Non bastano al primo ministro israeliano i 30 seggi ottenuti con il 90 per cento dello spoglio. Il leader del partito nazionalista Yemina, Naftali Bennett, è chiamato a una scelta storica che può determinare la conferma di Netanyahu o una sua sconfitta
Altre elezioni, altro stallo. In Israele lo spoglio di quasi il 90 per cento dei voti consegna la vittoria al Likud di Benjamin Netanyahu, ma i seggi ottenuti non bastano a ottenere una maggioranza solida e formare il nuovo governo. Una storia già vista negli ultimi due anni, in cui si sono succeduti quattro governi diversi.
«L'unica alternativa a un governo della destra guidato da me, è un quinto voto», ha detto il premier Netanyahu dopo i risultati. Ha evidenziato anche che «una chiara maggioranza» dei parlamentari alla Knesset condivide la sua linea politica e per questo intende parlare con ogni singolo deputato per cercare di costruire un governo stabile.
Nello specifico, sono due i blocchi che si contrappongono per la guida del paese. La coalizione delle destre che in totale hanno raccolto 55 seggi: Likud 30, Shas 10, Religiosi Torah 9, Sionismo religioso 6; e la coalizione d'opposizione: Yesh Atid (Lapid) 17, Blu Bianco 8, Israel Beitenu 7, Lista araba unita 6, Laburisti 7, Nuova speranza (Gideon Saar) 6, Meretz 6, che in totale hanno collezionato 57 seggi su 126 totali.
A spostare l'ago della bilancia sarà il partito nazionalista Yemina di Naftali Bennett, finora collocato in mezzo tra i due blocchi, che con 7 seggi ottenuti ha la possibilità di fare una scelta storia. Incerto ancora se il partito arabo indipendente riesca a superare la soglia di sbarramento ed entrare alla Knesset.
La rapida ed efficiente campagna vaccinale israeliana non è bastata per far ottenere una vittoria schiacciante al primo ministro. E infatti è stata la tornata elettorale con il numero più basso di affluenza alle urne dal 2009, solo rispetto all'anno scorso hanno votato il 5 per cento in meno dei cittadini aventi diritto (secondo i dati, tra gli arabo-israeliani c'è stata una flessione del 10 per cento).
Nel frattempo, nella striscia di Gaza continuano i bombardamenti. Le forze armate israeliane hanno dichiarato di aver attaccato nella notte alcune postazioni militari e una fabbrica di missili di Hamas.
Nei prossimi mesi Netanyahu dovrà affrontare un processo per corruzione, frode e abuso di potere in tre diverse inchieste al vaglio dei procuratori.
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