Il governatore repubblicano dello stato ha dato il via libera a una legge approvata la scorsa settimana dal parlamento. Le donne potranno abortire solo se in pericolo di vita o vittime di violenza sessuale o incesto
Per la prima volta da quasi 50 anni l’aborto è diventato illegale in uno stato degli Stati Uniti: il governatore dell’Oklahoma Kevin Stitt ha firmato una legge che rende illegale – con due eccezioni – l’interruzione volontaria di gravidanza fin dal concepimento.
Le donne potranno chiedere di abortire solo in caso di pericolo di vita della madre oppure nel caso di violenza sessuale o incesto, solo se formalmente denunciati alle autorità.
«Abbiamo la responsabilità come esseri umani di fare tutto il possibile per proteggere la vita del bambino e della madre fin dal momento del concepimento, quando inizia la vita», ha detto il governatore dopo aver firmato l’atto, precisando che «se gli altri stati vogliono adottare altre leggi è loro diritto, ma l’Oklahoma difenderà sempre la vita».
Con la nuova legge – approvata dal parlamento dello stato la scorsa settimana, con 73 voti a favore e 16 contrari – l’Oklahoma è riuscito ad aggirare il diritto costituzionale a interrompere la gravidanza, garantito dalla sentenza della Corte suprema statunitense Roe c. Wade, introducendo un meccanismo di esecuzione delle cause civili.
I privati cittadini sono chiamati a denunciare chi pratica l’aborto o chiunque «aiuti o favorisca» un aborto. E chi viene portato in tribunale con queste accuse rischia di dover pagare 10mila dollari come risarcimento.
L’effetto domino
Come riporta il New York Times, la presidente del Centro per i diritti riproduttivi, Nancy Northup, ha lanciato un allarme: «Stiamo assistendo all’inizio di un effetto domino che si diffonderà in tutto il sud e nel Midwest se la sentenza Roe c. Wade cade». Le pazienti in Oklahoma, ha continuato Northup, «sono gettate in uno stato di caos e paura. Un caos che non potrà che intensificarsi se anche tutti gli stati confinanti vieteranno l’accesso al servizio».
Le cliniche che si occupano di fornire il servizio sono costrette a cancellare gli appuntamenti già fissati. Tulsa Women’s Reproductive Clinic sta lavorando con il Centro per i diritti riproduttivi a un percorso giudiziario per cercare di annullare il divieto. Trust Women, un centro che fornisce il servizio, ha fatto sapere che rimarrà aperto nonostante la nuova legge per aiutare le donne ad abortire negli stati in cui la pratica rimane legale.
L’Oklahoma non è il primo stato a guida repubblicana ad aver cercato di rendere più difficile l’aborto: anche la Florida, il Kentucky, l’Idaho, il Texas e il Mississipi.
Roe c. Wade
Roe contro Wade è la sentenza del 1973 della Corte suprema che ha legalizzato il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza negli Stati Uniti, annullando le leggi di molti stati che vietavano l’aborto. A inizio maggio però una fuga di notizie dalla Corte suprema, a maggioranza repubblicana, ha diffuso la bozza di un parere – riguardo a un caso in Mississipi – secondo cui la sentenza del 1973 potrebbe essere ribaltata.
Dopo la notizia, sono state organizzate manifestazioni in tutto il paese e anche all’esterno delle case di diversi giudici della Corte.
© Riproduzione riservata