All’inizio era sembrato un’allarme aereo come tanti altri, uno di quelli a cui gli abitanti di Kiev non fanno nemmeno più caso. Nella capitale ucraina la vita è proseguita come in qualsiasi altro inizio di settimana, con le strade trafficate e le stazioni della metro affollate di persone che tornano al lavoro. Anche all’ospedale pediatrico Okhmatdyt, il più grande dell’Ucraina, le infermiere hanno continuato a fare il loro giri nelle corsie, i chirurghi a operare i loro pazienti.

Ma due ore dopo, quindici minuti prima delle dieci di mattina, le esplosioni hanno interrotto il frenetico tran tran del lunedì mattina. Prima sono arrivati i rimbombi lontani dei missili intercettati dall’antiaerea ad alta quota. Poi, questione di secondi, è stato il turno degli scoppi secchi e assordanti di quelli arrivati sul bersaglio. Uno di questi ultimi ha colpito in pieno il reparto di tossicologia dell’ospedale Okhmadtdyt, mentre i tecnici di laboratorio conducevano i loro esami e le famiglie con i loro figli attendevano i risultati.

Almeno 31 persone sono morte in quello che è uno dei più massicci e meglio pianificati attacchi aerei lanciati dalla Russia nel corso del 2024. Gli ucraini hanno contato almeno 38 missili, tra cui i velocissimi Kinzhal e Zircon, quasi impossibili da intercettare. Oltre alla capitale, dove sono morte almeno 17 persone, sono state colpite anche Dnipro, Kryvyi Rih e Pokrovsk, in Donbass. Mentre il primo ministro ungherese Viktor Orbán fa la spola tra Kiev, Mosca e Pechino con il suo piano di pace, e mentre nella stessa Ucraina iniziano a farsi strada le ipotesi di trovare un qualche accordo in un futuro non remoto, Putin sembra voler ricordare nel modo più brutale che le uniche condizioni che è disposto ad accettare sono quelle imposte da lui stesso.

L’ospedale

Per fortuna, l’attacco della mattina ha colpito l’edificio più piccolo dell’ospedale Okhmatdyt, nel cortile del complesso, ma l’onda d’urto ha comunque danneggiato gravamente i palazzi di sei piani che ospitano i reparti di oncologia, chirurgia e l’amministrazione. Olha, un’infermiera che lavora nel reparto di maternità, racconta che alla prima esplosione si è gettata a terra mentre i vetri della stanza andavano in frantumi. Dopo la prima esplosione ha sentito altri colpi più lontani, forse esplosioni dell’antiaerea.

Due ore dopo l’attacco, dai resti dell’edificio di due piani che ospitava il reparto di tossicologia si alzava ancora il fumo e dagli edifici circostanti continuavano a cadere pezzi di vetro e calcinacci. Centinaia di militari, volontari e semplici civili accorsi per dare una mano hanno formato una catena umana intorno alle macerie per rimuovere i detriti e aiutare i soccorritori specializzati a cercare superstiti sotto le rovine. Almeno una donna è stata estratta viva nelle prime ore dopo l’attacco.

Ma i soccorsi sono stati resi più complicati dagli allarmi e dagli scoppi dei missili antiaerei che hanno continuato a succedersi per tutta la mattina e il primo pomeriggio, costringendo i soccorritori ad abbandonare gli scavi e a correre ai ripari nelle parti dell’ospedale ancora in piedi, dove le pareti in cartongesso delle corsie sono state piegate dalla forza dell’onda d’urto e chiazze di sangue ristagnano erano stati adagiati i feriti.

L’attacco

Il servizio di sicurezza ucraino Sbu dice che a colpire l’ospedale sarebbe stato un missile da crociera russo Kh-101 e ha pubblicato le foto di alcuni frammenti della testata sarebbero stati rivenuti sul luogo dell’attacco. In un filmato pubblicato da un canale Telegram ucraino, si vede chiaramente un missile, molto simile al Kh-101, colpire a grande velocità un’area che corrisponde a quella dell’ospedale Okhmadtdyt.

Il ministero della Difesa russo ha rivendicato gli attacchi sostenendo di aver colpito una serie di obiettivi industriali e basi aeree per rappresaglia contro gli attacchi che gli ucraini hanno lanciato contro industrie, raffinerie e depositi di carburante in territorio russo. Senza menzionare esplicitamente il missile che ha colpito l’ospedale, il ministero ha definito la distruzione di infrastrutture civili come «chiaramente» causata dall’antiaerea ucraina.

«La Russia non può non sapere dove cadono i suoi missili - ha risposto indirettamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in visita in Polonia - Dobbiamo ritenere la Russia responsabile del terrorismo e Putin per aver ordinato l’attacco». Zelensky ha poi annunciato di aver chiesto la convocazione d’urgenza di una riunione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere dell’attacco.

Oltre all’ospedale Okhmadtdyt, missili o frammenti di missili hanno danneggiato una clinica privata e una dozzina di appartamenti nella capitale. Ma sembra siano stati colpiti anche bersagli più importanti. Una densa colonna di fumo nero è salita per tutto il pomeriggio a circa mezzo chilometro a nord dell’ospedale, un’area a cui polizia e militari hanno immediatamente chiuso l’accesso. Qui si trova la Artem, una delle principali fabbriche di armamenti in Ucraina e uno dei bersagli prediletti dagli attacchi aerei russi. Poco a sud dell’ospedale si trova invece il ministero della Difesa.

Dialogo di bombe

La tempistica di questo massiccio attacco aereo non sembra casuale. La scorsa settimana, il primo ministro ungherese Orbán ha visitato prima Kiev e poi Mosca, sfruttando la sua presidenza di turno dell’Unione europea per spingere il suo piano di pace che prevede un cessate il fuoco lungo l’attuale linea del fronte. Oggi, mentre i missili russi piovevano sulla capitale ucraina, Orbán è arrivato a Pechino, dove il presidente cinese Xi Jinpin ha lodato il suo sforzo di pace.Anche in Ucraina, qualcosa si muove sul fronte del negoziato, ma non nei modi e con i tempi promossi da Orbán. In una recente intervista, Zelensky ha definito la vittoria come «impedire a Putin di distruggere tutto ciò che è ucraino». In un’altra intervista, l’influente scienziato politico ucraino Volodymyr Fesenko, ha detto che «mantenere la capitale, la maggior parte del territorio e l’accesso al mare» non può essere considerata una sconfitta per una nazione in guerra.

È possibile che di fronte a queste mosse, Putin abbia lanciato il suo attacco per ribadire che la guerra può terminare soltanto alle sue condizioni, che prevedono la cessione da parte dell’Ucraina di ulteriori territori attualmente sotto il suo controllo.a è anche possibile che il missile abbia colpito l’Okhmadtdyt per errore. Inoltre, la natura sofisticata dell’attacco fa pensare a diversi analisti che potrebbe trattarsi di un piano studiato da tempo.

In ogni caso, il bombardamento rischia di essere controproducente per il Cremlino. Le centinaia, forse migliaia, di volontarsi accorsi all’ospedale nelle prime ore dopo l’attacco e rimasti tutto il giorno a sgombrare le macerie e ad aiutare l’evacuazione dei pazienti, mostrano che colpire la popolazione civile rafforza il morale molto prima di abbatterlo.

L’attacco ha inoltre risvegliato l’interesse per l’Ucraina in un momento in cui l’attenzione globale era rivolta altrove e lo ha fatto nel modo peggiore per la Russia. Proprio oggi a Washington inizia il summit Nato, in cui i membri dell’alleanza ribadiranno il loro sostegno a Kiev, ma ritarderanno ancora il momento in cui annunceranno all’Ucraina una data per il suo futuro ingresso nel club. Difficile che il brutale bombardamento di un ospedale cambi quest’ultimo fatto, ma la pressione sugli alleati affinché aumentino i loro aiuti al paese invaso e consegnino a Kiev strumenti per rispondere adeguatamente a questi attacchi è destinata a crescere.

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