nel giorno del primo anniversario della morte di Soleimani, le massime autorità iraniane avevano già giurato di vendicare la morte del generale
Le autorità iraniane hanno chiesto all’Organizzazione della polizia internazionale (Interpol) di arrestare il presidente americano, Donald Trump, e altri 47 ufficiali statunitensi coinvolti nell’uccisione del generale a capo della forze speciali iraniane, Qasem Soleimani. La relatrice speciale delle Nazioni unite per le esecuzioni sommarie, Agnès Callamard aveva definito «illegale» l’uccisione di Soleimani eseguita dalle forze americane il 3 gennaio dell’anno scorso a Baghdad, la capitale dell’Iraq. Recentemente, nel giorno del primo anniversario della morte di Soleimani, le massime autorità iraniane avevano già giurato di vendicare la morte del generale. Il capo delle forze militari di Teheran aveva detto di non temere il confronto sul campo tra i due eserciti.
Cos’è il caso Soleimani
La morte di Soleimani è stato un evento che ha esacerbato le tensioni tra Iran e Stati Uniti fino a far temere lo scoppio di una guerra tra i due paesi. I rapporti tra l’amministrazione Trump e il regime islamico erano già molto tesi dal 2018 quando il presidente americano si era ritirato dagli accordi sul nucleare firmati da suo predecessore, Barack Obama, con Teheran. L’uscita degli Stati Uniti dall’accordo era stata seguita dall’introduzione di dure sanzioni contro l’Iran con l’obiettivo di fermare il progetto nucleare del paese guidato dal presidente, Hassan Rouhani. Il 4 gennaio l’Iran ha ripreso il piano sul nucleare scatenando le proteste internazionali.
Le critiche contro Trump
La morte di Soleimani aveva quindi rappresentato l’ennesimo momento di alta tensione tra i due paesi anche a causa dell’importanza del ruolo rivestito dal generale della Guardia rivoluzionaria, da sempre considerato una specie di protettore della patria. Inoltre, l’uccisione del militare era stata criticata anche dall’Iraq che continua a chiedere da un anno alle truppe americane di abbandonare il territorio nazionale. Anche gli oppositori interni di Trump avevano criticato l’azione del repubblicano accusato di avere agito solo per fini elettorali in vista delle presidenziali del 3 novembre poi perse contro il candidato democratico, Joe Biden.
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