Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Transizione energetica Roberto Cingolani, accompagnati dall’ad di Eni, sono in visita nei paesi africani per aumentare le importazioni di gas e diversificare le forniture energetiche
L’Italia ha firmato intese con l’Angola e il Congo, durante la visita dei ministri degli Esteri e della Transizione energetica, Luigi Di Maio e Roberto Cingolani, per aumentare le importazioni di gas e diversificare le forniture energetiche. Ad accompagnare i ministri italiani, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.
In Angola, i ministri hanno firmato una dichiarazione di intenti nel settore del gas naturale: aumento dell’export verso l’Italia, sviluppo di progetti congiunti a favore della de-carbonizzazione e transizione energetica del paese africano. «Abbiamo raggiunto un altro importante accordo con l’Angola per l’aumento delle forniture di gas. Si conferma l’impegno dell’Italia a differenziare le fonti di approvvigionamento: un’azione costante a difesa delle famiglie e delle imprese italiane», ha scritto Di Maio su Facebook.
In congo
Per favorire l’indipendenza dal gas russo, il governo italiano da settimane sta cercando per via diplomatica di firmare accordi e aumentare le forniture dei paesi africani. Dopo le intese con Algeria, Egitto e Angola, i ministri questa mattina hanno chiuso un accordo anche con i colleghi di Brazzaville, in Congo. Il governo mira a sviluppare un progetto già avviato da Eni nel paese.
Le esportazioni accordate con i paesi africani, visitati in questi due giorni dai ministri, sarebbero di gas naturale liquefatto, il Gnl. Nel nostro paese attualmente ci sono tre terminali di gassificazione, su cui il governo sta lavorando per un maggiore sviluppo.
Eni ha reso noto il contenuto dell’intesa, che prevede «l’accelerazione e l’aumento della produzione di gas in Congo, in primis tramite lo sviluppo di un progetto di gas naturale liquefatto (Gnl) con avvio previsto nel 2023 e capacità a regime di oltre 3 milioni di tonnellate all’anno (oltre 4,5 miliardi di metri cubi / anno)», scrive la società, sottolineando che «l’export di Gnl permetterà di valorizzare la produzione di gas eccedente la domanda interna congolese».
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