Difesa, valori comuni e lavoro per la transizione verso l’energia pulita. I reali vogliono sottolineare questi aspetti della partnership tra i paesi
Gli acciacchi e la malattia non hanno impedito a re Carlo III di tornare in Italia. È la 18esima volta per Carlo, la prima da quando siede sul trono britannico dopo la morte della madre Elisabetta. Insieme alla regina Camilla, rimarrà tre giorni pieni tra Roma e Ravenna, tra impegni istituzionali e culturali, in una visita che avrà lo scopo dichiarato di rafforzare i legami tra Regno Unito e Italia. E lo farà in diversi modi, sfruttando l’immagine della famiglia reale ma non solo.
Tappa vaticana rinviata
L’amore per l’Italia di re Carlo non è una notizia. Lo è, invece, il fatto che dopo alcuni giorni tra ospedale e riposo, dovuti a effetti collaterali delle cure contro il cancro, il monarca abbia potuto riprendere le sue attività. Il timore di un rinvio del viaggio c’era, tanto più che Carlo ha dovuto annullare alcuni impegni futuri per le sue condizioni di salute.
Tuttavia, sempre per questioni mediche, Carlo non potrà incontrare papa Francesco in Vaticano, in quella che era una tappa centrale del suo viaggio. Il pontefice dopo il ricovero al Gemelli è ancora convalescente, nonostante le sue condizioni siano migliorate la Santa Sede e Buckingham Palace hanno optato per annullare l’appuntamento inizialmente segnato per martedì.
La tappa vaticana del royal tour era stata definita storica, anche per via della coincidenza con il Giubileo. Dall’udienza con il papa al passaggio nella Cappella Sistina, dalla visita alla basilica di San Paolo fuori le Mura, all’incontro con alcuni seminaristi originari dei paesi del Commonwealth. L’obiettivo era «segnare un passo avanti significativo nelle relazioni tra la chiesa cattolica e la chiesa d’Inghilterra». Tutto rimandato a quando il papa sarà in forze. Al posto del Vaticano, i reali andranno nel parco del Colosseo, accolti dal ministro della Cultura Alessandro Giuli.
I motivi di un’agenda fitta
Il viaggio del re «sottolineerà la profondità e l'ampiezza del rapporto bilaterale» tra Regno Unito e Italia, ha comunicato Buckingham Palace. Un rapporto che tocca vari punti: dalla difesa, ai valori comuni e al lavoro per la transizione verso l’energia pulita. Passaggi utili a ribadire come dietro ogni impegno dei reali ci siano motivazioni precise. E l’agenda di Carlo e Camilla è molto fitta. Tra l’altro cercheranno un modo per festeggiare il loro 20esimo anniversario di nozze che cade proprio il 9 aprile, mentre sono a Roma. Non potranno farlo a cena quel giorno, però, visto il banchetto presidenziale al Quirinale.
Mercoledì, tra mattina e primo pomeriggio, Carlo vedrà sia Sergio Mattarella sia Giorgia Meloni. Appuntamenti istituzionali, come la deposizione di una corona di fiori sulla Tomba del Milite Ignoto. Da piazza Venezia, vedrà sfrecciare le Frecce tricolori in volo con gli omologhi inglesi della squadra acrobatica della Raf. I colori delle bandiere italiane e britanniche appariranno in cielo, in quella che è un’iniziativa simbolica per sottolineare l’affinità dei due paesi, specie nel settore della difesa.
Lo dimostra il programma Gcap, quello del caccia di sesta generazione, dove Regno Unito e Italia procedono insieme accanto al Giappone. Nel piano è coinvolta Leonardo, ben presente nel mercato britannico. L’ultima commessa oltremanica è stata vinta dal colosso della difesa italiano il 1° aprile e riguarda la manutenzione di decine di elicotteri militari britannici, per un valore di 165 milioni di sterline.
Dal parlamento a Ravenna
Passate le frecce, la direzione sarà Montecitorio. Carlo terrà un discorso davanti al parlamento in seduta comune, la prima volta per un re inglese. Una cerimonia di circa mezz’ora, in cui sarà preceduto nel parlare da Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa e in cui dovrebbe pronunciare anche qualche parola in italiano, come anticipato dall’ambasciatore britannico a Roma, Edward Llewellyn. Un tassello dell’operazione simpatia.
Sempre mercoledì, il cosiddetto re ecologista Carlo potrà partecipare alle conclusioni di un incontro su un tema a lui caro: sostenibilità ed energia pulita. A presiedere la tavola rotonda, a cui parteciperanno diversi leader di aziende del settore, saranno il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e quello inglese David Lammy. Mentre il giorno dopo, giovedì 10, Carlo e Camilla sono attesi a Ravenna.
Anche lì il programma sarà serrato. A un evento per celebrare la cucina tradizionale dell’Emilia-Romagna, seguirà un incontro con degli agricoltori i cui terreni sono stati colpiti dalle recenti inondazioni. L’effetto voluto è quello della figura del re vicino al popolo, non fa niente se il re è di un altro paese. Poi, spazio alla cultura per Carlo e Camilla: una visita alla tomba di Dante e una separata al museo Byron e alla basilica di San Vitale.
Il legame tra Londra e Roma
A Ravenna, la coppia reale parteciperà – insieme a Mattarella – anche a un ricevimento al Palazzo Comunale per l’80° anniversario della liberazione dei comuni di Alfonsine e Fusignano dall’occupazione nazista. Le truppe britanniche svolsero un ruolo fondamentale in quelle battaglie. Da qui la scelta di re Carlo, a rimarcare il legame storico tra Regno Unito e Italia.
Un legame che oggi è particolarmente forte, oltre che come detto nella difesa, sul contrasto all’immigrazione irregolare. Il governo Meloni dialoga molto con Downing Street. Il fallimentare piano Ruanda inglese è stato preso come modello per i centri in Albania, pur con differenze come la distanza geografica. A settembre, il premier laburista è venuto in Italia ed è andato a osservare il Centro nazionale di coordinamento per l’immigrazione, accompagnato dal ministro Matteo Piantedosi. Convergenze, quelle tra Meloni e Starmer, oggi raffreddate soltanto dalle iniziative britanniche riguardo i volenterosi europei, su cui la premier italiana rimane scettica.
Ad ogni modo, la visita di Carlo e Camilla servirà a tenere accesa la popolarità della famiglia reale inglese, e quindi del Regno Unito, nella popolazione italiana. Tra gli sforzi di Londra rientra anche il lavoro dell’ambasciata britannica a Roma: la settimana prima della visita ha rilasciato infatti sui social le testimonianze degli incontri con re Carlo da parte di diplomatici, giornalisti e altre figure italiane. Un modo per attirare attenzione sul viaggio reale. Il soft power è anche questo.
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