L’indagine sull’assassinio della giornalista maltese è un intreccio tra politica, colletti bianchi e interessi della malavita locale. Ci restituisce uno dei volti più oscuri dell’isola già al centro di numerosi scandali di corruzione e impunità
La vicenda dell’omicidio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia si è arricchita di un nuovo capitolo. Dopo la condanna a 15 anni di uno dei tre sicari, Vince Muscat, che ha confessato l’assassinio, sono stati formalmente incriminati di complicità in omicidio anche i pregiudicati maltesi Robert Agius e Jamie Vella. I due erano stati arrestati martedì 23 febbraio, dopo che Muscat li ha individuati come i fornitori dell’ordigno esplosivo che fece esplodere la macchina della giornalista, ferendola a morte il 16 ottobre del 2017. Gli inquirenti hanno disposto anche una misura restrittiva economica, congelando i loro beni.
«Con le prove che abbiamo, ora siamo in grado di dire che tutte le persone coinvolte nell'omicidio di Daphne Caruana Galizia, dal mandante all’ultimo complice, sono state arrestate o incriminate», ha dichiarato il capo della polizia Angelo Gafà. Ma chi sono i due incriminati per aver fornito il materiale esplosivo? E che tipo di legami avevano per riuscire a procurarsi la bomba?
Già nelle intercettazioni uscite negli ultimi mesi era chiaro che Agius e Vella avessero fornito la bomba ai killer. È lo stesso Yorgen Fenech, uno degli imprenditori più potenti dell’isola e considerato il mandante dell’assassinio, che in un messaggio a Theuma, l’intermediario con gli assassini, esplicita tutta la vicenda. «Porta il messaggio a Maksar che lui ha già detto che la bomba è stata assemblata nel loro garage a Zebbug». Per gli inquirenti non ci sono dubbi, il “lui” è Vince Muscat, i “Maksar” a cui riferire il messaggio sono i fratelli Agius, soprannominati tal-Maksar, ovvero gli “intoccabili”.
I fratelli Agius
I fratelli Adrian e Robert Agius, gli “intoccabili”, sono i figli di Raymond Agius, sospettato dalla polizia maltese di essere un contrabbandiere di sigarette con interessi nel mondo dell’edilizia e nella vendita di auto. Venne ucciso nella cittadina maltese di Birchircara nel 2008 con due colpi di pistola sparati alla testa da un killer professionista. L’assassinio è rimasto irrisolto, ma gli investigatori hanno seguito la pista di un regolamento di conti con un gruppo contrabbandiere rivale il quale credeva che Raymond Agius li avesse venduti alla polizia in cambio di “protezione”.
Oggi, i fratelli Agius sono considerati importanti esponenti della malavita maltese. Secondo il Times of Malta, la polizia maltese li ha identificati a capo di un gruppo criminale locale e li ha descritti come «obiettivi di alto valore».
Sempre secondo il giornale maltese, nella loro “grigia” carriera di affari avrebbero ottenuto importanti vantaggi da una faida interna a un altro gruppo rivale iniziata nel 2011. Una serie di omicidi, esecuzioni a sangue freddo e autobomba smantellarono l’organizzazione che faceva capo a Raymond Caruana, ucciso a mitragliate nel marzo del 2015. Così, gli Agius ebbero la strada spianata per poter continuare a condurre i loro affari e approfittarono del vuoto che si venne a creare nel complesso mondo criminale dell’isola. Seguendo le orme del padre, il contrabbando di sigarette è stato uno dei loro business illeciti principali. Queste venivano dalla Libia e arrivavano nel Regno Unito passando per Malta.
Su uno dei due fratelli Agius aveva scritto nel 2012 anche la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, in alcuni brevi articoli e commenti pubblicati sul suo blog “Running Commentary”: «Adrian Agius, che ha circa 30 anni, è un membro della banda di Ryan Schembri (ce ne sono altri, ma ne parleremo più tardi) che finanziava le loro “importazioni di carne dal Brasile” usando prestiti di denaro non dichiarato da uomini d'affari che evadevano le tasse e a cui venivano promessi interessi tra il 20 per cento e il 40 per cento al mese».
Ryan Schembri (cugino di Keith Schembri, ex capo di gabinetto del primo ministro laburista Joseph Muscat), Adrian Agius e Etienne Cassar erano tutti soci in affari. Avrebbero ricevuto un finanziamento dal valore di 750mila euro dall’avvocato 51enne Carmel Chircop, raggiunto da quattro colpi di pistola in un garage di Birchircara nel 2015. Adrian era il garante del prestito e aveva ipotecato la sua casa all’avvocato, qualora i soldi non fossero stati restituiti.
A riferire i dettagli di quell’omicidio fu, ancora una volta, Vince Muscat, il killer di Daphne Caruana Galizia. In cambio di importanti informazioni gli è stata concessa la grazia, ma per l’assassinio della giornalista la condanna a 15 anni per ora è confermata. Lo scorso mercoledì Adrian Agius è stato accusato di aver commissionato l’omicidio di Carmel Chircop. Mentre Jamie Vella e George Degiorgio di essere gli esecutori dell’omicidio.
Le accuse di droga
Robert Agius, invece, era stato citato in giudizio nel maggio 2012 con l’accusa di traffico di eroina, possesso di cocaina e detenzione illegale di munizioni. Nonostante le accuse e alcuni testimoni iniziali, ne è uscito indenne.
Le indagini erano partite dopo che una donna era stata arrestata, con due pacchi di eroina, una volta atterrata a Malta con un volo proveniente dal Cairo. La donna ha riferito alla polizia che “lavorava” per Agius. Tuttavia, una volta iniziato il processo, la donna, dal nome Nadia Rapinett, si è rifiutata di testimoniare. E così i giudici hanno dichiarato che non c’erano prove sufficienti per la condanna e Agius venne multato solo di 500 euro per possesso di munizioni.
Jamie Vella e i legami con la mafia italiana
Nell’intricata indagine sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia spunta anche il nome di Jamie Vella, uno stretto collaboratore dei fratelli Agius. Ora è accusato sia di essere stato uno dei due killer che hanno assassinato l’avvocato maltese Chircop, su mandato di Adrian Agius, sia di aver fornito la bomba ai sicari della giornalista maltese. Come scoperto da Irpi media, il suo nome spunta in alcune indagini degli investigatori nei confronti del clan Santapaola di Catania. Vella e i fratelli Degiorgio (gli altri due che insieme a Muscat sono considerati i killer della giornalista) avrebbero effettuato una serie di viaggi a Catania a partire dal 2012, un indizio delle relazioni con la cosca siciliana. Infatti, Vella è stato individuato più volte insieme a Giuseppe Verderame, indagato nell’indagine “Zeta” per estorsione e altri reati aggravati dal metodo mafioso. Tuttavia, Jamie Vella non è mai stato indagato.
L’assassinio di Daphne Caruana Galizia è un intreccio tra politica, colletti bianchi e interessi criminali. Prima di essere stata uccisa, la giornalista stava indagando su varie storie che avevano nel mirino i membri del governo laburista. Su scandali di corruzione e sui Panama Papers che hanno acceso i riflettori sugli affari dell’ex capo di gabinetto Keith Schembri e l’allora ministro Konrad Mizzi.
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