La Louisiana è uno dei tredici stati ad aver approvato una legge per impedire automaticamente le interruzioni di gravidanza dopo l’intervento della Corte suprema. Per il momento l’aborto resta legale nello stato. La prima udienza del caso è fissata per l’8 luglio
Un tribunale della Louisiana ha sospeso la legge dello stato che proibisce gran parte delle forme di aborto. La legge era pensate per entrare in vigore non appena la Corte suprema avesse cancellato il diritto costituzionale all’interruzione di gravidanza.
La decisione della Corte suprema, che ha rovesciato al storica sentenza Roe v. Wade, è arrivata venerdì 24 giugno e ha reso possibile per i singoli stati vietare l’aborto. Tredici stati, tra cui la Louisiana, avevano già approvato leggi pronte a scattare proprio in questa eventualità, i cosidetti “trigger ban”.
Il “trigger ban” della Louisiana consente l’aborto in caso di pericolo di morte o di gravi danni fisici, ma non prevede eccezioni nemmeno per i casi di stupro e incesto.
La legge, però, al momento è sospesa, in seguito alla decisione di un giudice che ha deciso di accogliere temporaneamente il ricorso del Center for reproductive rights, un’associazione che fornisce supporto legale a favore dei diritti riproduttivi, compreso quello all’aborto.
Secondo l’associazione, il “trigger ban” della Louisiana è illegale poiché la legge sarebbe formulata in modo eccessivamente «vaga», non prevede una chiara «data di entrata in vigore» e sarebbe contraria alla costituzione dello stato. L’aborto rimane quindi legale nello stato, almeno per il momento. La prima udienza del caso è stata fissata per l’8 luglio.
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