Il viola, colore simbolo della lotta per i diritti delle donne, ispira il nome della “Patrulla púrpura”, un’unità speciale della polizia colombiana nata nel 2023 per contrastare la violenza di genere. Sebbene le sue agenti indossino le classiche divise blu e verde fluorescente con un distintivo rosa sopra l’uniforme, il loro impatto sulla società è innegabilmente “viola” nel suo significato più profondo.

La Patrulla púrpura prova a farsi portavoce di un cambiamento di paradigma nel modo in cui la Colombia affronta la violenza di genere.

Il 2024 si è aperto con numeri allarmanti, sono 412 i femminicidi registrati solo nella prima metà dell’anno, secondo i dati forniti dall’Osservatorio Colombiano sul Femminicidio. Questi numeri si aggiungono ai 511 femminicidi registrati nel 2023, una media che si traduce in più di un caso al giorno.

In risposta a questa crisi, la polizia nazionale colombiana ha lanciato un’iniziativa: la Patrulla púrpura, la Pattuglia Viola. Questa strategia, parte del più ampio programma “Ciudad Púrpura de Bogotá” (Città Viola di Bogotà), è stata implementata inizialmente nella capitale e successivamente estesa ad altre città come Medellín, Villavicencio e Montería. L’iniziativa multidimensionale integra pattuglie specializzate, supporto alle vittime, formazione, tecnologia e riqualificazione urbana, mirando a creare una città più sicura per le donne.

Come funziona

A Bogotá, cuore pulsante dell’iniziativa, le agenti di polizia pattugliano la capitale 24 ore su 24 in motocicletta.

Un percorso di formazione intensivo che ha coinvolto oltre 4.00 donne della Polizia di Bogotà, con un focus sulle specificità di genere e sugli strumenti per affrontare la violenza.

Come spiega Paula Duran, Ceo di vkmototravel, che si occupa dell’addestramento delle agenti: «Chi fa parte di questa pattuglia riceve una formazione specifica per affrontare queste situazioni con sensibilità, professionalità ed efficacia. Il programma di formazione, pur mantenendo riservati alcuni dettagli specifici, si articola generalmente su diversi temi chiave: diritti umani e questioni di genere, sviluppo dell’empatia, procedure legali, tecniche di intervento in situazioni di crisi e coordinamento con le reti di supporto».

Per superare le resistenze culturali o sociali nell’implementazione di un programma come quello della Pattuglia Viola in Colombia, sono state adottate strategie ad hoc, come campagne di sensibilizzazione ed educazione che spiegano gli obiettivi e i benefici del programma. «Questo può aiutare a cambiare le percezioni e ridurre i pregiudizi, mostrando come l’inclusione delle donne in ruoli non tradizionali possa rafforzare la comunità e migliorare la sicurezza pubblica», precisa Paula.

Si è rivelata importante anche la collaborazione con organizzazioni della società civile, gruppi comunitari e leader locali che possano aiutare a legittimare il programma e sostenere la sua accettazione. Queste alleanze possono, infatti, facilitare la comunicazione e il supporto nelle comunità.

Paula si occupa di offrire una formazione non solo tecnica (come la guida di motociclette e le tattiche di pattugliamento) ma anche su questioni di genere, uguaglianza e diritti umani.

Un lavoro complesso che trova le sue resistenze, per questo tra i loro obiettivi c’è quello di promuovere un dialogo aperto con la comunità per ascoltare e affrontare preoccupazioni e obiezioni e introdurre il programma gradualmente in comunità pilota prima di espanderlo a livello nazionale.

Il prezzo emotivo 

Le agenti della Patrulla púrpura affrontano una serie di sfide complesse quando rispondono alle chiamate per violenza domestica, ostacoli che possono seriamente compromettere l’efficacia del loro intervento. Si trovano spesso ad operare in ambienti ostili e potenzialmente pericolosi, dove l’accesso alle informazioni cruciali è limitato o ostacolato.

Questa situazione non solo mette a rischio la sicurezza delle agenti stesse, ma minaccia anche l’incolumità delle vittime che cercano di proteggere. La complessità dell’intervento è ulteriormente acuita dalla carenza di risorse immediatamente disponibili, che limita la capacità delle agenti di fornire un supporto tempestivo e adeguato alle vittime. Infine, il loro lavoro è spesso ostacolato dalla persistenza di pregiudizi sociali e da una generale mancanza di sensibilizzazione sulla violenza di genere, fattori che possono inibire la collaborazione della comunità e la piena comprensione della gravità delle situazioni che si trovano ad affrontare.

Le principali differenze tra l’approccio della Patrulla púrpura e quello delle forze di polizia tradizionali sono «sostanziali e profonde», spiega un’agente che, per ragioni di sicurezza, ha chiesto di rimanere anonima. «Mentre le forze tradizionali si occupano di un’ampia gamma di crimini e problemi di sicurezza pubblica, noi ci concentriamo specificamente sulla prevenzione e risposta alla violenza di genere, in particolare nei casi di femminicidio e violenza domestica». 

L’agente sottolinea come la formazione specializzata ricevuta dalla Patrulla púrpura su temi di genere, diritti umani e gestione dei casi di violenza contro le donne sia cruciale per il loro lavoro. Questa preparazione mirata fa la differenza in situazioni estreme. «Mi ha segnato profondamente un intervento in cui un uomo aveva ucciso sua moglie e le sue figlie prima di tentare il suicidio. Quando siamo arrivati, era ancora vivo». Una formazione altamente specializzata non è solo una questione di competenza tecnica, ma di preparazione emotiva e psicologica per affrontare scenari di violenza estrema che le forze tradizionali non sono altrettanto equipaggiate a gestire.

Il programma “Bogotá Purple City” fornisce alle donne anche sostegno psicologico e legale, oltre a insegnare tecniche di autodifesa. Consapevoli dell’impatto emotivo che questo lavoro può avere, le autorità hanno predisposto un sistema di supporto completo per le agenti della Patrulla púrpura. Questo include programmi di assistenza psicologica, sessioni regolari di decompressione e corsi specifici sulla resilienza e la gestione dello stress. Inoltre, attraverso l’assicurazione sanitaria della polizia, le agenti hanno accesso a lungo termine a servizi di terapia e consulenza professionale, garantendo così il loro benessere psicofisico nel tempo.

Verso un futuro più sicuro

Secondo i dati forniti dalla Segreteria per la Sicurezza di Bogotà, nei primi sei mesi del 2024, la Patrulla púrpura ha risposto a oltre 1.500 chiamate di emergenza, contribuendo a una riduzione del 15 per cento dei casi di violenza domestica denunciati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’iniziativa della Patrulla púrpura sta attirando l’attenzione internazionale, anche l’Onu ha recentemente elogiato il programma, definendolo un «modello promettente» per altri paesi dell’America Latina che affrontano sfide simili.

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