Più volte l’inverno ha giocato un ruolo nella storia come alleato o nemico degli eserciti. Mosca prova a indebolire l’Ucraina attaccando le infrastrutture energetiche, Kiev invece punta su nuove armi e a sfruttare le difficoltà logistiche della Russia
L’inverno sta arrivando anche in Ucraina. Lo sanno bene i due eserciti in battaglia che, ognuno a modo suo, si stanno preparando per attutire l’impatto climatico e continuare una guerra che sta entrando nel suo ottavo mese di conflitto.
Più volte l’inverno ha giocato un ruolo nella storia come alleato o nemico degli eserciti che sono stati sconfitti anche per via delle bassissime temperature con cui hanno avuto a che fare e alle quali non erano ben equipaggiati. Emblematica la sconfitta in Russia di Napoleone Bonaparte nel 1812, causata anche dalle avverse condizioni meterologiche che hanno portato alla disfatta la Grande armata francese contro l’esercito zarista.
Sia Mosca sia Kiev si stanno attrezzando in vista dei prossimi mesi invernali, quando le temperature sono spesso sulla soglia dello zero, con picchi che possono arrivare fino a superare anche i -20 gradi.
La strategia del Cremlino
Nelle ultime due settimane appare sempre più evidente che l’intento dell’esercito russo è quello di indebolire le infrastrutture energetiche ucraine. L’obiettivo è di mettere in difficoltà non solo i civili ma anche le strutture ospedaliere e sanitarie di vitale importanza nei soccorsi dei feriti civili e militari.
Bombardamenti aerei e attacchi di artiglieria pesante hanno preso di mira diversi impianti elettrici nelle città ucraine di Kiev, Dnipro Zhytomyr e tante altre. Molti residenti della regione di Kharkiv vivono da settimane senza gas, acqua ed elettricità, dopo che gli attacchi russi hanno interrotto i servizi.
La scorsa settimana il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto alla popolazione di diminuire il consumo di energia elettrica nelle ore di punta per riparare le reti danneggiate e limitare i blackout. In un solo giorno, il consumo è calato del 25 per cento grazie ai singoli comportamenti individuali, ma secondo Zelensky negli ultimi sette giorni l’esercito russo ha distrutto circa il 30 per cento delle centrali elettriche, mettendo in seria difficoltà le autorità e la popolazione locale.
Mosca vuole colpire la popolazione civile che vive lontana dal fronte, portarla alla fame e allo stremo delle forze. «La Russia sta facendo questo per abbattere il morale del popolo ucraino, per fomentare le lotte interne e per cercare di far sì che la gente chieda alle autorità di negoziare», ha detto a Politico Oleksii Riabchyn, ex viceministro dell’Energia e attuale consulente del governo ucraino. «Vogliono che le famiglie dei soldati soffrano al freddo e incolpino l'Ucraina per questa sofferenza. Ma questo non accadrà. Vinceremo», ha aggiunto. «Ma ci stiamo tutti preparando a una stagione fredda molto difficile».
La difesa di Kiev
La popolazione ucraina si organizza a modo suo per affrontare l’inverno. C’è chi fa scorta di legna da ardere e chi raccoglie acqua dai pozzi. Altri, invece, si preparano a lasciare le città più a est per raggiungere l’ovest dell’Ucraina, dove le temperature sono leggermente superiori e, lontano dal fronte, c’è meno rischio di avere disservizi energetici.
Nel 2014 l’International crisis group scriveva che l’inverno potrebbe dare vita a una crisi umanitaria senza precedenti nelle regioni ucraine che erano allora sotto il controllo dei separatisti, per via della debolezza delle istituzioni filorusse, la scarsa preparazione dei loro apparati amministrativi e i pochi fondi a disposizione che dipendono principalmente dalle casse della Federazione russa. A otto anni di distanza la situazione appare pressoché uguale.
A Leopoli, infatti, le autorità si stanno preparando ad accogliere gli sfollati interni, come già accaduto durante le prime settimane della guerra. Ma far fronte a una crisi umanitaria ed energetica è complicato per Kiev. L’iperinflazione, la scarsità di fondi a disposizione e la dipendenza dall’aiuto finanziario esterno dell’Unione europea e Stati Uniti rallenta la rapidità d’azione del governo.
Anche per questo, secondo alcuni analisti, gli ucraini cercheranno di capitalizzare al massimo la controffensiva iniziata quest’estate per poter consolidare le loro linee difensive nel prossimo mese e ricominciare poi ad avanzare con forza di nuovo sul terreno verso la primavera, quando il clima sarà più favorevole.
Cosa cambia per gli eserciti
In campo militare, l’esercito ucraino continua a chiedere ulteriori mezzi alla Nato per rafforzare le difese aeree e sta fortificando le infrastrutture energetiche con lastre di cemento e sacchi di sabbia.
Per riparare rapidamente i danni causati dagli attacchi russi, gli ucraini hanno anche organizzato delle brigate mobili di riparazione. Oltre a nuove armi, però, gli alleati hanno intenzione di fornire anche indumenti caldi e attrezzature ai soldati ucraini, un buon compromesso per i paesi più restii a consegnare a Kiev armi pesanti. Gli analisti prevedono che questi equipaggiamenti possono anche dare risultati sul campo di battaglia nel breve periodo rispetto alle forze russe che già fin dai primi mesi della guerra hanno dimostrato di avere importanti difficoltà logistiche e di rifornimento
Anche il terreno giocherà un ruolo fondamentale durante quella che in Russia chiamano stagione Rasputista, caratterizzata dallo scioglimento del fango nelle settimane precedenti e successive all’inverno. In quel caso i pesanti mezzi militari e i carri armati diventano inutilizzabili nel momento in cui rimangono impantanati nella fanghiglia. Una stagione che a livello militare favorisce di più la difesa che l’attacco. Non è ancora chiaro, invece, quale sia l’impatto dei 300mila riservisti chiamati con la mobilitazione parziale da Vladimir Putin per andare al fronte.
Si tratta comunque di uomini di mezza età, inviati sul campo di battaglia con uno scarso addestramento fisico e militare e che non sono abituati a combattere in terreni e condizioni climatiche difficili come quelle della steppa ucraina.
D’altro canto l’Istitute of the study of war (Isw) e altri think tank sottolineano la mancanza di munizioni aeree dell’esercito russo, questo renderà complicato per Mosca continuare a bombardare le infrastrutture energetiche sapendo che gran parte dei missili vengono intercettati dalla difesa ucraina.
Mosca «ha sprecato alcune delle armi di precisione russe, in via di esaurimento, contro obiettivi civili, invece che contro obiettivi militarmente significativi», scrive l’Isw che fornisce un’analisi quotidiana sull’andamento della guerra in Ucraina. «Sappiamo – e lo sanno anche i comandanti russi sul campo – che i loro rifornimenti e le loro munizioni si stanno esaurendo», ha detto di recente Jeremy Fleming, capo dei servizi segreti del Regno Unito.
I prossimi mesi potranno essere decisivi, o al contrario, prolungare inesorabilmente un conflitto che non accenna a diminuire.
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