«Se le forniture di gas dovessero essere tagliate, l'economia tedesca andrebbe incontro a una forte recessione», lo ha spiegato Stefan Kooths, vicepresidente dell’Istituto Kiel, centro di ricerca economica tedesco.

DEBITO PUBBLICO

Secondo  Joint Economic Forecast, un lavoro congiunto tra l’Istituto Kiel e i principali think tank economici tedeschi, se ci fosse un embargo sul gas russo, l’interruzione delle importazioni determinerebbe per il Pil tedesco una flessione di quasi un punto percentuale rispetto alla produzione attesa per i prossimi due anni, con una perdita di 220 miliardi di euro.

Soprattutto, in caso di embargo, la situazione del debito pubblico precipiterebbe gravemente, stroncando la ripresa che ci si attende dalla fine dell’emergenza pandemica. Mentre scadono i sussidi fiscali elargiti durante la pandemia e riprendono a crescere le entrate nelle casse statali grazie alla ripresa dell’economia, la stima sull’ammontare del disavanzo pubblico è pari a 52,2 miliardi di euro per il 2022 e a 27,9 miliardi di euro per il 2023.
In caso di interruzione della fornitura di gas per l’anno in corso il debito supererebbe invece i 76 miliardi di euro, pari al 2 per cento del Pil, e arriverebbe nel 2023 a circa 160 miliardi di euro, pari al 4,1 per cento del Pil. 

PIL 

Secondo il rapporto, alle condizioni attuali, dunque senza un embargo sul gas russo da cui la Germania è fortemente dipendente, e senza un’ulteriore escalation della guerra in Ucraina, la previsione di crescita per il Pil tedesco sarebbe del 2,7 nel 2022 e del 3,1 nel 2023.

Ma se le importazioni del gas dalla Russia venissero sospese, il Pil tedesco nel 2022 passerebbe dal 2,7 all’1,9 per cento, e dal 3,1 al 2,2 per cento nel 2023, segnando una contrazione di quasi un punto percentuale rispetto alla previsione base.

In termini di liquidità, la perdita corrisponderebbe a un valore di 220 miliardi di euro sulla produzione.

DISOCCUPAZIONE E INFLAZIONE

Inoltre, un'improvvisa interruzione delle forniture di gas determinerebbe, solo per quest’anno, un’inflazione sui prezzi del carburante del 7,3 per cento, un record nel dopoguerra. Ma anche senza l’embargo, l’inflazione attesa per il 2022 sarebbe del 6,1 per cento, che è il livello più alto raggiunto negli ultimi quarant’anni.

Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, se le condizioni attuali non cambiassero, è previsto al cinque per cento, ma con l’embargo sul gas passerebbe al 5,2 per cento nel 2022 e al sei per cento nel 2023.

LA LINEA TEDESCA

Finora, Berlino si è opposta all’embargo sul gas russo, questo malgrado le pressioni di altri paesi. Anche per queste ragioni, oltre che per gli «stretti rapporti» intrattenuti con la Russia in passato, al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier è stata rifiutata dal presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky l’offerta di una visita a Kiev insieme agli omologhi di Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania.

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