L’operatore di Nord Stream conferma danni ingenti ma sostiene che si possano riparare, per la Germania i gasdotti potrebbero essere definitivamente interrotti. Per Mosca gli Stati Uniti stanno guadagnando dall’aumento dei prezzi del metano. Indagini in corso, la Norvegia in allarme per i suoi gasdotti
Non è più solo una questione di rubinetti. La Germania dice che dopo le esplosioni che hanno portato alle perdite di metano dai gasdotti Nord Stream 1 e 2, la rotta potrebbe non funzionare più. L’operatore invece smentisce. Intanto pesa sul Mar Baltico il pericolo ambientale ancora da quantificare, mentre la Norvegia è in allarme per i suoi tubi.
Intanto continuano le accuse una volta alla Russia, una volta agli Stati uniti per il sabotaggio dei gasdotti che uniscono Mosca a Berlino. Per il Cremlino gli Usa starebbero guadagnando dall’impennata dei prezzi del metano, per la Casa bianca è «ridicolo» insinuare che dietro ci sarebbero gli americani.
Le indagini
Proseguono intanto le indagini sulle esplosioni rilevate dalla Svezia e le fughe di gas per «sabotaggio aggravato». La Marina militare tedesca sta contribuendo. La ministra della Difesa della Germania, Christine Lambrecht ha aggiunto che «Il presunto sabotaggio dei gasdotto del Mar Baltico è un altro promemoria del fatto che dipendiamo da infrastrutture critiche, anche subacquee». Intanto, il ministro della Difesa danese Morten Bodskov ha detto che «potrebbero volerci una o due settimane prima che l'area si calmi abbastanza» per un’ispezione.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in mattinata ha ricordato che «questo gasdotto non è senza padrone». In particolare, il portavoce ha evidenziato che Gazprom rimane proprietaria dei gasdotti, il che rende la società direttamente coinvolta nella situazione. Pertanto, secondo Peskov, la partecipazione di Gazprom alle indagini sarebbe «indispensabile».
Più tardi sono arrivate le accuse agli Stati Uniti: «Ricordate le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, fatte all'inizio di febbraio, che ha poi promesso di sbarazzarsi del Nord Stream 2. Cosa avesse in mente il Presidente degli Stati Uniti, non lo sappiamo».
Non solo: «Stiamo assistendo a enormi profitti dai fornitori di Gnl statunitensi che hanno moltiplicato le loro forniture al continente europeo. Sono molto, molto interessati a ottenere questi super profitti in futuro». Infine sottolinea la reazione «isterica, euforica, al limite della follia, dei polacchi, che ringraziano gli Stati Uniti per questo. Cosa significhi questa gratitudine, anche questo noi non lo sappiamo».
La Polonia
L'ex ministro degli Esteri polacco e attuale europarlamentare Radoslav Sikorski ha provocato scalpore, apparentemente suggerendo che gli Stati Uniti sarebbero coinvolti in qualche modo negli incidenti al gasdotto Nord Stream.
Sikorski lo ha fatto postando su Twitter una foto del luogo dell’incidente con la didascalia «Grazie, Usa». Un messaggio rilanciato anche dalla Russia: «Se questo non è terrorismo, allora che cos’è il terrorismo?»
Sikorski ha proseguito, in un secondo tweet, affermando che «non c’è carenza di capacità nei gasdotti per il trasporto di gas dalla Russia all'Europa occidentale, compresa la Germania. L’unica logica di Nord Stream» era quella di permettere a «Putin di impunemente ricattare o dichiarare guerra all'Europa orientale».
Le parole di Sikorski hanno creato scalpore su Twitter, ha rimarcato la tv pubblica polacca. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha reagito al tweet di Sikorski, chiedendo se la posizione del politico polacco sia «una dichiarazione ufficiale sul fatto che si tratta di un attacco terroristico».
Successivamente, Sikorski ha risposto su Twitter al ministero russo degli Esteri, dicendo che «tutti gli stati ucraini e baltici si sono opposti alla costruzione di Nord Stream per 20 anni». Qualcuno «ha fatto un’operazione di manutenzione speciale».
Alla fine ha specificato che qualunque teoria lui possa avere, è a titolo personale e che è contento che Nord Stream stia avendo problemi.
Gli Usa
Gli Stati Uniti hanno replicato alla Russia: «Ridicolo» insinuare che gli Stati Uniti possano essere responsabili. Gli Usa non rispondono a al riferimento al presidente statunitense Joe Biden: «Sappiamo bene che la Russia ha una lunga storia di diffusione di disinformazioni e lo sta facendo anche ora», ha detto Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale.
In mattinata l’ambasciata Usa negli Stati Uniti ha diramato un allarme: «I cittadini Usa non dovrebbero recarsi in viaggio in Russia e coloro che risiedono o sono in viaggio in Russia dovrebbero lasciare la Russia immediatamente, mentre restano ancora limitate opzioni commerciali di viaggio».
La Germania
Fonti governative citate dal quotidiano Tagesspiegel, hanno riferito che nel governo tedesco crescono i timori che il gasdotto Nord Stream 1 diventi inutilizzabile per sempre dopo le perdite alla pipeline. Se non saranno riparate velocemente, nel gasdotto infatti entrerà una grande quantità di acqua salata che corroderà le tubature.
L'operatore del gasdotto Nord Stream 1 ha fatto sapere che invece è possibile riparare il tubo non appena sarà stata fatta una valutazione del danno. Alla Dpa un portavoce di Nord Stream Ag ha detto che un'ispezione sarà condotta al più presto possibile, non appena le autorità riapriranno la zona, chiusa per ragioni di sicurezza. «Nessuno può veramente dire al momento quale sia la situazione lì», ha detto Ulrich Lissek. Comunque «l'integrità strutturale del gasdotto sia stata danneggiata in modo massiccio». Quanto ai lavori di riparazione al Nord Stream 2, il portavoce ha sottolineato che sarebbero più complicato «dal momento che la società nei mesi scorsi è stata colpita dalle sanzioni americane».
La Norvegia
La ministra degli Esteri norvegese, Anniken Huitfeldt, ha espresso «profonda preoccupazione» per le perdite nel Baltico. In un tweet ha reso noto di aver parlato della questione con i suoi colleghi di Danimarca e Svezia, Jeppe Kofod e Ann Linde. «La cooperazione è fondamentale e la Norvegia è pronta a fare la sua parte», ha dichiarato.
La Norvegia è in contatto con la Nato riguardo possibili minacce alle proprie infrastrutture energetiche, ha detto questa mattina il primo ministro norvegese Jonas Gahr Stoere, ripreso dall'emittente nazionale Nrk. «Prestiamo molta attenzione alla sicurezza intorno alle nostre installazioni. Ce ne sono molte, con un elevato livello di sicurezza, e monitoriamo sia quello che avviene nei cieli che in mare».
Al momento non sono state individuate minacce: «Partiamo dal presupposto che possano essere impiegate in modo sicuro. Ma essere al sicuro significa avere un alto livello di preparazione», ha aggiunto Stoere. La Norvegia è attualmente il principale fornitore via gasdotto dell’Unione europea.
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