in città.
Secondo quanto riferito dai russi, sarebbe stato ucciso durante un’operazione finalizzata all’evacuazione dei civili nella città di Volnovakha, tra le più colpite dai bombardamenti russi. Nei primi giorni di marzo il sindaco di Volnovakha ha detto che il 90 per cento della città è stata distrutta dai bombardamenti.
Zhoga combatte in Ucraina dal 2014 e ha partecipato alla nota battaglia per la conquista dell’aeroporto di Donetsk dove morirono decine di persone tra ucraini e russi. Sotto il suo comando c’erano mille uomini ed era diventato uno dei leader separatisti più conosciuti.
Su di lui pendono anche accuse di crimini di guerra e di aver ucciso prigionieri ucraini. Dopo la sua morte il presidente russo Vladimir Putin lo ha onorato attribuendogli la medaglia di Eroe della Federazione russa.
Yuri Agarkov
La sua morte è stata confermata dal governatore della regione di Pskov, dove era originario. È stato ex capo di Stato Maggiore della 56esima brigata di assalto aereo a Kamyshin, prima di diventare comandante del 33esimo reggimento di fanteria motorizzato.
Andrei Zakharov
Ucciso il 9 marzo nella periferia orientale di Kiev durante un attacco delle forze armate ucraine contro una colonna di carri di cui ne era il comandante. Nel 2016 ha ricevuto l’onorificenza dell’Ordine al valore dal Presidente Putin.
Sergey Karasev
Ucciso l’11 marzo del 2022 quando era a capo della Brigata d’assalto aereo.
Sergei Ivanovich Porokhnya
Ucciso il 14 marzo 2022. Era il comandante della 12esima Brigata genio della guardia dell’esercito russo del distretto militare centrale della Federazione russa di stanza a Bashkortostan.
Igor Nikolaev
Morto il 15 marzo in Ucraina era comandante del 252esimo Reggimento fanteria motorizzato.
Sergei Sukharev
Ucciso il 17 marzo durante un’operazione militare mentre era a capo del 331esimo Reggimento d’assalto paracadutisti delle guardie della 98esima divisione aviotrasportata.
Alexei Bernhard
Ucciso in Ucraina in una data non precisata. Era il comandante della 155esima brigata di fanteria di marina della flotta del Pacifico Vladivostok.
Konstantin Ogiy
Comandante dell’unità speciale di reazione rapida (Omsn) del ministero dell’Interno della regione di Kemerovo, Ogiy sarebbe deceduto il giorno dopo l’inizio dell’invasione russa il 25 febbraio mentre con le sue truppe stava entrando in Ucraina dalla Bielorussia. Tuttavia, il sindaco di Novokuznetsk città dove risiede Konstantin Ogiy ha scritto sul suo profilo instagram che è ancora vivo.
© Riproduzione riservata