La persona dell’anno del Time è una potenza economico-politica che può aiutare i dem appesi a un presidente impopolare. Gli Swifties hanno risollevato interi stati con l’indotto dei concerti e a lei basta un reel per portare alle urne milioni di americani
Quanti voti porta Taylor Swift? La persona dell’anno del Time è una potenza economico-politica che può orientare coscienze e raccogliere preferenze. I dati economici sulla sua produzione artistica dal vivo sono impressionanti: l’Eras Tour della cantautrice di 33 anni, originaria del Tennessee, ha fatto finora 66 date ed è lo show che ha incassato di più nella storia, toccando il miliardo di dollari d’incassi.
Già a fine estate il suo impatto nell’economia di diversi stati americani le attirò le lodi di diversi governatori, principalmente democratici: ad esempio in Illinois il governatore J.B. Pritzker ha annunciato in estate che grazie alle sue date a Chicago gli alberghi non sono mai stati così pieni.
Ci sono però altri numeri ancora più significativi: i dati forniti dalla società di ricerca QuestionPro stimano che il tour una volta ultimato potrebbe generare una spesa di 4,6 miliardi di dollari per i consumatori statunitensi. Si stima che gli “Swifties” (così si fanno chiamare i fan della cantautrice) hanno speso circa 1.500 dollari ciascuno in hotel, viaggi, cibo e abbigliamento, su circa cento dollari spesi per i biglietti del concerto.
L’effetto si è sentito anche in città che normalmente attirano molti turisti, come Las Vegas: le cifre fornite dall’agenzia cittadina per il turismo le attribuiscono il merito di aver riportato il numero di visitatori all’epoca pre Covid. Naturale che quindi una star di questa grandezza possa smuovere le cose anche in campo politico, come ampiamente dimostrato nel recente passato: fino al 2018 però le sue opinioni rimanevano misteriose, tanto da frustrare le intenzioni di numerosi progressisti che le chiedevano di usare il suo potere divistico sui social.
In quell’anno decise di sostenere due democratici candidati nel suo stato, che però, data la netta prevalenza dei repubblicani, persero ugualmente. Soprattutto si espresse anche contro le leggi che colpivano la comunità Lgbtq+ e il razzismo sistemico. Due anni dopo la cantautrice ha rilanciato: ha sostenuto il movimento Black Lives Matter, chiedendo la rimozione dei monumenti confederati nel Tennessee e ha dichiatrato il suo sostegno a Joe Biden e Kamala Harris. Si è anche pentita di non avere usato la sua popolarità per contrastare Trump nel 2016.
Misurare l’influenza
Ma è soltanto quest’anno che Swift ha testato in modo misurabile la sua influenza sui 270 milioni di fan del suo account Instagram. Il 19 settembre scorso, giornata dedicata alla registrazione dei nuovi elettori, il sito Vote.org ha avuto 35mila nuovi iscritti nel giro di sole 24 ore.
E nei giorni successivi gli organizzatori della piattaforma, che indirizzano gli aspiranti neo-elettori presso gli uffici competenti nei diversi territori, hanno comunicato picchi di 13mila iscrizioni al minuto. Tutto merito di una sua stories pubblicata su Instagram dove affermava che «sarebbe bello che gli spettatori del mio Eras Tour facessero sentire la propria voce anche nelle urne».
Qualche giorno dopo il governatore dem della California, Gavin Newsom, ha detto con sicurezza che Swift andava sostenuta anche perché il suo potenziale impatto sulle presidenziali del 2024 potrebbe essere «profondamente potente». Un’indagine di Nbc a inizio novembre sulla sua popolarità ha rilevato che lei è una delle poche persone universalmente note agli americani (il 94 per cento dei rispondenti sa chi è) a trascendere le divisioni politiche e a non essere impopolare presso i repubblicani.
Perlomeno, non in modo netto: il 16 per cento ha un’opinione positiva di lei contro un 26 per cento di pareri negativi; in mezzo, un 41 per cento di opinioni neutre. Presso il pubblico generale, invece il 40 per cento pensa bene di lei mentre solo il 16 per cento la disprezza.
I critici
Per un Partito democratico in netta difficoltà dunque il suo potere è particolarmente prezioso, tanto che Swift ha attirato su di sé gli strali di alcune figure legate all’entourage trumpiano, come l’ex membro dello staff presidenziale Stephen Miller che ha puntato il dito contro il fatto che «una critica di Trump senza figli» viene incoronata persona dell’anno, mentre l’esponente dell’alt right Jack Posobiec l’addita come coinvolta in «un’operazione segreta» dei democratici per raccogliere voti tra i giovani. Critiche pretestuose che ben poco intaccano la sua popolarità, come l’ironico post di Elon Musk sulla sua piattaforma X che prevede un «declino della sua popolarità» dopo la nomina Il sondaggista legato ai dem Jeff Horwitt di Hart Research ha dichiarato che «lei può raggiungere il pubblico americano in un modo che la leadership nazionale non riesce a fare».
Quindi, come suggerito da Newsom, le parole di Swift sono un potenziale tesoretto a cui i dem potranno attingere in una contesa elettorale che si annuncia estremamente delicata.
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