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Prima ancora che pandemia e guerra in Ucraina lo scalzassero nella gerarchia delle emergenze planetarie, il jihadismo appariva un fenomeno in declino.
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La fine dell’Isis come entità statuale territoriale e la morte del suo uomo simbolo, avvenuta qualche mese prima della comparsa del coronavirus, potevano infatti essere interpretati come l’esaurimento del ciclo di violenza esploso nel 2014.
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Tuttavia, l’arretramento dell’islamismo armato sulla scena globale è stato compensato dalla moltiplicazione dei fronti locali, secondo un’oscillazione che caratterizza il jihadismo contemporaneo sin dalla sua apparizione. Il testo fa parte del numero di Scenari: Guerra in cielo.
Il jihad locale chiude l’èra del terrore globalizzato


14 luglio 2022 • 17:30