Il dipartimento di Giustizia e gli avvocati di Hunter Biden hanno raggiunto un accordo in base al quale il figlio del presidente degli Stati Uniti si dichiarerà colpevole delle accuse che gli sono state contestate
Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti, si dichiarerà colpevole di non aver pagato intenzionalmente le imposte sul reddito relative agli anni 2017 e 2018 (per una somma complessiva di 1,2 milioni di dollari) e accetterà la libertà vigilata, in accordo con la procura federale del Delaware.
Il patteggiamento prevede, inoltre, che Biden eviti l’azione penale per aver dichiarato il falso sull’uso di sostanze stupefacenti in occasione dell’acquisito di una pistola. La condizione di tale accordo è che accetti di non possedere più armi da fuoco e che non faccia uso di droghe.
L’accordo è stato raggiunto dopo mesi di interlocuzioni tra la Procura Federale del Delaware e gli avvocati della difesa. In questo modo Hunter Biden eviterà la pena detentiva.
L’indagine
Il fatto risale ad un periodo particolarmente turbolento per il figlio del presidente degli Stati Uniti, nel quale era solito fare uso di sostanze stupefacenti come cocaina e crack. Nei prossimi giorni Hunter Biden comparirà in tribunale per dichiararsi colpevole dei capi d’imputazione, ma il patteggiamento deve ancora essere approvato dal giudice federale.
Le accuse sono scaturite da un’indagine molto più ampia che ha preso in esame numerosi aspetti della vita di Hunter Biden, a partire dal suo lavoro come lobbista e dai suoi rapporti politici ed economici con paesi esteri come la Cina.
Le indagini si sono svolte sotto la supervisione dell’avvocato statunitense, David C. Weiss, nominato procuratore degli Stati Uniti presso il tribunale per il distretto del Delaware il 5 febbraio 2018, sotto l’amministrazione Trump.
Gli errori commessi
L’avvocato di Biden, Christopher Clark, ha commentato il fatto dicendo: «Con l’annuncio di due accordi tra il mio cliente, Hunter Biden, e l’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto del Delaware, mi risulta che l’indagine quinquennale su Hunter sia stata risolta. So che Hunter ritiene che sia importante assumersi la responsabilità degli errori commessi durante un periodo di tumulto e dipendenza nella sua vita. Non vede l’ora di continuare il suo recupero e di andare avanti».
Nonostante l’indagine sembra concludersi con il patteggiamento, le implicazioni politiche continueranno. Infatti, le vicende legate al figlio del presidente degli Stati Uniti hanno animato il dibattito politico per molto tempo anche a causa delle polemiche sollevate dai politici repubblicani.
A tal proposito, il presidente del Comitato di supervisione della Camera, James Comer, ha detto: «Le accuse a Biden sono “una tirata d’orecchie” in quanto prove crescenti, scoperte dal Comitato di supervisione della Camera, rivelano che i Biden sono coinvolti in un modello di traffico di influenze e forse di corruzione».
Anche Trump si espresso sulla vicenda tramite un post su Truth Social: «Wow! Il dipartimento di Giustizia corrotto di Biden ha annullato una possibile condanna di centinaia di anni dando a Hunter Biden solo una multa stradale: il nostro sistema è a pezzi».
Un portavoce della Casa Bianca ha commentato: «Il presidente e la first lady amano loro figlio e lo sostengono mentre continua a ricostruire la sua vita. Non avremo ulteriori commenti».
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