Dopo il ritiro delle truppe dalla città di Kherson, il capoluogo è stato trasferito temporeneamente a Henichesk, molto vicina alla Crimea. Secondo l’intelligence birtannico la ritirata dei soldati russi potrebbe essere iniziata già il 22 ottobre.
All’indomani dei festeggiamenti ucraini che hanno accompagnato l’ingresso dei militari nella città liberata di Kherson, le autorità russe fanno sapere che il capoluogo della regione, considerata da Mosca parte del proprio territorio nazionale, è stato spostato a Henichesk.
L’amministrazione filorussa ha dichiarato alla Tass, l’agenzia di stampa statale, che si tratta di una scelta temporanea, dettata dal fatto che «tutte le principali autorità sono concentrate lì». Henichesk, città portuale affacciata sul mar d’Azov, è sotto il controllo dei russi dal 27 febbraio ed è uno dei centri più vicini alla Crimea.
13:45 – Le truppe russe in ritirata hanno fatto saltare tutte le principali infrastrutture nella provincia di Kherson, «compreso il ponte sulla diga idroelettrica di Kakhovka». Lo riporta un corrispondente del Guardian sul posto. Ora, spiega il giornalista, non ci sono più punti di passaggio tra la riva destra del fiume Dnipro, liberata, e la riva sinistra, ancora sotto il controllo russo.
12:20 – Secondo quanto riportato dai media turchi, il presidente Recep Tayyip Erdoğan è impegnato a cercare un dialogo di pace tra Russia e Ucraina. Ai giornalisti Erdogan ha detto che il suo governo sta lavorando «su come creare un corridoio di pace», come già accaduto per l’accordo sul grano. Intesa che scadrà alla fine della prossima settimana e che Istanbul si augura possa durare «il più a lungo possibile».
10:50 – Le autorità della regione di Luhansk, territorio controllato dai russi, ha affermato che tre civili sono stati feriti dai bombardamenti ucraini nella città di Kadiivka.
10:35 – Il ministero della Difesa britannico ha pubblicato gli aggiornamenti dell’intelligence sulla situazione militare. Nel documento si parla della possibilità che le forze armate russe abbiano iniziato ad abbandonare Kherson già il 22 ottobre, poco dopo l’inizio dell’evacuazione dei civili dall’area. «C'è una possibilità realistica che l'equipaggiamento militare russo e i soldati in abiti civili siano stati evacuate insieme agli 80mila abitanti dichiarati sfollati nelle ultime settimane».
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