Dopo giorni di duri scontri nel sud ovest della Russia, dove entrambi i contendenti reclamano il successo, non è ancora chiaro chi sia il vero vincitore sul terreno, dopo l’offensiva ucraina a sorpresa a Kursk. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è tornato a chiedere agli alleati “decisioni forti” sull’eliminazione delle restrizioni all’utilizzo su obiettivi russi delle armi fornite.

«Quando il campo d’azione dell’Ucraina sul lungo raggio non avrà limiti, anche questa guerra avrà sicuramente un limite: saremo davvero vicini alla sua giusta conclusione», ha scritto su Telegram.

Nella notte ci sono state altre esplosioni nel centro e nell’est della capitale ucraina. «Le forze russe hanno utilizzato un missile nordcoreano nell’attacco della notte scorsa contro la regione di Kiev che ha ucciso un uomo e suo figlio di quattro anni», ha detto Zelensky.

«Solo in questa settimana, l’esercito russo ha lanciato più di 30 missili e più di 800 bombe guidate. I russi non hanno restrizioni geografiche sull’uso di queste armi, fin dai primi giorni della guerra su larga scala, l’intero territorio del nostro Paese è stato sotto la minaccia di attacchi costanti», ha osservato il presidente ucraino.

Nel frattempo Mosca ha chiesto all’Onu la condanna dell’attacco a Kursk e ha promesso: «La nostra risposta non tarderà ad arrivare». Il problema per Mosca sono i piccoli gruppi di incursori sostenuti da droni. Stanno conducendo attacchi nel suo territorio mentre decine di mezzi corazzati ucraini stanno attraversando la regione di Sumy, al confine con la Russia.

Sumy

Lo riferisce la France Presse. I mezzi corazzati, fanno sapere i giornalisti, sono contrassegnati da un triangolo bianco, che identifica i mezzi impiegati nell’offensiva in corso nella regione russa di Kursk. È possibile che le colonne, se non sono un diversivo tattico, siano destinate a rinforzare le operazioni di Kiev in questo Oblast, dove il ministero della Difesa russo ha affermato di aver respinto gli ultimi tentativi ucraini di guadagnare terreno.

Un gruppo di militari ucraini si è filmato mentre issava la bandiera del Paese e calpestava una bandiera russa in un video caricato sui social media e ripreso da Bbc Verify. È successo in un edificio amministrativo nel villaggio di Guevo, nella regione russa di Kursk. Il villaggio – dice l’emittente pubblica inglese – si trova a poco più di 3 km all’interno della Russia. Il filmato è uno dei tanti analizzati da Bbc Verify che mostrano soldati ucraini negli insediamenti russi da quando è iniziata l’incursione sei giorni fa. Un altro, pubblicato ieri, mostra una bandiera russa strappata da un edificio amministrativo a Sverdlikovo, mentre altri due mostrano ucraini fuori dalla stazione del gas a Sudzha. Mosca minimizza e parla di controffensiva in corso.

Kursk

Ma cosa sta davvero succedendo a Kursk? "Migliaia" di truppe ucraine stanno partecipando all’incursione nella regione russa di Kursk, con l’obiettivo di "indebolire" le forze russe e "destabilizzare" il Paese: lo ha detto all’agenzia di stampa Afp un alto funzionario della sicurezza ucraina che ha voluto mantenere l’anonimato. «L’obiettivo è quello di destabilizzare la situazione in Russia, che non è in grado di proteggere il proprio confine», ha dichiarato il funzionario sottolineando che l’incursione in Russia «ha alzato notevolmente il nostro morale».

Possibile o solo propaganda? «La loro pressione nell’est continua, non ritirano le truppe dalla zona», ma «l’intensità degli attacchi russi è un po’ diminuita», ha affermato il funzionario.

La risposta

L’esercito russo darà «una dura risposta» agli attacchi ucraini nella regione di Kursk. Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca. «Una dura risposta da parte dell’esercito russo non tarderà ad arrivare», ha affermato la storica portavoce del ministero Maria Zakharova, dopo che la Russia ha denunciato un attacco missilistico ucraino sulla città di Kursk. Basteranno queste parole a rassicurare i russi che Putin è in grado di garantire loro la sicurezza del Paese?

© Riproduzione riservata